Natura et Ratio

lunedì, agosto 10, 2009

Raccolta differenziata & pubblicità... sgradita!

L'obiettivo minimo previsto dalla normativa vigente in tema di racccolta differenziata prevede, entro la fine del 2012, il raggiungimento del 65% di materiale raccolto.
I comuni "virtuosi" hanno già raggiunto (e superato) da tempo questa soglia, mentre gli altri (la maggior parte, purtroppo) hanno ancora parecchia strada da fare.

Insieme ad un'efficace politica di incentivazione della raccolta differenziata "spinta" (con il sistema del porta-a-porta, ad esempio), finalizzata a raggiungere gli obiettivi di legge, le Amministrazioni Comunali dovranno necessariamente attivare anche efficaci politiche di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, in base a scelte di loro competenza.
Tra le tante strategie alla portata dei singoli Comuni c'è quella di limitare il conferimento condominiale di pubblicità indesiderata: in Italia il 20% delle famiglie non gradisce che le proprie cassette della posta siano riempite di pubblicità (Fonte: Ecomondo, 2005). Nonostante gli "sforzi" del singolo cittadino, esplicitato con l'apposizione di una targhetta sopra la buca delle lettere recitante " No pubblicità", gli incaricati alla distribuzione di volantini e depliant pubblicitari continuano a depositare, con abbondanza, i loro annunci.
Pensate che, al rientro da una settimana di vacanza, mi sono trovato tre copie della stessa pubblicità. A parte il fastidio di trovarsi la buca delle lettere intasata da un qualcosa di non richiesto, questa poco efficace forma di pubblicità (è il parere degli specialisti del settore!) contribuisce significativamente ad aumentare indebitamente la mia (la nostra) personale produzione di rifiuti e ovviamente quella dell'intero Comune. Con un aggravio dei costi (... e della tassa-tariffa).
Può forse sembrare un aspetto minimale, ma... c'è chi ha monitorato per un adeguato periodo il peso della pubblicità consegnata in un condominio di quattro famiglie (F. Valerio, 2009) ed è stato appurato che, su base annua, il quantitativo di materiale pubblicitario ammonta a circa 30 chili, pari al 10% di tutti i rifiuti che una famiglia di 2-3 persone produce in un anno.

Depliant e volantini vengono ovviamente riciclati, ma... voi sareste contenti di doverne pagare anche il ritiro e lo smaltimento?
Bene, moltiplicate questi numeri per il numero di famiglie che abitano in una città media e che condividono l'avversione per la pubblicità indesiderata e avrete una conferma quantitativa circa il "peso" del problema, sicuramente non di piccolo conto. Cosa fare, allora?

Dovete sapere che è facoltà di ogni Sindaco fare in modo che questo sperpero di risorse e di denaro pubblico si attenui e che l'esplicito messaggio affisso ai portoni sia rispettato. E' sufficiente, infatti, un'ordinanza comunale che vincoli le società di distribuzione della pubblicità, pena adeguate multe, al rispetto della volontà espressa dal singolo cittadino e/o dall'assemblea condominiale ed esplicitata dalla targhetta posta sulla buca delle lettere.
Successivamente, una segnalazione ai vigili di verificare l'avvenuta contravvenzione all'ordinanza e la facile identificazione del commitente, dovrebbero funzionare come deterrente a questo abuso.

Come avviare il procedimento? Facile: basta una lettera da inviare al Sindaco del Vostro comune di residenza.
Un semplice, ma concreto modo per ridurre il quantitativo di rifiuti prodotti quotidianamente da ciascuno di noi.

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