Natura et Ratio

domenica, aprile 13, 2014

"Dream about the impossible"

Si avvicina un autobus nell’apparente disordine di un caotico pomeriggio feriale come tanti a Roma, stazione Termini. Pendolari, turisti e curiosi che si aggirano lungo via Giolitti si fermano a leggere la targhetta del mezzo che riporta tre sole lettere: “ESA”. Qualcuno fa vedere il biglietto all’autista, che scuote la testa come segno universale di risposta, altri si affacciano timidamente senza proferir verbo, poi se ne vanno; altri ancora leggono più e più volte la targhetta, confabulando tra loro nel tentativo di capire quale sia la destinazione del mezzo.
Una sirena spezza l’apparente calma, poi l’autobus si mette in moto: sono le 14:35 di venerdì 11 aprile 2014, e Daniel da l’OK all’autista. Si parte.

Un autobus come tanti, con una cinquantina di passeggeri a bordo (…e una torta), per una destinazione decisamente speciale: il centro di ricerca ESRIN dell’ESA (European Space Agency), ubicato nella periferia di Frascati, ben inserito tra uliveti, la stazione ferroviaria di Tor Vergata e la trafficata autostrada A1, all’ombra dei Colli Albani (foto).
L’occasione è di quelle più uniche che rare: un social-space-event con tecnici e astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea che si mettono a disposizione per un incontro ravvicinato con chi è interessato all’astronomia, alle missioni spaziali e alla ricerca avanzata che c’è dietro ad ogni singolo step progettuale. E’ così che l’ESA, per avvicinare lo “spazio” al “cittadino comune” e per condividere scopi e obiettivi delle missioni spaziali condotte dal team di astronauti dell’Agenzia, ha selezionato cinquanta fortunati partecipanti (…tra i quali c’ero anch’io!) per il primo #lucatweetup con l’astronauta italiano Luca Parmitano.
La sbarra che separa il mondo esterno dal centro ESRIN si alza
, riceviamo il nostro badge e in men che non si dica il team dell’ESA ci accompagna nel padiglione dedicato all’evento, regalandoci cortesia e gadget.

Il tempo di accomodarci e di ricevere i saluti di rito che fa il suo ingresso, salutando noi (ancora increduli) #spacetweepers, Luca Parmitano.
Sguardi di complicità tra di noi, sorrisi quasi inebetiti e mani che non smettono di applaudire: con la massima disinvoltura e simpatia Luca inizia a raccontare la sua esperienza maturata nella missione “Volare” (Expeditions 36 and 37), a coronamento di un percorso di formazione e addestramento che l’ha visto sudare le proverbiali sette camicie tra Germania, USA, Italia e Russia.
L’oscurità dello spazio profondo, la necessità di sognare imprese impossibili (per i sogni realizzabili basta un progetto), le emergenze da affrontare concentrandosi più sulle soluzioni che sul problema, avere sempre ben presenti i propri limiti per vincere la sfida credendo sempre in quello che si fa. E apprezzare la bellezza del momento.

Queste e altre considerazioni hanno rapito l’attenzione di noi spacetweepers e anche se non c’è stata per tutti la possibilità di fare una domanda o di scattare una foto ricordo con Luca, abbiamo condiviso momenti di convivialità
la cui sola idea, fino a poche ore prima, appariva una semplice utopia.
Tempus fugit e anche Luca, di fresca nomina quale ‘ambasciatore’ nel semestre europeo di presidenza italiana ci abbandona per altri impegni istituzionali. Lasciandoci di nuovo “soli”, ma arricchiti da un’esperienza che, per quanto fugace, ha aperto ancor di più cuore e mente. Ricordandoci che sì, è proprio vero, non bisogna mai e poi mai smettere di sognare l’impossibile, raccogliendo sempre nuove e impegnative sfide: keep on dreaming!

Grazie @Astro_Luca, grazie @Esa_Italia, grazie a @social4space e a tutto lo staff del centro ESRIN (Daniel, Erika & co.).



L’autobus riparte, si torna sul filo del tramonto al caos indifferente della capitale d’Italia, oggi più bella che mai:
una Luna sorniona ci saluta, abbandoniamo temporaneamente la nave ma solo per tornare a bordo: al prossimo #socialspacetweetup :)

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