PARCHI NAZIONALI KAPUT ?
... ci mancava anche questa bella notizia. Che l'attuale Governo avesse poco o nulla a cuore le sorti dell'ambiente, vista la cultura e i curricula di ministri, deputati e senatori di maggioranza, era cosa nota da tempo.
E il recente manifesto dell'antipolitica ambientale del Ministro Prestigiacomo (vedi post precedente), che evidentemente ha avuto gli stessi insegnanti di Matteoli, ha confermato la squallida e vergognosa linea assunta a livello nazionale. Povero me, cantava il buon De Gregori, qui invece occorrerebbe urlare al 60% circa degli italiani che hanno votato questi politici "Poveri noi, povera Italia!"
Non basta: con il famoso-fumoso-penoso decreto legge 112/2008 ("Brunetta") l'attacco finale viene sferrato anche contro quelle realtà che - molto faticosamente - dall'approvazione della legge 394 (1991) ad oggi hanno cercato di crescere tutelando risorse di primaria importanza come acqua, boschi, suoli... Il sistema delle aree protette nazionali (parchi e riserve) è seriamente minacciato dalle misure scritte e pensate per ben altre amministrazioni pubbliche (dove, sì, ci sarebbe bisogno di un bel taglio netto!): se togliamo la parte politica (presidente e consiglio direttivo), che in alcuni casi ha reso questi enti dei veri e propri carrozzoni pseudo-ambientalisti, restano un manipolo di tecnici e amministrativi che gestiscono servizi e funzioni essenziali per il territorio di aree per lo più svantaggiate e ai margini (zone montane, piccole isole, ecc.).
Cosa direbbero personaggi del calibro di Videsott e Sipari, uomini politici del passato e ispiratori/promotori dei primi parchi nazionali?
Vi riporto questo accorato appello lanciato da chi vive in queste realtà e vi invito a sottoscrivere la carta di Feltre ( http://www.dolomitipark.it/it/parchi.per.una.sola.terra.carta.feltre.html ).
Chi può... si faccia sentire a tutti i livelli possibili, ci stiamo giocando il futuro delle nostre più belle aree di interesse naturalistico, paesaggistico, archeologico, storico.
APPELLO PER SALVARE I PARCHI NAZIONALI
Il DL 112/98, attualmente in fase di conversione in legge, prevede ancora una volta norme che andranno a condizionare fortemente le attività dei Parchi.
I provvedimenti, sommati ai tagli ed alle limitazioni delle scorse “finanziarie” (sul personale, sui fondi, sulle consulenze, ecc), rischiano di produrre effetti forse irreversibili alla funzionalità degli Enti. Al momento la legge di conversione segue il suo iter. Il termine é il 24 agosto, ma sicuramente il DL sarà convertito prima dell’interruzione estiva dei lavori parlamentari. Alla Camera lo tratteranno nei prossimi giorni, poi passerà al senato. C’é pochissimo tempo. L’articolo peggiore é il 74, che prevede il taglio almeno del 10% della spesa per il personale, ma anche altri punti non sono da meno.
Credo che sia importante che da noi, ovvero “dal basso”, da chi conosce bene i problemi delle aree protette, venga un segnale, un “grido di dolore”, o meglio una presa di posizione che giunga alle istituzioni ed ai cittadini. Non possiamo fare altro.
Alcune iniziative da mettere in atto subitissimo:
1) scrivere personalmente una lettera con testo comune al presidente del Consiglio, al ministro Prestigiacomo, ai presidenti di Camera eSenato, alle associazioni ambientaliste, ecc, per portare a conoscenza degli effetti del provvedimento
2) in ogni caso, sensibilizzare parlamentari conosciuti a presentare subito un emendamento che esoneri i parchi dagli articoli del provvedimento più dannosi (il 66 il 67 e soprattutto il 74, che taglia almeno il 10% della spesa per il personale). Questo andrebbe fatto in ogni caso. Al momento NON risultano emendamenti da parte di nessuno. Andrebbe mandata una mail ai deputati subito, almeno scrivendo entro domani! (gli indirizzi mail sono sul sito della Camera)
Infine vi invito a inoltrare questa mail a vostri amici e colleghi, e a chi ritenete opportuno e utile per la causa.
