Natura et Ratio

venerdì, giugno 10, 2011

Diritti, democrazia & voto ma... siamo in Italia, paesà!

Il diritto al voto, o suffragio universale, è una bella conquista che in Italia possiamo far risalire a circa 150-160 anni fa, anche se è solo dal 1946 che questa espressione di democrazia diretta si è estesa a tutti, donne comprese.

Forse si tratta di uno degli atti di maggiore "nobiltà democratica" cui il cittadino può servirsi per esprimere il proprio pensiero e la propria fiducia verso temi politici o referendari.



Ma siamo in Italia e - purtroppo lo sappiamo bene! - la democrazia finisce laddove lo Stato non funziona e non permette ai cittadini di far valere i propri diritti. Nello specifico mi riferisco al diritto al voto dei nostri concittadini che vivono all'estero: si parla di oltre tre milioni di italiani che hanno avuto (e stanno tutt'ora lottando contro il tempo) mille e un problema per poter semplicemente ricevere le schede elettorali da votare e rispedire per corrispondenza.

C'è chi denuncia il mancato arrivo del plico contenente le schede, chi si è trovato con una scheda in meno, chi ha trovato schede già votate... insomma, il solito pasticcio all'italiana che registra centinaia di casi (noti) ogni giorno (figuriamoci quelli che non si vengono a sapere....).
Qui c'è da leggere qualcosa in proposito:
http://www.lettera43.it/politica/18232/quei-non-voti-all-estero.htm
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/08/referendum-il-voto-degli-italiani-allestero-per-sartori-e-unenorme-assurdita/116792/

Poi c'è da aggiungere, ovviamente, il busillis del quesito sul nucleare, modificato in corsa "grazie" al ripensamento del governo e al conseguente parere espresso dalla corte costituzionale (...certo che solo in Italia si può arrivare a questo: stampare milioni di schede e poi cambiare le carte in tavola due settimane prima, ristampando - con ulteriore dispendio di soldi pubblici - le schede, perchè i nostri politici hanno cercato di boicottare il quesito più "attraente" per raggiungere il quorum...).

Fatto sta che il 50%+1 dei votanti tiene in considerazione anche i tre milioni e passa di italiani all'estero: e come la mettiamo se una buona parte di loro, pur volendo votare, non son riusciti materialmente a farlo?

E quelli che hanno votato per il quesito sul nucleare, il cui testo adesso è cambiato? Sarà ritenuta valida la loro espressione di voto?

Siamo in Italia, una repubblica fondata (... forse all'epoca) su valori democratici che da qualche tempo hanno lasciato spazio al pressapochismo e alla superficialità speculativa di una "casta" di loschi e ignobili figuri (... peraltro strapagati da noi stessi: non la trovate una grossa & grassa presa per il sedere? Io SI!).

Vabbè, comunque vada... domenica e/o lunedì AL VOTO, AL VOTO!

PS: e riprendiamoci in mano questo bistrattato Paese ;)

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