Quanto vale la salute dei cittadini e la salubrità dell'ambiente a Falconara?
Falconara Marittima ha una risorsa (?) e un problema (!) che prende il nome di "raffineria".
In questi ultimi anni sono stati incrementati i monitoraggi ambientali, epidemiologici e sanitari, per capire cosa, come, dove e quanto questa industria può incidere sulla salute dei cittadini (e dell'ambiente).
Bene, anzi, male: gli ultimi dati raccolti parlano chiaro. Ma facciamo "parlare" il dott. Andrea Micheli (ricercatore dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano) che, nel corso della trasmissione Punti di Vista, andata in onda su èTV del Venerdì 30 gennaio 2009, affermava queste cose:
<<...Il risultato è che abbiamo osservato una tendenza molto evidente rispetto al fatto che la componente femminile di questo Studio è più a rischio in funzione del tempo della vicinanza alla fabbrica.
Nel Rapporto che abbiamo consegnato oggi (ndr: 30 Gennaio 2009) si è ulteriormente approfondita la tendenza di maggior rischio di mortalità sulla componente femminile, consentendo di individuare dati statisticamente significativi per il sottogruppo di popolazione che per più tempo - ad esempio 10 anni - è stato costretto dalle condizioni di vita e lavorative a stare in casa (casalinghe, disoccupati in genere, pensionati). Si è visto che più si risiede in modo stanziale nelle vicinanze della raffineria e più si è esposti al rischio di mortalità per leucemie; per questo sottogruppo di popolazione quindi, non si parla più solo di un rischio certo da quantificare bensì di un dato anche statisticamente significativo.Nel senso che quando si va ad analizzare sottogruppi della popolazione si osservano come i rischi che noi avevamo indicato come qualitativamente presenti anche nel primo rapporto fossero reali ...>>.
La dirigenza della raffineria "non ci sta" e vuole precisare con questa lettera.
Lascio a voi qualsiasi commento in merito e vi giro volentieri la "replica" del comitato di cittadini che si batte (...per quanto ancora, visti i bavagli legali e amministrativi che il nostro Governo sta subdolamente predisponendo? qui il testo della pdl) per la salute. Un diritto di serie "B", in Italia.
Da: news@comitati-cittadini.org
Ecco la lettera aperta che ci siamo sentiti di inviare, inisieme agli altri soggetti e comitati coinvolti nello studio, per solidarità agli epidemiologi dell'istituto nazionale tumori di Milano e ai tecnici Arpam dopo l'attaco e la deligittimazione della Società petrolifera API.
Vi ringraziamo per il preziosissimo lavoro scientifico svolto per tutta la comunità e desideriamo esprimere la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno di fronte all'inaudito tentativo di screditamento.
LETTERA APERTA AGLI EPIDEMIOLOGI DELL'ISTITUO NAZIONALE TUMORI di Milano e dell'ARPA Marche
"Stimatissimi Epidemiologi,
nel ringraziarVi per il preziosissimo lavoro scientifico svolto per tutta la comunità, desideriamo anche esprimerVi la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno di fronte all'inaudito tentativo di screditamento perpetrato dalla lettera dell'AD della Società petrolifera API, Ing. Giancarlo Cogliati, che fa paio con quello, isolato imbarazzante e sgangherato, del Neosindaco Brandoni, immediatamente successivo alla presentazione ufficiale dell'Indagine epidemiologica ai cittadini di Falconara M.ma il 18 dicembre 2008.
L'indipendenza, la trasparenza e la compartecipazione con cui avete preceduto e condotto questa Indagine Epidemiologica sulle popolazioni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano è risaltata anche nell'aver attivato insieme alla Regione Marche un organismo partecipativo che ha incluso i rappresentanti della popolazione interessata - il Comitato di Partecipazione Attiva regionale - in maniera che esso fosse da referente, insieme alle Amministrazioni comunali interessate, per la valutazione dei risultati dell'Indagine e le decisioni conseguenti.
Tutto questo che apprezziamo profondamente nobilita la democrazia ed il rapporto costante ed indispensabile tra lo scienziato e la popolazione analizzata.
La lettera con cui l'AD della Società API ha attaccato pubblicamente l'Indagine Epidemiologica che ha verificato i rischi di LEUCEMIA e TUMORI EMOLINFOPOIETICI per la salute dei residenti di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano in realtà rivela quanto sia importante il risultato conoscitivo ottenuto dall'Indagine.
Per i cittadini, le loro associazioni e i comitati, dopo anni di lotte, l'Indagine rappresenta uno strumento formidabile di conoscenza sul bene più prezioso per tutti: LA SALUTE!
Siamo allibiti che l'Indagine Epidemiologica da Voi eseguita sia stata recepita dalla Società API come una minaccia a se stessa tanto da indurre l'AD Cogliati a tentare di screditarne le conclusioni scientifiche!
L'arroganza e la pretestuosità delle affermazioni dell'AD della Società API ci indignano vieppiù perché calpestano la nostra salute, il diritto alla sua tutela e il nostro diritto alla conoscenza!
Piuttosto che tentare di controllare anche la salute della popolazione che non è alle loro dipendenze, i Dirigenti dell'API dovrebbero da subito dare la massima disponibilità a collaborare con l'Istituto Nazionale Tumori e l'ARPA Marche per un approfondito Studio occupazionale sui lavoratori, Studio chiesto già dal 2004 da 3.500 falconaresi - non dipendenti della Società API - con la Petizione Popolare sottoscritta da cui, successivamente, è scaturita l'Indagine Epidemiologica dell'equipe del Dott. Micheli e del Dott. Mariottini.
