Natura et Ratio

mercoledì, luglio 11, 2007

SPAVENTOSO INCENDIO BOSCHIVO NEL CUORE DELLE MARCHE!!!




A fuoco oltre 100 ettari di rimboschimenti a conifere e boschi di latifoglie nel Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Tutta colpa, sembra, di un treno merci dai freni difettosi.





Diario-Cronaca
Siamo nel cuore delle Marche, nello splendido scenario del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi (comuni di Arcevia, Cerreto d’Esi, Fabriano, Genga e Serra San Quirico, in provincia di Ancona): 10.000 ettari di boschi, ruscelli, centri storici ben conservati. Nel regno dell’Aquila reale, del Lupo, della Salamandrina dagli occhiali. Nonostante biechi interessi privati stiano cercando di distruggere questo lembo di natura (ampliamento delle cave esistenti e attività estrattiva in tunnel sotterranei), oggi l’emergenza è un’altra.
Ve la racconto brevemente, con la rabbia in corpo e le lacrime che non riescono ad uscire, con le parole scritte direttamente dal “fronte”.

Martedì 10 luglio, ore 21.56
Sto scrivendo approfittando di una postazione di fortuna durante una pausa nelle operazioni di spegnimento di uno spaventoso incendio che sta interessando il cuore del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Il 10 luglio sarà ricordato a lungo dagli abitanti delle frazioni di Genga e Serra S. Quirico, e dal personale che si sta adoperando per salvare il salvabile.
Si tratta di un fronte di circa 8-9 km che ha devastato almeno 100 ettari di bosco (alcune latifoglie e le micidiali conifere alloctone, veri e propri fiammiferi in attesa di essere accesi), ma i conti li faremo nei prossimi giorni, a fiamme spente. Speriamo nella pioggia, che però non si fa vedere, o in qualche miracolo.... per chi ci crede. Oltre 90 persone, tra personale dei VVF, CFS, Parco e volontari, sono impegnate dalla tarda mattinata di oggi, quando il passaggio di un treno merci con i freni bloccati ha scatenato, da Castelplanio a Genga-S. Vittore, una serie di focolai che si sono in un attimo arrampicati lungo gli assolati ed aridi versanti delle montagne del Parco, nella zona della Gola della Rossa, a poche decine di metri dalla stupenda Valle del Vernino (Falcioni, Pontechiaradovo, Mogiano, Palombara, Pierosara, Cerqueto).
E' un disastro di proporzioni immani, tra vegetazione distrutta, carcasse di animali morti soffocati dal fumo e dalle fiamme, altri animali in fuga chissà dove.... ci vorranno decenni senza altri incendi per recuperare almeno in parte, se sarà possibile, questo ennesimo incendio preventivabile!!!!!
Trenitalia pagherà i danni? Risarcirà la comunità ? Rimboschirà i versanti inceneriti?
Ora è difficile pensare al domani, tanta è la rabbia e l'impotenza. Speriamo che le fiamme vengano presto domate per impostare un piano di recupero. Speriamo anche che le Istituzioni competenti ripensino totalmente questi piani anti-incendio che, seppur bellissimi su carta, devono scontrarsi con la mancanza di mezzi e di uomini. La forestale nel Parco opera con 5 persone 5, i Vigili del Fuoco rischiano di chiudere i comandi di Ancona e Jesi per mancanza di personale....
Scusatemi lo sfogo, ma la Regione Marche spende circa 2 milioni di euro di risorse destinate alla Protezione Civile (e quindi anche alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi) per organizzare la venuta del Papa a Loreto (prevista per il prossimo mese di settembre), e per i nostri boschi... e per i "santi" uomini e donne che rischiano la vita tra le fiamme, c'è qualche spicciolo e il classico trafiletto sul giornale, con tante belle parole spese dal politico di turno al convegno di questa o quella organizzazione.
Venendo alle proposte del day-after, si potrebbe lanciare sin da subito una grande sottoscrizione pubblica, magari anche come associazioni ambientaliste, in favore del Parco e della rinaturalizzazione dei luoghi incendiati: "10.000 alberi per la Gola della Rossa” o qualcosa di simile.
Vi terrò aggiornati, per quello che posso.

Mercoledì 11 luglio, ore 15.20
A più di 24 ore dai primi focolai, la situazione è ancora critica in particolare per le vallecole che dalle frazioni di Mogiano e Palombara di Genga risalgono verso M.S. Pietro e Case Collepeccio. Per ora lo sperone roccioso di Case Col Saluccio ha tenuto il fuoco lontano dalla parte più interna della Valle del Vernino, ma il forte vento spinge il fuoco in tutte le direzioni e si avvistano nuovi focolai o si riattivano quelli vecchi.
Speriamo che i mezzi aerei (un canadair, un elicottero del servizio AIB delle Marche e il nuovissimo elicottero Erickson del Corpo Forestale dello Stato) possano domare gli incendi ancora attivi, e dare così l'aiuto decisivo alle squadre di terra già in azione per circoscrivere i focolai e per effettuare una prima bonifica dell'area.
Al prossimo (e ultimo, spero!) aggiornamento!