Natura et Ratio

sabato, febbraio 07, 2009

Stop al consumo di territorio!


L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio.Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.

Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto.
Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari.

Non si può andare avanti così! La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto.
La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata. Curiamola!


STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
Movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato

Manifesto nazionale

Il consumo di territorio nell’ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Negli ultimi vent’anni, il nostro Paese ha cavalcato una urbanizzazione ampia, rapida e violenta. Le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta velocità, ecc.).

Soltanto negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli, sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni vuoti e case sfitte: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza. La sua cementificazione riscalda il pianeta, pone problemi crescenti al rifornimento delle falde idriche e non reca più alcun beneficio, né sull’occupazione né sulla qualità della vita dei cittadini.

Questa crescita senza limiti considera il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia risultano subordinate ad interessi finanziari sovente speculativi: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a portare al collasso intere zone e regioni urbane. Un meccanismo deleterio che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai cittadini (monetizzazione del territorio).

Tutto ciò porta da una parte allo svuotamento di molti centri storici e dall’altra all’aumento di nuovi residenti in nuovi spazi e nuove attività, che significano a loro volta nuove domande di servizi e così via all’infinito, con effetti alla lunga devastanti. Dando vita a quella che si può definire la “città continua”. Dove esistevano paesi, comuni, identità municipali, oggi troviamo immense periferie urbane, quartieri dormitorio e senza anima: una “conurbazione” ormai completa per molte aree del paese.

Ma i legislatori e gli amministratori possono fare scelte diverse, seguire strade alternative? Sì!
Quelle che risiedono in una politica urbanistica ispirata al principio del risparmio di suolo e alla cosiddetta “crescita zero”, quelle che portano ad indirizzare il comparto edile sulla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente.

Il movimento di opinione per lo STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO e i firmatari individuano 6 principali motivi a sostegno della presente campagna nazionale di raccolta firme.

STOP: PERCHÉ?
1. Perché il suolo ancora non cementificato non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci comunali.
2. Perché si cambi strategia nella politica urbanistica: con l’attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate e conurbate.
3. Perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico.
4. Perché il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, per il drenaggio delle acque, per la frescura che rilascia d’estate, per le coltivazioni, ecc.
5. Per senso di responsabilità verso le future generazioni.
6. Per offrire a cittadini, legislatori ed amministratori una traccia su cui lavorare insieme e rendere evidente una via alternativa all’attuale modello di società.

STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
I seguenti firmatari richiedono una moratoria generale ai piani regolatori e delle lottizzazioni, in attesa che ciascun Comune faccia una precisa “mappatura” di case sfitte e capannoni vuoti.
Sottoscrivono quindi questo manifesto perché si blocchi il consumo di suolo e si costruisca esclusivamente su aree già urbanizzate, salvaguardando il patrimonio storico del Paese.
Campagna nazionale promossa da:
• AltritAsti , Gruppo P.E.A.C.E. Pace, Economie Alternative, Consumi Etici - www.altritasti.it
• Movimento per la Decrescita Felice - www.decrescitafelice.it
• AltrItalialtroMondo, il blog del sindaco di Cassinetta di Lugagnano – http://domenicofiniguerra.wordpress.com
• Cibernetica Sociale Italia, www.ciberneticasociale.org
• Eddyburg, Urbanistica, politica, società - www.eddyburg.it
• Associazione dei Comuni Virtuosi - www.comunivirtuosi.org


Tra i primi firmatari del nostro manifesto nazionale:
Luca Mercalli, Almese/TO - Presidente Società Meteorologica Italiana
Edoardo Salzano, Venezia/VE - Urbanista/Animatore di eddyburg.it
Vanda Bonardo, Ivrea/TO - Presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
Roberto Cavallo, Alba/CN - Pres. Coop. Erica/Pres. AICA-Ass. Internaz.
Comunicazione Ambientale
Michele Ottino, Aosta/AO - Direttore Parco nazionale Gran Paradiso
Guido Montanari, Torino/TO - Prof. Arch. Associato di storia
dell´architettura Politecnico di Torino
Marco Boschini, Colorno/PR - Coordinatore nazionale Associazione Comuni
Virtuosi
Pietro Raitano, Milano/MI - Direttore "Altreconomia"
Pierluigi Sullo, Roma/RM - Direttore di "Carta"
Giannozzo Pucci, Firenze/FI - Direttore/Editore Ecologist Italiano
Gabriele Bollini, Bologna/BO - Rete Lilliput/Rete Economia Solidale,
Rete Ecologista Bolognese
Oreste Magni, Cuggiono/MI - Presidente Eco Istituto Valle del Ticino
Paolo Ermani - Vicepresidente Mov. Decrescita Felice/Presidente
Associazione Paea
Gianluigi Salvador - Consigliere nazionale Mov. Decrescita
Felice/Responsabile WWF Veneto
Chiara Sasso, Bussoleno/TO - Rete dei Comuni Solidali
Lodovico Meneghetti, Milano/MI - Professore ordinario di urbanistica, a
riposo
Dario Predonzan, Trieste/TS - Responsabile settore territorio ed energia
WWF Friuli Venezia Giulia
Sandro Roggio, Sassari/SS - Architetto
Leandro Janni - Docente, Architetto, presidente Italia Nostra Sicilia
Paolo Cacciari, Venezia/VE - Giornalista, Saggista, Ex Parlamentare
Leonardo Rombai, Firenze/FI - Pres.Italia Nostra Firenze/Dipartimento
Studi Storici e Geografici
Ugo Bardi, Sesto Fiorentino/FI - Presidente Associazione per studio
picco petrolio e gas ASPO-Italia
Pino Timpani - Presidente Associazione per i Parchi del Vimercatese
Vittorio Emiliani - Presidente Comitato per la Bellezza/Giornalista e
Scrittore
Christian Abbondanza, Genova/GE - Casa della Legalità e della Cultura Onlus
Marco Piombo - Presidente WWF Sezione Regionale Liguria
Marco Bersani, Saronno/VA - Attac Italia/Forum Italiano dei Movimenti
per l´Acqua
Lucilla Tozzi, Siena/SI - Presidente sezione senese Italia Nostra
Ciro Pesacane - Presidente Forumambientalista
Anna Donati, Bologna/BO - Coordinatrice gruppo mobilità sostenibile
Kyoto Club

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