Natura et Ratio

giovedì, novembre 13, 2008

IN DIFESA DELL'APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO


23 Novembre 2008, tutti a Colfiorito!


Le Associazioni Mountain Wilderness, CAI Sez. Terni, CAI CR-TAM Marche, WWF Marche, Lipu Umbria, Lipu Abruzzo, Lipu Pesaro, MAN, ALTURA, Italia Nostra – CR Marche, Federazione Pro-Natura, Comitato Nazionale del Paesaggio, Forum Umbro per i Beni Comuni, Lista Acqua Pubblica Umbria, Comitato No-Tubo, Comitato Don Chisciotte, vi invitano a partecipare domenica 23 novembre a Colfiorito (Foligno, PG) al presidio ambientalista interregionale Marche-Umbria “VIA DAL VENTO”, in difesa dell’Appennino Umbro-Marchigiano.

Ritrovo: ore 9.30, di fronte alla sede del Parco regionale di Colfiorito (Area Ex Casermette, via Adriatica)
Sono previste diverse attività: escursioni, incontri divulgativi, pranzo in compagnia (al sacco o presso strutture agrituristiche della zona)

Perchè questo incontro in difesa dell'Appennino Umbro-Marchigiano?

La Regione Marche, con i decreti n. 96/VAA e 97/VAA del 12.09.2008, ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale, concedendo l’autorizzazione paesaggistica per due impianti eolici industriali ubicati nei comuni di Monte Cavallo, Pieve Torina e Serravalle di Chienti, vicini al Parco naturale regionale di Colfiorito, alla Riserva Statale di Torricchio e al Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Si tratta di due progetti, uno di iniziativa pubblica e l’altro privato, per complessivi 24 aerogeneratori (17+7). Le Associazioni Ambientaliste, valutati i due progetti e analizzati gli studi di Valutazione di Impatto Ambientale, esprimono un secco NO ALL’EOLICO INDUSTRIALE NELL’APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO! PERCHE’ ?
1) La produzione di energia elettrica (raggiungibile in condizioni anemologiche medie), non raggiunge l’1% del fabbisogno di energia elettrica delle Marche!
2) Sono notevoli le criticità ambientali e progettuali, tanto che 3 torri su 27 sono state eliminate nel corso della procedura di VIA, mentre per altri 11 aerogeneratori la realizzazione è bloccata poiché si rendono necessari approfondimenti ulteriori su aspetti certamente non secondari (rischio idrogeologico, mitigazioni, ecc.). L’area, inoltre, presenta valori minimi per ciò che riguarda la velocità dei venti (5,6 m/s)
3) Si tratta di una vera e propria cementificazione della montagna con:
- circa 8.000 m3 di cemento per circa 14.000 m3 di scavi (plinti di fondazione)
- oltre 600.000 m2 di aree naturali (praterie, pascoli, boschi, scarpate,…) sacrificate per zone-cantiere, strade, scavi, tubi, cavi e cavidotti, piazzole temporanee, manufatti, movimento terra, ecc.
- edifici per oltre 300 m3 di cemento e lamiere in alta quota
- circa 5 km di nuove strade in alta quota
4) La distruzione del paesaggio montano e degli ecosistemi naturali dell’Appennino Umbro-Marchigiano sarà garantita dalle 24 torri eoliche alte circa 110 metri (come un palazzo di 40 piani!), ubicate in zona di crinale a quote superiori ai 1.300 metri, con elevata visibilità dell’impianto dai principali centri abitati, dalla palude di Colfiorito e dai sentieri escursionistici della zona (compreso il Sentiero Italia del CAI).
5) L’area di intervento è contigua a SIC, ZPS, aree protette (Riserva naturale statale di Torricchio, Parco nazionale dei Monti Sibillini, Parco regionale di Colfiorito), siti di nidificazione di specie animali di interesse conservazionistico (come l’Aquila reale), ecc.
6) L’area è sottoposta ai vincoli ambientali e paesaggistici dettati dal D.Lgs. n. 42/2004 (ai sensi del D.M. 31/07/1985) per il notevole interesse pubblico, al vincolo idrogeologico (ai sensi del Regio Decreto n. 3267/1923).
7) In fase di Valutazione di Impatto Ambientale sono stati espressi: un parere contrario (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche), un giudizio parziale (la Provincia di Macerata non ha elementi conoscitivi sufficienti per poter valutare l’ammissibilità degli interventi con quanto previsto dal Piano di Coordinamento Provinciale), un parere favorevole condizionato all’eliminazione di 7 torri eoliche espresso dalla Regione Umbria.

Infine, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche in una nota ufficiale già nel 2003, alla luce dei progetti fino ad allora presentati, evidenziava <<… una pesante manomissione del paesaggio, con la conseguente perdita di parte dell’identità tradizionale del territorio...>> a causa dell’inserimento di <<…elementi non sostenibili per le caratteristiche storico-ambientali del territorio…>>.

La stessa soprintendenza, come era logico aspettarsi, ha bocciato proprio in questi giorni i due decreti della Regione, applicando una sorta di diniego previsto dalle vigenti normative.

Ora la palla passa alla Regione Marche (ricorso al TAR?)

Noi ci vediamo domenica 23 novembre a Colfiorito!

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