RETE NATURA 2000: ANCORA UN RINVIO PER ACCONTENTARE LA LOBBIES DEI CACCIATORI
LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE FORTEMENTE CRITICHE NEI CONFRONTI DEI MINISTRI PECORARO SCANIO E DE CASTRO
Sono fortemente negative, e non poteva che essere così, le reazioni da parte delle associazioni ambientaliste alla notizia del rinvio a settembre del decreto Rete Natura 2000 (http://www.politicheagricole.it/RassegnaStampa/Images/00011563.pdf ) .
“E’ certamente per qualche giorno di caccia in piu' - commentano in un comunicato congiunto Italia Nostra, Lipu e Wwf Italia – e a questo punto si dia attuazione alla legge e si applichino in tutti i siti della Rete Natura 2000 le misure di salvaguardia, a cominciare dai divieti assoluti di cacciare e disturbare le specie animali e di introdurre armi, secondo l'art. 11 comma 3 della legge 394/91, legge che lo Stato e' chiamato immediatamente ad applicare, incluse le relative sanzioni penali. Se cosi' non sara' - concludono le tre associazioni -, ci troveremo di fronte calendari venatori palesemente illegittimi che le associazioni ambientaliste sono gia' pronte ad impugnare”.
Toni durissimi da parte di Animalisti Italiani, che propone, tra l'altro, una conferenza straordinaria a settembre per osteggiare la deriva del Paese, ostaggio delle doppiette e di un manipolo di cacciatori che frena la legalita e il rispetto delle Direttive Comunitarie, l'istituzione di una 'unita' di crisi anticaccia per esigere dal governo l'applicazione del programma dell'Unione che poneva al centro la tutela della biodiversita' e, infine, la proposta di un nuovo referendum contro la caccia.
Proteste anche dall'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali): “Quel che e' accaduto ieri nella conferenza Stato-Regioni - denuncia in una nota l'associazione - e' che e' stata fatta ancora una volta una concessione da parte del governo alla lobby venatoria che da 20 anni, insieme alle regioni, conduce l'Italia a violare le norme comunitarie e distruggere l'ambiente e la biodiversita' pur di non rinunciare ad una sola fucilata. L'associazione chiede al governo di 'riparare a questo regalo fatto al fronte venatorio mediante l'emanazione tempestiva del provvedimento Rete Natura 2000, per evitare una ormai sempre piu' certa condanna del nostro Paese' e suggerisce al ministro Pecoraro Scanio di 'attuare la sua delega piena, prima di annunciare su intere pagine di giornale la 'salvezza' della Rete Natura 2000”.
Critico, infine, anche il Cts, che al partito delle doppiette contrappone il naturewatching: “Le tante aree individuate da Rete Natura 2000 afferma in una nota il vicepresidente di Cts Stefano Di Marco - potrebbero essere una meta d'eccellenza per l'ecoturismo, fenomeno in costante crescita rispetto al turismo tradizionale e che infatti, nel 2006, ha prodotto in Italia ben 9 miliardi di euro di fatturato con circa 70 milioni di presenze negli esercizi ricettivi delle nostre aree protette”.
La "battaglia" è appena iniziata e la caccia si aprirà, tra le solite polemiche, a settembre con le dannosissime pre-aperture confezionate dalle Regioni pro-cacciatori.
Sono fortemente negative, e non poteva che essere così, le reazioni da parte delle associazioni ambientaliste alla notizia del rinvio a settembre del decreto Rete Natura 2000 (http://www.politicheagricole.it/RassegnaStampa/Images/00011563.pdf ) .
“E’ certamente per qualche giorno di caccia in piu' - commentano in un comunicato congiunto Italia Nostra, Lipu e Wwf Italia – e a questo punto si dia attuazione alla legge e si applichino in tutti i siti della Rete Natura 2000 le misure di salvaguardia, a cominciare dai divieti assoluti di cacciare e disturbare le specie animali e di introdurre armi, secondo l'art. 11 comma 3 della legge 394/91, legge che lo Stato e' chiamato immediatamente ad applicare, incluse le relative sanzioni penali. Se cosi' non sara' - concludono le tre associazioni -, ci troveremo di fronte calendari venatori palesemente illegittimi che le associazioni ambientaliste sono gia' pronte ad impugnare”.
Toni durissimi da parte di Animalisti Italiani, che propone, tra l'altro, una conferenza straordinaria a settembre per osteggiare la deriva del Paese, ostaggio delle doppiette e di un manipolo di cacciatori che frena la legalita e il rispetto delle Direttive Comunitarie, l'istituzione di una 'unita' di crisi anticaccia per esigere dal governo l'applicazione del programma dell'Unione che poneva al centro la tutela della biodiversita' e, infine, la proposta di un nuovo referendum contro la caccia.
