Natura et Ratio

martedì, giugno 13, 2006

NO AGLI IMPIANTI DI “TERMOVALORIZZAZIONE”. SI ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA "SPINTA"

Ancora una volta scelte politiche miopi in campo ambientale porteranno gravissime conseguenze sulla salute dei cittadini marchigiani e sull’ambiente, se non ci sarà un coraggioso e meritorio dietro-front.
Questa volta è il problema dei rifiuti a tornare di scottante attualità per noi e per le generazioni future: come sempre non si ragiona sulle cause prime del problema di turno (produzione di rifiuti), ma sugli effetti (discariche) e allora … ecco il via libera agli inceneritori camuffati da impianti di trattamento del rifiuto secco (Maiolati Spontini, bacino gestito dal CIR 33, dove confluiranno anche i rifiuti delle valli Misa e Nevola) e termovalorizzatori (Ancona, bacino 1).
Perché affidare la nostra salute e quella degli ecosistemi in cui viviamo a quattro politici “ignoranti”?
Chi è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini di un Comune, di una Provincia o di una Regione, non dovrebbe prendere decisioni lungimiranti a tutela della comunità intera?
Ha senso, nel 2006, costruire inceneritori “moderni” quando in gran parte del mondo ci si sta accorgendo dell’inutilità e della dannosità di questi impianti, riconvertendoli o distruggendoli?
Cosa c’è dietro l’affaire dei rifiuti qui nelle Marche?
Mi piacerebbe che qualche politico più o meno rampante delle nostre Istituzioni locali possa rispondere a questi semplici interrogativi senza retorica o giochi di parole, ma con sincerità e franchezza.

Qualcuno si starà chiedendo: bene, in linea di principio possiamo anche essere d’accordo con te, ma allora come facciamo a risolvere il problema rifiuti se non si vogliono discariche né inceneritori-termovalorizzatori?
Semplicemente con il buonsenso. Perché con una raccolta differenziata “spinta” (recupero di tutti i materiali riciclabili e compostaggio della frazione organica) si supera tranquillamente l’80% del totale dei rifiuti prodotti: ci sono esempi tutti italiani (dal Nord al Sud, senza distinzione geografica, demografica, produttiva) che meritano di essere copiati, applicati, migliorati.
E il 20% che rimane, dove lo mettiamo?
Si elimina all’origine, incentivando la produzione di merci e prodotti solo ed esclusivamente riciclabili in ogni loro parte. Con le moderne tecnologie tutto questo è possibile, anzi è già una realtà. E’ questo, alla fine, il concetto di sviluppo sostenibile applicato alla gestione delle merci: al bando l’oggetto che appena prodotto è già un rifiuto non riciclabile, sì ai materiali riutilizzabili, recuperabili, riciclabili. Il problema dei rifiuti si risolve all’origine, senza bruciare materiali recuperabili e senza spargere inquinanti ovunque!

A questo punto, però, ci vuole una forte “coscienza popolare” che possa dire un chiaro e forte NO agli impianti di termovalorizzazione di Maiolati Spontini e di Ancona. Nelle Marche abbiamo già un produttore di diossine, furani e polveri sottili (Cosmari, Tolentino, Macerata). Facciamolo non solo per noi, ma per i nostri figli e i nostri nipoti.
NO alle scorciatoie facili-facili in campo ambientale, NO agli intrallazzi politico-imprenditoriali, NO allo sviluppo insostenibile.
SI alla raccolta differenziata, SI al buonsenso, SI alla salute nostra e dell’ambiente che ci circonda, SI ad una politica ambientale lungimirante.
Amici, conoscenti, lettori sconosciuti, Associazioni, Comitati, Partiti, singoli cittadini … è arrivata l’ora di farci sentire nelle sedi appropriate, non deleghiamo ad altri il compito morale e civile di chiedere con voce decisa ai nostri amministratori e politici l’applicazione di scelte che tutelino in tutto e per tutto la salute e l’ambiente! Se non ci muoviamo adesso, domani sarà già “troppo tardi” (altri soldi sprecati per costruire impianti dannosi, altri inquinanti sparsi nelle nostre campagne, altre PM10 e PM5 da respirare in città, …).

David Fiacchini
david.fiacchini@libero.it
http://naturaetratio.blogspot.com