Grazie e cordialissimi saluti
In questi ultimi anni sono stati incrementati i monitoraggi ambientali, epidemiologici e sanitari, per capire cosa, come, dove e quanto questa industria può incidere sulla salute dei cittadini (e dell'ambiente).
Bene, anzi, male: gli ultimi dati raccolti parlano chiaro. Ma facciamo "parlare" il dott. Andrea Micheli (ricercatore dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano) che, nel corso della trasmissione Punti di Vista, andata in onda su èTV del Venerdì 30 gennaio 2009, affermava queste cose:
<<...Il risultato è che abbiamo osservato una tendenza molto evidente rispetto al fatto che la componente femminile di questo Studio è più a rischio in funzione del tempo della vicinanza alla fabbrica.
Nel Rapporto che abbiamo consegnato oggi (ndr: 30 Gennaio 2009) si è ulteriormente approfondita la tendenza di maggior rischio di mortalità sulla componente femminile, consentendo di individuare dati statisticamente significativi per il sottogruppo di popolazione che per più tempo - ad esempio 10 anni - è stato costretto dalle condizioni di vita e lavorative a stare in casa (casalinghe, disoccupati in genere, pensionati). Si è visto che più si risiede in modo stanziale nelle vicinanze della raffineria e più si è esposti al rischio di mortalità per leucemie; per questo sottogruppo di popolazione quindi, non si parla più solo di un rischio certo da quantificare bensì di un dato anche statisticamente significativo.Nel senso che quando si va ad analizzare sottogruppi della popolazione si osservano come i rischi che noi avevamo indicato come qualitativamente presenti anche nel primo rapporto fossero reali ...>>.
La dirigenza della raffineria "non ci sta" e vuole precisare con questa lettera.
Lascio a voi qualsiasi commento in merito e vi giro volentieri la "replica" del comitato di cittadini che si batte (...per quanto ancora, visti i bavagli legali e amministrativi che il nostro Governo sta subdolamente predisponendo? qui il testo della pdl) per la salute. Un diritto di serie "B", in Italia.
Da: news@comitati-cittadini.org
Ecco la lettera aperta che ci siamo sentiti di inviare, inisieme agli altri soggetti e comitati coinvolti nello studio, per solidarità agli epidemiologi dell'istituto nazionale tumori di Milano e ai tecnici Arpam dopo l'attaco e la deligittimazione della Società petrolifera API.
Vi ringraziamo per il preziosissimo lavoro scientifico svolto per tutta la comunità e desideriamo esprimere la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno di fronte all'inaudito tentativo di screditamento.
LETTERA APERTA AGLI EPIDEMIOLOGI DELL'ISTITUO NAZIONALE TUMORI di Milano e dell'ARPA Marche
"Stimatissimi Epidemiologi,
nel ringraziarVi per il preziosissimo lavoro scientifico svolto per tutta la comunità, desideriamo anche esprimerVi la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno di fronte all'inaudito tentativo di screditamento perpetrato dalla lettera dell'AD della Società petrolifera API, Ing. Giancarlo Cogliati, che fa paio con quello, isolato imbarazzante e sgangherato, del Neosindaco Brandoni, immediatamente successivo alla presentazione ufficiale dell'Indagine epidemiologica ai cittadini di Falconara M.ma il 18 dicembre 2008.
L'indipendenza, la trasparenza e la compartecipazione con cui avete preceduto e condotto questa Indagine Epidemiologica sulle popolazioni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano è risaltata anche nell'aver attivato insieme alla Regione Marche un organismo partecipativo che ha incluso i rappresentanti della popolazione interessata - il Comitato di Partecipazione Attiva regionale - in maniera che esso fosse da referente, insieme alle Amministrazioni comunali interessate, per la valutazione dei risultati dell'Indagine e le decisioni conseguenti.
Tutto questo che apprezziamo profondamente nobilita la democrazia ed il rapporto costante ed indispensabile tra lo scienziato e la popolazione analizzata.
La lettera con cui l'AD della Società API ha attaccato pubblicamente l'Indagine Epidemiologica che ha verificato i rischi di LEUCEMIA e TUMORI EMOLINFOPOIETICI per la salute dei residenti di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano in realtà rivela quanto sia importante il risultato conoscitivo ottenuto dall'Indagine.
Per i cittadini, le loro associazioni e i comitati, dopo anni di lotte, l'Indagine rappresenta uno strumento formidabile di conoscenza sul bene più prezioso per tutti: LA SALUTE!
Siamo allibiti che l'Indagine Epidemiologica da Voi eseguita sia stata recepita dalla Società API come una minaccia a se stessa tanto da indurre l'AD Cogliati a tentare di screditarne le conclusioni scientifiche!
L'arroganza e la pretestuosità delle affermazioni dell'AD della Società API ci indignano vieppiù perché calpestano la nostra salute, il diritto alla sua tutela e il nostro diritto alla conoscenza!
Piuttosto che tentare di controllare anche la salute della popolazione che non è alle loro dipendenze, i Dirigenti dell'API dovrebbero da subito dare la massima disponibilità a collaborare con l'Istituto Nazionale Tumori e l'ARPA Marche per un approfondito Studio occupazionale sui lavoratori, Studio chiesto già dal 2004 da 3.500 falconaresi - non dipendenti della Società API - con la Petizione Popolare sottoscritta da cui, successivamente, è scaturita l'Indagine Epidemiologica dell'equipe del Dott. Micheli e del Dott. Mariottini.
Grazie e cordialissimi saluti
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