Natura et Ratio

lunedì, gennaio 16, 2017

Salute e qualità dell'aria: inquinati e moribondi a norma di legge. In Italia, come al solito!

Argomento "salute" e "qualità dell'aria".
Come è noto, sono in costante aumento le patologie (anche mortali) legate alla cattiva qualità dell'aria che respiriamo ogni giorno nelle nostre città. Chi ci rimette, come al solito, sono soprattutto bambini e anziani... i soggetti più deboli. Tanto per rinfrescare la memoria, uno degli ultimi (e tragici) aggiornamenti.
Bene.
La Regione Marche che fa, visto che in quanto a smog non scherziamo per niente?
Vedere il rapporto 2016 dell'ISPRA sullo stato dell'ambiente in Italia e dare una rapida occhiata, scaricando il capitolo 5, alla vostra regione di residenza (nel mio caso, tratto delle Marche).
Nel silenzio generale dei mass-media (e dell'assessorato competente), la giunta regionale emana cheta cheta a fine dicembre una 'classica' delibera "salvacapra&cavoli" (e in piena tradizione "scaricabarile", lasciando la patata bollente ai sindaci dei comuni) avente come oggetto "Misure contingenti 2016/2017 per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell'aria...".
Qui potete scaricare e leggere, se volete, il pdf della DGR. Due sintetiche osservazioni:
1) non tutti i comuni hanno centraline funzionanti e non tutte le (poche) centraline attive misurano i vari parametri richiesti per valutare compiutamente i livelli degli inquinanti (a chi spetta installarle e a chi spetta "farle funzionare"?!?!);
2) se i "risultati attesi" (citando testualmente la D.G.R. della regione a pag. 13) sono questi: "Grazie alle misure previste dal presente atto, si ritiene che ci saranno LIMITATI SUPERAMENTI dei limiti normativi per la qualità dell'aria ... " e cioè che si può continuare ad inquinare tranquillamente e a respirare PM10 & co., l'allarme lanciato da pneumologi ed oncologi sull'incremento delle malattie dell'apparato respiratorio in chi abita nelle città assediate dallo smog continuerà a restare inascoltato da chi ha il DOVERE di tutelare la salute e l'ambiente.
Inquinare si può. Per legge. E anche morire, sempre a norma di legge.
Insomma... "così è, se vi pare". #sapevatelo

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domenica, maggio 22, 2011

Avvelenamento... a norma di legge!

Leggendo questo articolo, non posso non fare a meno di pensare a come - in questi ultimi 20/30 anni - l'uomo faccia di tutto per autodistruggersi.
E' arcinoto a tutti (o quasi, visto che chi ha il potere di "decidere" su cosa vietare per la salute umana e dell'ambiente... ha deciso di non decidere!) che l'esposizione quotidiana al mix sostanze chimiche prodotte dalle attività antropiche ci sta portando verso l'estinzione della specie Homo sapiens sapiens, a partire da una sempre minore fertilità (vedere, ad esempio, qui).
Un bel sospiro di sollievo per tutte le altre specie viventi, certamente, ma... allora a cosa serve la nostra tanto "osannata" (quanto presunta) intelligenza "superiore"?

Tra le sostanze chimiche che ci mangiamo, beviamo o inaliamo tutti i giorni... vi sono anche quelle spruzzate, a norma di legge, nei campi e nelle scarpate stradali. Diconsi pesticidi, venefiche sostanze di sintesi che vanno a distruggere erbe spontanee (erbicidi), funghi (fungicidi), animaletti vari (dai rodenticidi ai molluschicidi) & co.
La pratica è più diffusa di quanto non si possa credere: per alcuni prodotti non serve nemmeno un permesso speciale e chiunque può trasformarsi nell'untore di turno.
Una chiara ed efficacia sintesi delle problematiche connesse con l'uso dei pesticidi ed i danni che si arrecano, a norma di legge (o quasi!), all'ambiente e alla nostra salute sono ben esposte da questo documento del prof. Taffetani, botanico dell'Università Politecnica delle Marche.

Meditate, gente, meditate.
Ma non troppo: qui è necessario agire, se vogliamo salvare il salvabile!!!

