Natura et Ratio

domenica, settembre 18, 2016

L'amore di coppia: una scoperta o un'invenzione per Homo sapiens ?

Alcuni giorni fa mi è stata posta questa bella e interessantissima (...ma un biologo è di parte, lo so :) ) domanda:
[D] La "coppia" (due persone legate da un particolare sentimento chiamato "amore") è stata una scoperta o un'invenzione per l'umanità? Ho provato a rispondere in base a quel poco che conosco in merito. Chi vuole aggiungere informazioni o criticare alcuni aspetti... ne ha facoltà ;)

[R] Il sentimento di amore tra due individui adulti è una conquista relativamente "recente" per la specie umana. Non credo sia sempre esistito, perché prima della grande evoluzione culturale ed affettiva Homo sapiens ... pensava meno e agiva di più confidando nel proprio istinto di animale pre-sociale (o para-sociale).
Ad ogni modo, da quel poco che ho letto i biologi evoluzionisti e gli antropologi concordano sul fatto che che vi siano più fattori che hanno giocato a favore dello sviluppo dell'affettività tra due adulti.
In particolare:
- l'esigenza di unire le forze per l'accudimento e l'allevamento della prole, stando più tempo assieme e dividendosi i compiti (una femmina che si fosse trovata sola a provvedere all'allevamento del piccolo avrebbe incontrato maggiori difficoltà e forse non ce l'avrebbe fatta a far sopravvivere il figlio e sé stessa) ; e questa è una situazione comune in molte specie animali "sociali";
- l'inizio di un nuovo tipo di rapporto "culturale-sociale" fra i singoli componenti del "gruppo-famiglia"; si instaurò, fra individui adulti, un legame personalizzato, di tipo prevalentemente monogamo, in cui il maschio si sarebbe legato per un certo periodo di tempo ad un'unica femmina (quella dalla quale ha avuto il/la figlio/a);
- lo sviluppo di certe aree del cervello (per esempio i lobi temporali e frontali, ma anche le regioni corticali e sottocorticali della corteccia cerebrale) deputate alla parola, al pensiero logico e soprattutto al cosiddetto "sistema della ricompensa": ovvero quella parte del cervello "emozionale" dove nascono i sentimenti di euforia, esaltazione, intensa soddisfazione, dipendenza, ecc., associati a comportamenti e azioni affettive tra due individui.
Non bisogna dimenticarsi, in effetti, che l'amore è... chimica: grazie all'azione di certe molecole (ormoni e neurotrasmettitori) miglioriamo il nostro stato di benessere o, al contrario, ci sentiamo più stressati. Va da se che nel provare certe sensazioni positive... si attua un rafforzamento di tale azione o comportamento (es: abbracciarsi).
Ma non solo: lo stato di benessere e di piacere possono avere inizio durante il processo di "ricerca" in previsione di quello che è lo scopo effettivo della ricerca stessa, e intensificarsi quando l’obiettivo viene raggiunto. Ovvero: ogni volta che il "sistema della ricompensa" si attiva, i neuroni corticali e sottocorticali che ne fanno parte incrementano il loro metabolismo di base (cioé utilizzano maggiori quantità di ossigeno e glucosio forniti dal sangue, producono e liberano sostanze chimiche - i neurotrasmettitori - su altri neuroni bersaglio con i quali sono collegati). La cosiddetta "eccitazione del cervello emozionale" e delle aree della ricompensa che si riscontra a livello biochimico nell’amore materno e nelle prime fasi dell’amore romantico, ha il formidabile effetto di rallentare la attività dei neuroni della corteccia frontale per quel che riguarda l'attuazione di compiti sofisticati come la pianificazione del futuro,la capacità di prendere decisioni, il giudizio razionale e la coscienza morale.
Tale “oscuramento” dei neuroni frontali sospende in particolare la capacità di giudizio e fornisce una spiegazione neurobiologica al tanto comune atteggiamento indulgente delle madri verso i propri figli e alla scarsa propensione ad attribuire loro colpe e responsabilità. Effetti simili si riscontrano anche nell’amore romantico: donne e uomini, almeno temporaneamente, sembrano non essere in grado di giudicare obiettivamente la persona di cui sono innamorati.
Considerando questi ed altri aspetti, si dovrebbe essere sviluppato nel tempo quello che oggi chiamiamo "amore" (o amore romantico), cioè un rapporto di coppia "stabile" fondato su attrazioni in parte di tipo diverso da quei comportamenti stereotipati riscontrabili negli animali che conducono vita comunitaria.
C'è anche da dire che i neurobiologi stanno studiando la questione da pochi decenni e resta ancora molto da scoprire: è comunque certo che nel cervello si sono sviluppate con il tempo regioni e vie dedicate all’amore tra due individui (amore romantico e amore materno/paterno), che garantiscono, lungo il percorso evolutivo, la conservazione e la promozione della specie attraverso la formazione di legami stabili. Scusatemi per la prolissità, ma l'argomento è veramente interessante. O no? :)

Tra le altre "fonti" da leggere:

La chimica di coppia
La lunga evoluzione dell'ormone dell'amore
I vantaggi dell'amore

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