Natura et Ratio

domenica, gennaio 06, 2008

BRICIOLE SUL DAVANZALE



Domanda: che cosa ne fate delle briciole di pane e dei rimasugli di panettoni & pandori che punteggiano la tovaglia a fine pasto?
Nella stagione invernale, quando il gelo e la neve ricoprono gran parte di alberi e terreni, potrebbero essere utilizzate, ad esempio, come cibo supplementare per alcune specie di uccelli che svernano in aree verdi urbane, giardini e orti.

Per chi non dispone di uno spazio verde dove collocare (al sicuro da gatti & altri possibili predatori) una piccola mangiatoia (per saperne di più: www.unicalmondo.it/lipu-rende/news/nidiemangiatoie.htm ; http://algol.sirius.pisa.it/lipupisa/mangia.htm ), può andar bene anche un qualsiasi davanzale, meglio se con esposizione a sud/sud-ovest e preferibilmente vicino ad elementi naturali quali alberi o arbusti.

Quello nelle foto è il ristoran… pardon, il davanzale di una finestra di un edificio condominiale di Ligonchio (RE), con un gradito ospite alato che si rimpinza di un misto di briciole (di biscotti e pandoro), piccoli semi e frammenti di arachidi. Evitare le molliche di pane, che
Una volta che cince, pettirossi, passeri, capinere, codibugnoli e altri piccoli uccelli avvisteranno la preziosa dispensa (può passare anche qualche giorno, non disperate!), state certi che visiteranno regolarmente mangiatoie o davanzali, colorando e rallegrando le fredde giornate invernali con improvvisi voli di avvicinamento, piccole baruffe canore, gorgheggi e rapide beccate alla ricerca della briciola migliore.
Chi non dispone di un davanzale può, come ultimo tentativo “casalingo”, appendere ad un filo alcune arachidi (sgusciate o meno), o anche dei pezzettini di noci e nocciole: sono dei richiami irresistibili soprattutto per le cince (cinciarella e cinciallegra), abilissime sia nel volo acrobatico che nello stare in equilibrio aggrappandosi… ad un filo!
In ogni caso si tratta di un’occasione unica per osservare da vicino (e dal vivo, meglio di qualsiasi documentario televisivo!) questi timidi esseri viventi, aiutandoli a superare i rigori invernali: per i bambini, soprattutto, può essere un ottimo modo per avvicinarsi alla biologia di questi animali, disegnandone i profili, osservandone le caratteristiche morfologiche (tipo di becco, forma delle ali, colorazioni, ecc.) ed eco-etologiche (comportamento più o meno “timido”, cibo preferito, tipo di volo, ecc.), facendo ricerche su libri e attraverso il web.

Pensare che nel 2008 esistono ancora esseri spregevoli (che non appartengono al genere umano, ne sono sicuro) che allestiscono crudeli trappole in grado di catturare, ferendoli a morte dopo lunga agonia, pettirossi, cinciarelle, capinere, zigoli & co. (vedere i terribili resoconti delle operazioni antibracconaggio nei siti della LAC http://www.lac.it/ e della LIPU http://www.lipu.it/), per farne spiedini o condimento per la polenta… è veramente incredibile, inimmaginabile, disumano, assurdo!
Come possono questi bracconieri deviati non accorgersi della bellezza di questi animali, dei loro piumaggi iridescenti, della loro leggerezza nel volare, della loro “innocenza”?
Chi non riesce a cogliere la bellezza della natura anche negli aspetti più semplici ed umili, non è capace di amare.