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martedì, novembre 23, 2010

Piano Paesistico Regionale delle Marche

E' in fase di predisposizione l'aggiornamento del Piano Paesistico Ambientale Regionale delle Marche (PPAR). Si tratta di uno degli atti normativi di fondamentale importanza per la pianificazione territoriale, che recepisce le leggi nazionali e le direttive europee in tema di beni ambientali e culturali.
Nell'articolato normativo vengono dettate regole e vincolistica nei diversi settori che hanno a che fare con l'ambiente ed il paesaggio (costruzioni, aree di rispetto di fiumi e boschi, tutela beni culturali e archeologici, ecc.).

Il Piano è sottoposto alla cosiddetta procedura di VAS - valutazione ambientale strategica - e c'è la possibilità di partecipare già alle fasi di costruzione del Piano. Ovviamente non è stata data alcuna pubblicità a questa procedura obbligatoria prevista dalla legge.... ma tant'è....

Tutti i cittadini possono partecipare (con segnalazioni varie e compilando il questionario nel sito web) ed è una buona occasione per esprimere le proprie considerazioni non solo sugli elementi estetici del paesaggio, ma soprattutto sugli usi, sulle modalità di gestione e sulle funzioni dei vari elementi che caratterizzano i territori!
Questo è il link alla pagina di presentazione.

Questo, invece, è il link alla pagina relativa alle osservazioni.

Vi riporto, a margine di questa nota, le modalità previste dalla Regione Marche per partecipare alle segnalazioni/osservazioni al nuovo PPAR:

Relazione ambientale
Se vuoi partecipare alla costruzione del nuovo Piano Paesistico Regionale, puoi farci pervenire le tue opinioni o segnalazioni attraverso una o più delle seguenti tre modalità, inviandole via e-mail all'indirizzo:

info.VAS@regione.marche.it

Analisi SWOT
È possibile inviare la propria lettura dei punti di forza/debolezza e opportunità/minacce in relazione al paesaggio per il proprio ambito di appartenenza e/o per l’intero territorio regionale.

Cosa è l'analisi SWOT
Scheda per la consultazione SWOT

Percezione del paesaggio
I soggetti interessati sono invitati a compilare un breve questionario sulla percezione del paesaggio.

Cosa si intende per "percezione del paesaggio"
Questionario sulla "percezione del paesaggio"

Letture “non esperte”
I soggetti interessati possono inviare segnalazioni su elementi, positivi o negativi, presenti nel nostro paesaggio e ritenuti di interesse. La mail di segnalazione potrà essere integrata da testi descrittivi, da foto, da mappe e da altro materiale ritenuto utile per una adeguata descrizione dell’elemento di interesse.

Letture non esperte

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lunedì, novembre 01, 2010

Privatizzazione dell'acqua nelle Marche? Il 3 Novembre io dico NO!


Ai consiglieri regionali della regione Marche

No alla privatizzazione dell'acqua nelle Marche

La Giunta Regionale delle Marche intende votare una legge che permetterebbe di cedere l’acqua delle nostre sorgenti a “soggetti privati o a società miste” entro il 31/12/2011 e nel frattempo per garantire che ciò avvenga senza difficoltà vieta “nuovi affidamenti anche sotto forma di proroghe o rinnovi in attesa dell’espletamento delle procedure di evidenza pubblica”. Lo scrive nero su bianco all’art.38 della sua proposta di legge n.42 presentata il 29/9/2010.


"L’articolo 38 ha l’obiettivo di permettere, in modo non traumatico, il passaggio della gestione dei servizi pubblici locali a soggetti privati o a società miste il cui socio privato sia individuato mediante procedure di evidenza pubblica.Tale passaggio è previsto dall’articolo 23 bis del d.l. 112/2008 con un termine temporale del 31/12/2011.Si dispone, pertanto, la continuità del servizio da parte degli attuali gestori fino alla completa operatività dei nuovi, individuati secondo le disposizioni di legge, consentendo anche alla Regione di elaborare una adeguata strategia regionale in materia."

