Regione Marche & Aree protette: non c'è mai fine al peggio!
Ennesima brutta figura della Regione Marche e, in particolare, della maggioranza di centro-sinistra. Dopo anni di gestazione, martedì scorso il Consiglio Regionale avrebbe dovuto discutere ed approvare la proposta avanzata a suo tempo dalla Giunta guidata dal Sig. Spacca relativa all'istituzione della Riserva Naturale Regionale Monte S. Vicino - Monte Canfaito, ricadente nel territorio montano (dorsale marchigiana) della provincia di Macerata e ottimo punto di collegamento (quello che in termini tecnici può essere definito un "corridoio ecologico") tra l'area di eccezionale interesse naturalistico della Gola di Frasassi - Gola della Rossa ed i Monti Sibillini.
Si tratta di un'area che, con le ultime modifiche volute dai sindaci e della Provincia di Macerata, si estende su circa 1500 ettari (dopo la cura dimagrante ottenuta rispetto alla proposta originaria, che comprendeva oltre 2000 ettari), con una perimetrazione talmente perversa e contorta da mettersi a ridere (o a piangere, scegliete voi).
Sono state escluse aree di grande pregio ambientale, alcune delle quali sono inserite nel Demanio e, quindi, di proprietà pubblica (es: foreste demaniali), senza alcuna motivazione tecnica ma solamente per volere di questo o di quel politico locale.
Giunta, dopo diversi anni, alla fase finale, la proposta di istituzione della Riserva doveva essere votata lo scorso martedì 25 novembre ma... l'ostruzionismo fine a se stesso dell'opposizione, unito alle remore di molti consiglieri di centrosinistra ha ancora una volta rimandato la discussione del punto all'ordine del giorno.
Ma l'evento più clamoroso è stata la fugace apparizione di "monsignor" Spacca, il presidentissimo della Giunta Regionale che ha partecipato alla sola votazione di una proposta dell'opposizione che - qualora approvata - avrebbe definitivamente affossato l'iter burocratico: il consigliere dell'UDC, nonchè relatore di minoranza della proposta di legge, Lippi, ha chiesto di votare il rinvio in IV Commissione della proposta di legge istitutiva della Riserva. Spacca, e altri della maggioranza, hanno votato con l'opposizione.... sfiorando il successo (14 contro 15).
Fallito il blitz, il presidentissimo se n'è andato molto contrariato, lasciando al teatrino della politica regionale gli ultimi giochini possibili: mancanza del numero legale (i bravi consiglieri di centrodestra si sono alzati dalle sedie facendo finta di andarsene, ridendo sotto i baffi), seduta sospesa e poi annullata definitivamente.
La proposta di legge che andrà ad istituire la Riserva sarà così discussa come primo punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio regionale (martedì 1 dicembre). Non saranno più possibili rinvii nè giochini vari: o si approva, o si boccia questa proposta.
Chi vincerà? L'interesse privato, rappresentanto da cavatori, cacciatori, speculatori, preti (ebbene sì. abbiamo contro anche Sua eccellenza il Vescovo di Camerino) e politici conniventi, oppure... l'interesse pubblico della tutela attiva, della valorizzazione, della difesa di valori diffusi?
Con questa classe politica che abbiamo (salvo alcune eccezioni), tutto il peggio è ancora possibile.
Si tratta di un'area che, con le ultime modifiche volute dai sindaci e della Provincia di Macerata, si estende su circa 1500 ettari (dopo la cura dimagrante ottenuta rispetto alla proposta originaria, che comprendeva oltre 2000 ettari), con una perimetrazione talmente perversa e contorta da mettersi a ridere (o a piangere, scegliete voi).
Sono state escluse aree di grande pregio ambientale, alcune delle quali sono inserite nel Demanio e, quindi, di proprietà pubblica (es: foreste demaniali), senza alcuna motivazione tecnica ma solamente per volere di questo o di quel politico locale.
Giunta, dopo diversi anni, alla fase finale, la proposta di istituzione della Riserva doveva essere votata lo scorso martedì 25 novembre ma... l'ostruzionismo fine a se stesso dell'opposizione, unito alle remore di molti consiglieri di centrosinistra ha ancora una volta rimandato la discussione del punto all'ordine del giorno.
Ma l'evento più clamoroso è stata la fugace apparizione di "monsignor" Spacca, il presidentissimo della Giunta Regionale che ha partecipato alla sola votazione di una proposta dell'opposizione che - qualora approvata - avrebbe definitivamente affossato l'iter burocratico: il consigliere dell'UDC, nonchè relatore di minoranza della proposta di legge, Lippi, ha chiesto di votare il rinvio in IV Commissione della proposta di legge istitutiva della Riserva. Spacca, e altri della maggioranza, hanno votato con l'opposizione.... sfiorando il successo (14 contro 15).
Fallito il blitz, il presidentissimo se n'è andato molto contrariato, lasciando al teatrino della politica regionale gli ultimi giochini possibili: mancanza del numero legale (i bravi consiglieri di centrodestra si sono alzati dalle sedie facendo finta di andarsene, ridendo sotto i baffi), seduta sospesa e poi annullata definitivamente.
La proposta di legge che andrà ad istituire la Riserva sarà così discussa come primo punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio regionale (martedì 1 dicembre). Non saranno più possibili rinvii nè giochini vari: o si approva, o si boccia questa proposta.
Chi vincerà? L'interesse privato, rappresentanto da cavatori, cacciatori, speculatori, preti (ebbene sì. abbiamo contro anche Sua eccellenza il Vescovo di Camerino) e politici conniventi, oppure... l'interesse pubblico della tutela attiva, della valorizzazione, della difesa di valori diffusi?
Con questa classe politica che abbiamo (salvo alcune eccezioni), tutto il peggio è ancora possibile.
Etichette: Monte Canfaito, Monte San Vicino, Regione Marche, Riserva naturale, Spacca
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