Natura et Ratio

domenica, maggio 30, 2010

L'illegalità legalizzata della cosiddetta "riforma" della scuola



Uno stato di diritto, dove le norme - condivise - vanno rispettate da tutti. Chi non le rispetta, paga.
E' quello che tutti, o quasi, vorremmo. O no?


Quanto sta accadendo in questi ultimi mesi credo abbia minato la fiducia dell'ultimo italiano onesto.



Un esempio su cui riflettere? La cosiddetta "riforma Gelmini", che conosco meglio di altre poichè gravito nell'ambiente scolastico da un paio di anni.



L’articolo 64 comma 4 della legge 133/2008 (da cui discende tutta la "riforma") stabilisce che la manovra inerente la scuola sia attuata “con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge” (21 agosto 2008).
Piccolo inciso: badate bene che il titolo della legge reca "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". In pratica, una legge economico-finanziaria trae origine quella che qualcuno, oggi, continua a chiamare "riforma" della scuola.

Dunque: ad oggi, trascorsi qualcosina più dei 12 mesi previsti dalla legge (siamo a 21 mesi, ndr), dei Decreti contenenti i regolamenti citati solo uno (quello relativo alla "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei") è stato emanato e firmato dal presidente Napolitano, ma dal 15 marzo scorso... è fermo alla Corte dei Conti per problemi di copertura finanziaria.

Gli altri, ovvero quello sulle indicazioni nazionali relative ai licei (di cui ci viene ora annunciata la bozza definitiva), quello sulle linee guida per gli istituti tecnici ed i professionali, nonché quello relativo alle classi di concorso, sono ancora allo stato di schema. Non essendo stati ancora pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale non sono quindi ancora legge.
Appare inoltre assai improbabile che entro i tre mesi che ci saparano dall'inizio del nuovo anno scolastico, e con in mezzo la pausa estiva, il governo riesca a far entrare in vigore i DPR coi regolamenti e ad emanare i successivi e necessari atti aministrativi per avviare concretamente il riordino a partire dal 1° settembre 2010.

MAI NELLA STORIA DELLA SCUOLA ITALIANA SI ERA ASSISTITO AD UN TALE CAOS NORMATIVO E ORGANIZZATIVO!!!

Quindi, senza alcuna base legale (ovvero: in piena ILLEGALITA') il ministero chiede tuttavia alle scuole ed ai loro utenti di prepararsi al nuovo anno scolastico, come se tutto fosse in regola, ad esempio adottando ed acquistando i nuovi libri di testo con i programmi... ancora inesistenti.
Alla faccia dell'educazione alla legalità!

Perchè questa "prova di forza" e conseguente violazione dello stato di diritto?
A pensar male si fa peccato, e pecchiamo allora: forse il governo vuole avviare subito i tagli legati ai nuovi ordinamenti, incamerandone i fondi?
Le esigenze di cassa passano quindi sopra alle regole del diritto costituzionale!

Ma sapete qual'è la situazione paradossale che stiamo vivendo?
Molti, dai rappresentanti di libri, a tanti colleghi, genitori e studenti, credono che la manovra abbia tutti i crismi della legalità, solo perchè è stata pubblicata in rete o annunciata sui media.
PAZZESCO!

Siamo in uno stato di farlocchi, ci beviamo tutto quello che ci propinano i mass-media "di regime" e/o allineati al pensiero unico, senza uno straccio di informazione seria, critica e... rispettosa dei diritti di noi cittadini.
Quello che possiamo fare in tutte le sedi, nel nostro piccolo, è segnalare lo stato di fatto delle norme relative alla "riforma", esigendo per tutti il rispetto delle regole! Rappresentanti dello Stato in prims.
David Fiacchini


[ringrazio il collega Enrico Campolmi per gli spunti e le indicazioni]

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