Tutto ciò a discapito del fatto che nel dicembre 2009 dalla Regione Marche è stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale il Decreto Ronchi che prevede la privatizzazione di tali risorse.

Chiedo pertanto di votare CONTRO tale proposta durante la votazione che si terrà nella giornata del 3 Novembre

ricordando

le 1.400.000 firme recentemente raccolte contro la privatizzazione dell’acqua di cui oltre 44.000 nella nostra Regione.


Il 3 Novembre, anche se non sarò nell'Aula del Consiglio Regionale, farò sentire il mio dissenso verso questa vergognosa proposta di legge!

luca.acacia.scarpetti@assemblea.marche.it; francesco.acquaroli@assemblea.marche.it; fabio.badiali@assemblea.marche.it; massimo.binci@assemblea.marche.it; raffaele.bucciarelli@assemblea.marche.it; giacomo.bugaro@assemblea.marche.it; gianluca.busilacchi@assemblea.marche.it; valeriano.camela@assemblea.marche.it; antonio.canzian@regione.marche.it; adriano.cardogna@assemblea.marche.it; mirco.carloni@assemblea.marche.it; graziella.ciriaci@assemblea.marche.it; francesco.comi@assemblea.marche.it; giancarlo.danna@assemblea.marche.it; sandro.donati@regione.marche.it;
paolo.eusebi@assemblea.marche.it; elisabetta.foschi@assemblea.marche.it; enzo.giancarli@assemblea.marche.it; sara.giannini@regione.marche.it; paola.giorgi@assemblea.marche.it; dino.latini@assemblea.marche.it; marco.luchetti@regione.marche.it; maura.malaspina@assemblea.marche.it; enzo.marangoni@assemblea.marche.it; luca.marconi@regione.marche.it; erminio.marinelli@assemblea.marche.it; francesco.massi@regione.marche.it; almerino.mezzolani@regione.marche.it; giulio.natali@assemblea.marche.it; rosalba.ortenzi@assemblea.marche.it; paolo.perazzoli@assemblea.marche.it; paolo.petrini@regione.marche.it; moreno.pieroni@assemblea.marche.it; mirco.ricci@assemblea.marche.it; franca.romagnoli@assemblea.marche.it; angelo.sciapichetti@assemblea.marche.it; daniele.silvetti@assemblea.marche.it; vittoriano.solazzi@assemblea.marche.it; segreteria.presidenza@regione.marche.it; gino.traversini@assemblea.marche.it; umberto.trenta@assemblea.marche.it; roberto.zaffini@regione.marche.it; giovanni.zinni@consiglio.marche.it

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venerdì, novembre 27, 2009

Regione Marche & Aree protette: non c'è mai fine al peggio!

Ennesima brutta figura della Regione Marche e, in particolare, della maggioranza di centro-sinistra. Dopo anni di gestazione, martedì scorso il Consiglio Regionale avrebbe dovuto discutere ed approvare la proposta avanzata a suo tempo dalla Giunta guidata dal Sig. Spacca relativa all'istituzione della Riserva Naturale Regionale Monte S. Vicino - Monte Canfaito, ricadente nel territorio montano (dorsale marchigiana) della provincia di Macerata e ottimo punto di collegamento (quello che in termini tecnici può essere definito un "corridoio ecologico") tra l'area di eccezionale interesse naturalistico della Gola di Frasassi - Gola della Rossa ed i Monti Sibillini.

Si tratta di un'area che, con le ultime modifiche volute dai sindaci e della Provincia di Macerata, si estende su circa 1500 ettari (dopo la cura dimagrante ottenuta rispetto alla proposta originaria, che comprendeva oltre 2000 ettari), con una perimetrazione talmente perversa e contorta da mettersi a ridere (o a piangere, scegliete voi).
Sono state escluse aree di grande pregio ambientale, alcune delle quali sono inserite nel Demanio e, quindi, di proprietà pubblica (es: foreste demaniali), senza alcuna motivazione tecnica ma solamente per volere di questo o di quel politico locale.

