Natura et Ratio

giovedì, aprile 26, 2007

SUI SENTIERI DEI PARTIGIANI NELL’ENTROTERRA MACERATESE


E’ stato un 25 aprile diverso dal solito quello appena trascorso. Una giornata bella, intensa e piena di significato che ha unito, idealmente, tre generazioni sui sentieri montani dell’entroterra maceratese percorsi, più di 60 anni fa, da persone che lottavano per difendere la vita, la libertà e la patria. Le nostre radici, quelle di gran parte delle famiglie marchigiane e umbre, sono lassù, tra i verdi boschi e gli impervi monti che diedero un effimero rifugio a chi si opponeva al regime nazi-fascista.
Ripercorrendo, anche se in minima parte, i sentieri dei partigiani, la Sezione intercomunale ANPI “24 marzo”, la Sezione ANPI “Salvatore Valerio” di S. Severino Marche e l’Associazione “Spizzichino” di Gagliole hanno organizzato una semplice e riuscitissima iniziativa che ha visto coinvolti tre gruppi di partecipanti (circa 200) provenienti da tre cittadine che tanto hanno dato, in termini di vite umane, per la libertà: Matelica, Gagliole e S. Severino Marche. Presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni locali (Comune di Gagliole, Comune di S. Severino Marche, Comunità Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino), con la sola Amministrazione Comunale di Matelica assente ingiustificata e assolutamente ingiustificabile.
Quella che oggi è diventata, in gran parte delle nostre città, una cerimonia senza cuore né anima e che si limita ad una banale e superficiale commemorazione pubblica, con affissione di manifesti sempre uguali, ha avuto nei bravi organizzatori della Marcia della Memoria (giunta alla IV^ edizione) un ottimo esempio di come si possa ricordare e onorare i protagonisti della Resistenza, partecipando attivamente alla festa della liberazione e testimoniando i valori della libertà, del sacrificio, della democrazia e della pace. Senza dimenticare l’importanza e la “sacralità” dei luoghi dove si è combattuto, versando sangue, e che oggi rischiano di scomparire per sempre grazie alla stupidità di quattro amministratori locali e al richiamo del dio denaro (leggasi cave e impianti eolici industriali).
La speranza è che il Parco della Resistenza – Riserva naturale di Roti, Acqua dell’Olmo, Valdiola e Canfaito diventi presto splendida realtà, bloccando queste e altre mire speculative, e si possa già festeggiare la prima candelina nel corso della V^ Marcia della Memoria.