Natura et Ratio

venerdì, novembre 20, 2009

Regione Marche & SIC-ZPS: ennesima delibera vergognosa

Questa notizia, relativa ad una delibera (probabilmente illecita e perseguibile a livello giudiziario) della Giunta Regionale marchigiana, è veramente clamorosa, fa scuola a livello nazionale ed evidenzia di che "pasta" sono fatti i nostri politicanti di centrosinistra (questa volta con una sola eccezione, l'Assessore all'Ambiente Marco Amagliani): leggere per...non credere!!!


Con una sorta di "blitz" la Giunta Regionale riduce, riperimetra ed abolisce (illecitamente) alcuni Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) in provincia di Pesaro-Urbino. Senza motivare tecnicamente questo provvedimento e in barba alle indicazioni emerse daglii studi condotti in questi anni delle Università di Ancona, Camerino e Urbino (ricerche, peraltro, pagate dalla stessa Regione!).Premessa: i SIC e le ZPS sono stati designate e perimetrate alla fine degli anni '90 a seguito dell'entrata in vigore della Direttiva europea denominata "Habitat" [http://www.minambiente.it/opencms/opencms/home_it/menu.html?menuItem=/menu/menu_informazioni/RN2000_Direttiva_Habitat.html&lang=it] e della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione dell'avifauna.

Sono aree più o meno antropizzate dove si trovano habitat e specie di particolare importanza (perchè rare, endemiche, ecc.) e per la cui conservazione l'Unione Europea garantisce specifici fondi comunitari sotto diverse forme (agricoltura, forestazione, mantenimento/potenziamento habitat, infrastrutture sostenibili, ecc.). Le prime perimetrazioni fatte dalla Regione Marche, e i successivi studi svolti dalle Università marchigiane, hanno permesso di avere dati scientifici tali da poter delimitare con una certa precisione questi siti (guardare qui: http://www.regione.marche.it/Home/Struttureorganizzative/AmbienteePaesaggio/Biodiversit%C3%A0/ReteEcologicaRegionale/tabid/861/Default.aspx).

Il problema, a questo punto, nasce solo per una questione "pratica": per la tutela di specie e di habitat servono misure di conservazione che, a qualche associazione venatoria, non piacciono "a prescindere". Vengono così sparse voci false e tendenziose (nei SIC non si può più fare l'orto di casa, la raccolta dei funghi sarà vietata, chi vuole costruire una casa non potrà farlo, ecc.). Insomma, la solita vile strategia messa in atto ad arte dai rappresentanti dei cacciatori come meglio sanno fare: sparando a destra e sinistra senza centrare alcun bersaglio, solo per far confusione e aizzare agricoltori, cacciatori e cittadini contro i SIC e le ZPS, la Regione Marche e i "soliti" ambientalisti.Insorgono alcune Comunità Montane del pesarese e la Provincia di Pesaro-Urbino, dichiaratamente filo-venatoria, inizia a chiedere alla Regione - senza motivare tecnicamente alcunchè - di rivedere perimetrazione e misure di conservazione dei SIC. Chissà perchè, poi, delle 109 aree di interesse comunitario censite ed approvate nelle Marche, solo quelle poche decine ricadenti del pesarese non vanno bene! Morale della favola?Dopo anni di lavoro certosino dell'Assessorato all'Ambiente, degli Uffici regionali, delle Università di Ancona, Urbino e Camerino, che ha portato alla sostanziale conferma del perimetro e delle misure a tutela dei SIC e delle ZPS pesaresi (basta leggere la Delibera di Giunta Regionale n. 1825 del 9/11/2009 su www.norme.marche.it), la Regione cambia improvvisamente idea. Ad una sola settimana di distanza e, badate bene, SENZA UNO STRACCIO DI STUDIO O AZIONE DI MONITORAGGIO CHE NE POSSA DARE UNA MOTIVAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA E QUINDI UNA LEGITTIMAZIONE NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, la stessa Giunta Regionale con deliberazione n. 1869 del 16 novembre 2009 ha r-e-v-o-c-a-t-o (!!!!) la delibera n. 1825/2009 ed ha approvato i "nuovi" perimetri dei SIC e delle ZPS <<...secondo la rappresentazione cartografica trasmessa dalla Provincia di Pesaro e Urbino...>>, dandole il mandato di fornirne A POSTERIORI (avete letto bene, a posteriori, cioè dopo aver approvato un atto!!!!!) una motivazione valida per aggiornare perimetri e aree sottoposte a taglio/eliminazione.

L'unico ad essere contrario é stato proprio l'Asssessore all'Ambiente Marco Amagliani, che non se l'é sentita di rinnegare quanto aveva proposto appena una settimana prima e che in una successiva dichiarazione rilasciata alla stampa ha definito <<...le nuove indicazioni non conformi alla normativa vigente...>>.
E l'Assessore ha pienamente ragione, perchè questo provvedimento regionale è illegittimo ed è in palese contrasto con il DPR n.357/1997 e con le norme di iter procedurale previste dal Diritto Comunitario (Direttiva 92/43/CEE).

<< E' fin troppo evidente - si legge in un comunicato stampa del WWF Marche - che si tratta di un regalo ai cacciatori incurante della tutela del nostro territorio e a solo scopo elettoralistico caratterizzata da una rozza ricerca di consenso del solito gruppo politico pesarese capace di imporre alla Regione Marche le peggiori politiche venatorie dell'Italia. Il WWF Marche, sconcertato da questi soprusi, percorrerà tutte le strade possibili contro questo provvedimento, con azioni legali presso il Tar, ricorsi alla Commissione Europea, e tutto quello che sarà opportuno per l'annullamento di questa infausta delibera >>.

Per chi non è "al di dentro" della problematica sembrerà spropositata questa presa di posizione del WWF, in realtà ci troviamo di fronte ad una situazione decisamente paradossale!!!
La Regione Marche dapprima approva, sulla base di studi scientifici pluriennali e documentati, perimetrazione e tutela di alcuni siti; poi, per rispondere alle immotivate proteste di alcune Amministrazioni (in malafede?), nel giro di una settimana cambia idea e approva una norma opposta, senza fornire spiegazioni supportate tecnicamente.

C'è bisogno di qualche ulteriore commento sullo squallido operato di questa Giunta Regionale e sull'onestà intellettuale dei politici di centrosinistra? Ce ne ricorderemo in cabina elettorale, questo è poco ma sicuro!

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