Giunta, dopo diversi anni, alla fase finale, la proposta di istituzione della Riserva doveva essere votata lo scorso martedì 25 novembre ma... l'ostruzionismo fine a se stesso dell'opposizione, unito alle remore di molti consiglieri di centrosinistra ha ancora una volta rimandato la discussione del punto all'ordine del giorno.
Ma l'evento più clamoroso è stata la fugace apparizione di "monsignor" Spacca, il presidentissimo della Giunta Regionale che ha partecipato alla sola votazione di una proposta dell'opposizione che - qualora approvata - avrebbe definitivamente affossato l'iter burocratico: il consigliere dell'UDC, nonchè relatore di minoranza della proposta di legge, Lippi, ha chiesto di votare il rinvio in IV Commissione della proposta di legge istitutiva della Riserva. Spacca, e altri della maggioranza, hanno votato con l'opposizione.... sfiorando il successo (14 contro 15).
Fallito il blitz, il presidentissimo se n'è andato molto contrariato, lasciando al teatrino della politica regionale gli ultimi giochini possibili: mancanza del numero legale (i bravi consiglieri di centrodestra si sono alzati dalle sedie facendo finta di andarsene, ridendo sotto i baffi), seduta sospesa e poi annullata definitivamente.
La proposta di legge che andrà ad istituire la Riserva sarà così discussa come primo punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio regionale (martedì 1 dicembre). Non saranno più possibili rinvii nè giochini vari: o si approva, o si boccia questa proposta.
Chi vincerà? L'interesse privato, rappresentanto da cavatori, cacciatori, speculatori, preti (ebbene sì. abbiamo contro anche Sua eccellenza il Vescovo di Camerino) e politici conniventi, oppure... l'interesse pubblico della tutela attiva, della valorizzazione, della difesa di valori diffusi?

Con questa classe politica che abbiamo (salvo alcune eccezioni), tutto il peggio è ancora possibile.

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venerdì, novembre 20, 2009

Regione Marche & SIC-ZPS: ennesima delibera vergognosa

Questa notizia, relativa ad una delibera (probabilmente illecita e perseguibile a livello giudiziario) della Giunta Regionale marchigiana, è veramente clamorosa, fa scuola a livello nazionale ed evidenzia di che "pasta" sono fatti i nostri politicanti di centrosinistra (questa volta con una sola eccezione, l'Assessore all'Ambiente Marco Amagliani): leggere per...non credere!!!


Con una sorta di "blitz" la Giunta Regionale riduce, riperimetra ed abolisce (illecitamente) alcuni Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) in provincia di Pesaro-Urbino. Senza motivare tecnicamente questo provvedimento e in barba alle indicazioni emerse daglii studi condotti in questi anni delle Università di Ancona, Camerino e Urbino (ricerche, peraltro, pagate dalla stessa Regione!).Premessa: i SIC e le ZPS sono stati designate e perimetrate alla fine degli anni '90 a seguito dell'entrata in vigore della Direttiva europea denominata "Habitat" [http://www.minambiente.it/opencms/opencms/home_it/menu.html?menuItem=/menu/menu_informazioni/RN2000_Direttiva_Habitat.html&lang=it] e della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione dell'avifauna.

Sono aree più o meno antropizzate dove si trovano habitat e specie di particolare importanza (perchè rare, endemiche, ecc.) e per la cui conservazione l'Unione Europea garantisce specifici fondi comunitari sotto diverse forme (agricoltura, forestazione, mantenimento/potenziamento habitat, infrastrutture sostenibili, ecc.). Le prime perimetrazioni fatte dalla Regione Marche, e i successivi studi svolti dalle Università marchigiane, hanno permesso di avere dati scientifici tali da poter delimitare con una certa precisione questi siti (guardare qui: http://www.regione.marche.it/Home/Struttureorganizzative/AmbienteePaesaggio/Biodiversit%C3%A0/ReteEcologicaRegionale/tabid/861/Default.aspx).

