56 MORTI, OLTRE 100 FERITI: GUERRA? NO, CACCIA!
E' FINITA LA STAGIONE VENATORIA 2007/2008 !!!!!!
Finalmente!!!!
Ricevo e inoltro questo comunicato dagli amici della LAC
BILANCIO STAGIONE DI CACCIA 2007/2008:
56 MORTI ED OLTRE 100 FERITI !
In percentuale si muore di più di caccia che per incidenti sul lavoro
Dopo 5 mesi di sparatorie, finalmente, si è chiusa un’altra stagione di caccia. Stavolta però il bilancio di questa ennesima, quanto inutile, carneficina non lo faremo riportando le cifre degli animali uccisi, che comunque si stimano intorno ai 100 – 150 milioni, ma citando il necrologio dei morti ammazzati, non solo fra i cacciatori, per colpa dell’attività venatoria. Pochi sanno, infatti, che ogni anno in Italia muoiono decine e decine di persone e centinaia rimangono ferite anche in modo grave e permanente, solamente a causa di questa pratica anacronistica e pericolosa chiamata “caccia”. Il “Bollettino di Guerra” della stagione di caccia 2007/2008 ammonta a ben 56 morti ed oltre cento feriti, tra cacciatori e gente comune. L’ultimo incidente mortale, in ordine di tempo, si è verificato sabato scorso vicino Firenze e ne è rimasto vittima un ragazzo di appena 14 anni, ucciso con una fucilata da un suo coetaneo. Entrambi erano a caccia con i loro rispettivi padri, pur essendo tassativamente vietato dalla legge far partecipare minorenni a battute di caccia e soprattutto far usare loro delle armi da fuoco! Ma è risaputo che tra i cacciatori la presenza nelle battute di caccia di amici e parenti, anche minorenni, rappresenta una consuetudine da sempre. La Toscana è la Regione con il maggior numero di incidenti mortali (10) e non poteva essere altrimenti, visto che è anche quella con il maggior numero di cacciatori. Seguono Lombardia, Veneto e Lazio tutte appaiate con 6 morti. Quindi le Marche che, in questa triste graduatoria, si piazzano appena sotto, con ben 5 morti ammazzati. E si tratta di cifre approssimate per difetto, in quanto ricavate dalle cronache nere dei quotidiani di tutta Italia, che potrebbero quindi aver omesso molti “incidenti”, oppure non averli ricondotti alla pratica venatoria. Raramente, infatti, questi “delitti” riempiono le cronache dei mass-media, che di solito preferiscono mettere in risalto i militari italiani uccisi nelle “missioni di pace” all’estero, gli incidenti d’auto del sabato sera o, come ultimamente, le cosiddette “morti bianche”, cioè i caduti sui luoghi di lavoro. Eppure da una recente indagine condotta dalla EURISPES, con dati forniti da INAIL ed ISTAT, è emerso a sorpresa che, in percentuale, considerando il totale dei lavoratori in Italia (circa 22 milioni), il numero di ore lavorative annue di ciascun occupato (20 giornate lavorative di 8 ore al mese e 11 mesi lavorativi all’anno per ciascun lavoratore), a fronte di circa 700.000 cacciatori italiani, un numero di 66 giornate di caccia disponibili (tre a settimana per 5 mesi), si muore in incidenti di caccia almeno 7 volte più frequentemente che sul lavoro!