Proteste anche dall'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali): “Quel che e' accaduto ieri nella conferenza Stato-Regioni - denuncia in una nota l'associazione - e' che e' stata fatta ancora una volta una concessione da parte del governo alla lobby venatoria che da 20 anni, insieme alle regioni, conduce l'Italia a violare le norme comunitarie e distruggere l'ambiente e la biodiversita' pur di non rinunciare ad una sola fucilata. L'associazione chiede al governo di 'riparare a questo regalo fatto al fronte venatorio mediante l'emanazione tempestiva del provvedimento Rete Natura 2000, per evitare una ormai sempre piu' certa condanna del nostro Paese' e suggerisce al ministro Pecoraro Scanio di 'attuare la sua delega piena, prima di annunciare su intere pagine di giornale la 'salvezza' della Rete Natura 2000”.
Critico, infine, anche il Cts, che al partito delle doppiette contrappone il naturewatching: “Le tante aree individuate da Rete Natura 2000 afferma in una nota il vicepresidente di Cts Stefano Di Marco - potrebbero essere una meta d'eccellenza per l'ecoturismo, fenomeno in costante crescita rispetto al turismo tradizionale e che infatti, nel 2006, ha prodotto in Italia ben 9 miliardi di euro di fatturato con circa 70 milioni di presenze negli esercizi ricettivi delle nostre aree protette”.
La "battaglia" è appena iniziata e la caccia si aprirà, tra le solite polemiche, a settembre con le dannosissime pre-aperture confezionate dalle Regioni pro-cacciatori.
1 Comments:
Sono sbalordito nel constatare che, parlando della CACCIA in territorio italiano, ci sia una così estesa incapacità di valutazione e un "buonismo" assolutamente ingiustificato. Questa attività non ha niente a che fare con il mangiare; anzi, in questo caso non esisterebbe alcun problema. Non ci penserei due volte ad uccidere un animale per cibarmi in condizioni di assoluta necessità, checché ne dicano i vegetariani. Il problema nasce quando alla parola "caccia" si aggiunge l'aggettivo "sportiva". Con ogni probabilità molti non sanno che non molti anni fa la caccia era a tutti gli effetti "sport" e parte del CONI, l'Organismo che controlla e organizza quest'attività e che proprio il CONI HA ESCLUSO LA CACCIA DALLE ATTIVITA' SPORTIVE constatandone l'assoluta mancanza dei necessari requisiti. Quindi lo sport, con la caccia, non c'entra un piffero. Si tratta di "puro" e semplice DIVERTIMENTO: ognuno tragga le conseguenti valutazioni circa il divertirsi ad ammazzare. La legge, le regole, l'osservanza delle norme: chi finge di non vedere e di non sentire potrà parlare di una maggioranza di cacciatori ossequiosi e rispettosi; ma chi conosce, legge, s'informa, ascolta e guarda attentamente, sa benissimo che la maggioranza dei cacciatori se ne sbatte altamente dell'ambiente e delle norme che dovrebbero tutelarlo. Non ci vuol molto: basta farsi una passeggiata in giorno di apertura e ascoltare le plateali registrazioni dei canti dei merli in primavera (vietate), i bossoli abbandonati nel terreno (invece di essere raccolti), i numerosi spari a distanza ravvicinata (che dovrebbero essere invece limitati), le notizie di avvelenamenti dei cosidetti "nocivi", gatti compresi (bell'esempio di ambientalismo...), di aquile abbattute, di denunce per abbattimenti non consentiti anche per quantità, di azioni sconsiderate o minacciose nei confronti di chi critica tali comportamenti (azioni di teppismo; abusi nel disporre cartelli non autorizzati, di cui posso fornire ampie prove fotografiche recentissime). Ma la cosa che nessuno osa riconoscere è l'atteggiamento MAFIOSO delle Istituzioni, con i loro Vertici, disposti a consentire leggi "in deroga" a valanga pur di ingraziarsi pochi voti (e molti soldi) a spese degli animali e... degli italiani, dato che OGNI ANNO l'Italia deve pagare MILIONI di multa all'Europa per non aver applicato le normative per la salvaguardia ambientale e faunistica. I politici ci parlano di Europa e poi fanno le leggi in deroga che consentono l'abbattimento di caprioli, cervi, animali protetti dalle normative europee e quant'altro in piena estate, adducendo motivazioni talmente assurde e ridicole che farebbero ridere gli stessi caprioli se non fosse che la stragrande maggioranza degli italiani se ne sbatte altamente dell'ambiente e degli animali (vedi Referendum anti-caccia) e non solo... I veri responsabili dell'esistenza di questo abietto e repellente passatempo, sono i vari Presidenti di Regione o di Provincia, Assessori, Onorevoli e relativi commercianti di cartucce et similia. A questo desolante quadro di profonda inciviltà, contribuiscono anche i mass-media con il loro persistente atteggiamento indifferente sul tema. Io i caprioli li voglio vedere quando passeggio nel bosco! E anche le volpi e i cinghiali! E chi li uccide e consente ad altri di farlo, sono semplicemente OUT ! Altro che rispetto! Non si possono rispettare coloro che ti impoveriscono e ti danneggiano economicamente e moralmente!
By Anonimo, at 19 settembre, 2007 19:41
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