Il problema, a questo punto, nasce solo per una questione "pratica": per la tutela di specie e di habitat servono misure di conservazione che, a qualche associazione venatoria, non piacciono "a prescindere". Vengono così sparse voci false e tendenziose (nei SIC non si può più fare l'orto di casa, la raccolta dei funghi sarà vietata, chi vuole costruire una casa non potrà farlo, ecc.). Insomma, la solita vile strategia messa in atto ad arte dai rappresentanti dei cacciatori come meglio sanno fare: sparando a destra e sinistra senza centrare alcun bersaglio, solo per far confusione e aizzare agricoltori, cacciatori e cittadini contro i SIC e le ZPS, la Regione Marche e i "soliti" ambientalisti.Insorgono alcune Comunità Montane del pesarese e la Provincia di Pesaro-Urbino, dichiaratamente filo-venatoria, inizia a chiedere alla Regione - senza motivare tecnicamente alcunchè - di rivedere perimetrazione e misure di conservazione dei SIC. Chissà perchè, poi, delle 109 aree di interesse comunitario censite ed approvate nelle Marche, solo quelle poche decine ricadenti del pesarese non vanno bene! Morale della favola?Dopo anni di lavoro certosino dell'Assessorato all'Ambiente, degli Uffici regionali, delle Università di Ancona, Urbino e Camerino, che ha portato alla sostanziale conferma del perimetro e delle misure a tutela dei SIC e delle ZPS pesaresi (basta leggere la Delibera di Giunta Regionale n. 1825 del 9/11/2009 su www.norme.marche.it), la Regione cambia improvvisamente idea. Ad una sola settimana di distanza e, badate bene, SENZA UNO STRACCIO DI STUDIO O AZIONE DI MONITORAGGIO CHE NE POSSA DARE UNA MOTIVAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA E QUINDI UNA LEGITTIMAZIONE NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, la stessa Giunta Regionale con deliberazione n. 1869 del 16 novembre 2009 ha r-e-v-o-c-a-t-o (!!!!) la delibera n. 1825/2009 ed ha approvato i "nuovi" perimetri dei SIC e delle ZPS <<...secondo la rappresentazione cartografica trasmessa dalla Provincia di Pesaro e Urbino...>>, dandole il mandato di fornirne A POSTERIORI (avete letto bene, a posteriori, cioè dopo aver approvato un atto!!!!!) una motivazione valida per aggiornare perimetri e aree sottoposte a taglio/eliminazione.

L'unico ad essere contrario é stato proprio l'Asssessore all'Ambiente Marco Amagliani, che non se l'é sentita di rinnegare quanto aveva proposto appena una settimana prima e che in una successiva dichiarazione rilasciata alla stampa ha definito <<...le nuove indicazioni non conformi alla normativa vigente...>>.
E l'Assessore ha pienamente ragione, perchè questo provvedimento regionale è illegittimo ed è in palese contrasto con il DPR n.357/1997 e con le norme di iter procedurale previste dal Diritto Comunitario (Direttiva 92/43/CEE).

<< E' fin troppo evidente - si legge in un comunicato stampa del WWF Marche - che si tratta di un regalo ai cacciatori incurante della tutela del nostro territorio e a solo scopo elettoralistico caratterizzata da una rozza ricerca di consenso del solito gruppo politico pesarese capace di imporre alla Regione Marche le peggiori politiche venatorie dell'Italia. Il WWF Marche, sconcertato da questi soprusi, percorrerà tutte le strade possibili contro questo provvedimento, con azioni legali presso il Tar, ricorsi alla Commissione Europea, e tutto quello che sarà opportuno per l'annullamento di questa infausta delibera >>.

Per chi non è "al di dentro" della problematica sembrerà spropositata questa presa di posizione del WWF, in realtà ci troviamo di fronte ad una situazione decisamente paradossale!!!
La Regione Marche dapprima approva, sulla base di studi scientifici pluriennali e documentati, perimetrazione e tutela di alcuni siti; poi, per rispondere alle immotivate proteste di alcune Amministrazioni (in malafede?), nel giro di una settimana cambia idea e approva una norma opposta, senza fornire spiegazioni supportate tecnicamente.

C'è bisogno di qualche ulteriore commento sullo squallido operato di questa Giunta Regionale e sull'onestà intellettuale dei politici di centrosinistra? Ce ne ricorderemo in cabina elettorale, questo è poco ma sicuro!

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