Questo dato dipende principalmente da tre fattori: il primo dall’elevato grado di permissivismo della Legge n.157/92 nel definire i requisiti psico-fisici minimi richiesti per ottenere il porto d’armi per uso di caccia. Essa, infatti, consente di andare a caccia anche a persone che abbiano perso l’uso di un occhio (e dunque la possibilità di valutare le distanze, che solo la visione binoculare consente) o siano affette da minorazioni agli arti superiori o alla colonna vertebrale, purché si dotino di “mezzi protesici che consentano potenzialmente il maneggio sicuro dell’arma”. La Legge, inoltre, indica il limite minimo di età per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio (18 anni) ma non un limite massimo, quindi di fatto permette il porto d’armi per uso di caccia perfino a persone che abbiano superato i 100 anni! Il secondo è legato al fatto che l'Italia ha la più alta densità di cacciatori in rapporto al suo territorio, rispetto agli altri Paesi europei. Il terzo è che il nostro è l'unico Paese al mondo che, grazie al famigerato art. 842 del c.p., consente ai cacciatori (e solo a loro) di avere libero accesso nei fondi privati. Se poi a tutto ciò aggiungiamo che la sorveglianza sul comportamento di questo esercito di 700.000 doppiette è affidata ad un esiguo manipolo di guardie venatorie, abbiamo il quadro completo e desolante di questa situazione “esplosiva”, senza parlare poi del bracconaggio, un fenomeno ancora di dimensioni allarmanti ed in continua espansione, anche grazie alle ridicole norme sanzionatorie. Nei mesi scorsi erano stati presentati in Parlamento due diversi disegni di legge che prevedevano il primo dei controlli più rigidi e severi sul rilascio della certificazione medica per l’uso e la detenzione di armi, il secondo l’abrogazione del vergognoso e antidemocratico art. 842 grazie al quale, come detto, i cacciatori italiani, unici al mondo, possono entrare nei fondi altrui senza neppure chiedere il permesso dei legittimi proprietari! Purtroppo la prematura caduta del Governo, ed il prevedibile scioglimento delle Camere, comporterà fatalmente l’accantonamento dei suddetti disegni di legge ed il loro rinvio alla prossima legislatura. Ma è meglio non farsi troppe illusioni visto il grado di compiacenza, ed il livello di protezione di cui godono i cacciatori italiani in maniera trasversale agli schieramenti politici. I loro “referenti” si trovano sia nel centro-destra che nel centro-sinistra e vengono naturalmente ricambiati con i voti dei cacciatori e dei loro familiari in occasione delle varie tornate elettorali. Anche le Regioni, con la scusa del federalismo, sono particolarmente indulgenti verso i cacciatori: approvano leggi che liberalizzano in maniera selvaggia la caccia e calendari venatori che non tengono conto dei limiti e delle procedure previste dalla Legge nazionale. Utilizzano il prelievo in deroga allo scopo di rendere cacciabili milioni di uccelli protetti in tutta Europa e consentono la caccia in zone ad altissimo valore faunistico-ambientale. Ed è proprio a questa esigua minoranza armata, invadente e prepotente, che rappresenta appena l’1% della popolazione italiana, che i nostri politici hanno purtroppo delegato la gestione del territorio e della fauna, che appartiene invece a tutti i cittadini, anche a quelli che a caccia non vanno! Dove invece a decidere sui tempi e sui modi del cosiddetto “prelievo venatorio”, in un Paese che si definisca civile e democratico, dovrebbero essere esperti del settore, come biologi o laureati in scienze della gestione ambientale.
Quando la “maggioranza indifferente” si sveglierà, riappropriandosi delle proprie prerogative e dei propri diritti sul territorio e riscoprendo così quel rapporto armonico con la natura e con l’ambiente che la circonda, allora quello sarà davvero un bel giorno per tutte le creature viventi di questa martoriata Terra!
Per conoscere nei dettagli tutte le vittime della stagione venatoria 2007/2008 basta visitare il sito della LAC – http://www.abolizionecaccia.it/ – alla sezione “Di Caccia si Muore”.
3 Comments:
Pensa che il comune dove abito sta in mezzo alla campagna e gli "amministratori" hanno pensato bene di permettere la costruzione di case, tra cui la mia, vicino a degli appostamenti fissi presenti su un terreno privato limitrofo a queste casette. La finestra della mia camera si trova a 10 metri dal capanno e tutti i santi giorni devo sentirmi i colpi di questi bambinoni scellerati incoscenti.
C'è una poiana che di tanto in tanto ci fa visita appostandosi sul nocciolo in mezzo alla vigna e con la sua minacciosa eleganza allontana gli storni che hanno scelto il nostro tetto come base per la razzia di sementi e chicchi d'uva rinsecchiti rimasti in mezzo alle vigne; beh ogni giorno guardo fuori sperando di rivederla, perché non so mai se mentre ero in giro è passato il vecchietto centenario con la doppietta e l'ha fatta secca scambiandola per un fagiano...a cui va peraltro tutta la mia solidarietà!
Se puoi David mandami un messaggio privato con la tua mail su vivere senigallia che devo darti altre comunicazioni.
Baldigara
By Anonimo, at 01 febbraio, 2008 20:41
ciao,
grazie per il messaggio.
Per qualsiasi comunicazione puoi usare questa mail:
david.fiacchini at libero.it
ciao
David
By Tritone, at 02 febbraio, 2008 00:36
Ciao David,
sulla Bruciata hanno trovato una poiana ferita da arma da fuoco...ormai sparano su tutto.
Anna
By Anonimo, at 03 febbraio, 2008 14:23
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