(fonte: Parco nazionale del Gran Paradiso)
E il recente manifesto dell'antipolitica ambientale del Ministro Prestigiacomo (vedi post precedente), che evidentemente ha avuto gli stessi insegnanti di Matteoli, ha confermato la squallida e vergognosa linea assunta a livello nazionale. Povero me, cantava il buon De Gregori, qui invece occorrerebbe urlare al 60% circa degli italiani che hanno votato questi politici "Poveri noi, povera Italia!"
Non basta: con il famoso-fumoso-penoso decreto legge 112/2008 ("Brunetta") l'attacco finale viene sferrato anche contro quelle realtà che - molto faticosamente - dall'approvazione della legge 394 (1991) ad oggi hanno cercato di crescere tutelando risorse di primaria importanza come acqua, boschi, suoli... Il sistema delle aree protette nazionali (parchi e riserve) è seriamente minacciato dalle misure scritte e pensate per ben altre amministrazioni pubbliche (dove, sì, ci sarebbe bisogno di un bel taglio netto!): se togliamo la parte politica (presidente e consiglio direttivo), che in alcuni casi ha reso questi enti dei veri e propri carrozzoni pseudo-ambientalisti, restano un manipolo di tecnici e amministrativi che gestiscono servizi e funzioni essenziali per il territorio di aree per lo più svantaggiate e ai margini (zone montane, piccole isole, ecc.).
Cosa direbbero personaggi del calibro di Videsott e Sipari, uomini politici del passato e ispiratori/promotori dei primi parchi nazionali?
Vi riporto questo accorato appello lanciato da chi vive in queste realtà e vi invito a sottoscrivere la carta di Feltre ( http://www.dolomitipark.it/it/parchi.per.una.sola.terra.carta.feltre.html ).
Chi può... si faccia sentire a tutti i livelli possibili, ci stiamo giocando il futuro delle nostre più belle aree di interesse naturalistico, paesaggistico, archeologico, storico.
APPELLO PER SALVARE I PARCHI NAZIONALI
Il DL 112/98, attualmente in fase di conversione in legge, prevede ancora una volta norme che andranno a condizionare fortemente le attività dei Parchi.
I provvedimenti, sommati ai tagli ed alle limitazioni delle scorse “finanziarie” (sul personale, sui fondi, sulle consulenze, ecc), rischiano di produrre effetti forse irreversibili alla funzionalità degli Enti. Al momento la legge di conversione segue il suo iter. Il termine é il 24 agosto, ma sicuramente il DL sarà convertito prima dell’interruzione estiva dei lavori parlamentari. Alla Camera lo tratteranno nei prossimi giorni, poi passerà al senato. C’é pochissimo tempo. L’articolo peggiore é il 74, che prevede il taglio almeno del 10% della spesa per il personale, ma anche altri punti non sono da meno.
Credo che sia importante che da noi, ovvero “dal basso”, da chi conosce bene i problemi delle aree protette, venga un segnale, un “grido di dolore”, o meglio una presa di posizione che giunga alle istituzioni ed ai cittadini. Non possiamo fare altro.
Alcune iniziative da mettere in atto subitissimo:
1) scrivere personalmente una lettera con testo comune al presidente del Consiglio, al ministro Prestigiacomo, ai presidenti di Camera eSenato, alle associazioni ambientaliste, ecc, per portare a conoscenza degli effetti del provvedimento
2) in ogni caso, sensibilizzare parlamentari conosciuti a presentare subito un emendamento che esoneri i parchi dagli articoli del provvedimento più dannosi (il 66 il 67 e soprattutto il 74, che taglia almeno il 10% della spesa per il personale). Questo andrebbe fatto in ogni caso. Al momento NON risultano emendamenti da parte di nessuno. Andrebbe mandata una mail ai deputati subito, almeno scrivendo entro domani! (gli indirizzi mail sono sul sito della Camera)
Infine vi invito a inoltrare questa mail a vostri amici e colleghi, e a chi ritenete opportuno e utile per la causa.
(fonte: Parco nazionale del Gran Paradiso)
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