Natura et Ratio

sabato, luglio 28, 2007

SALVA-GENTE: 3 GIORNATE PER DISCUTERE DI DEMOCRAZIA, SALUTE, ENERGIA, RIFIUTI

SALVA ­ GENTE
3 giornate per discutere di democrazia, salute, energia, rifiuti
(Fano – Tavernelle di Serraungarina – Calcinelli di Saltara)


Mercoledì 1 Agosto
Piazza di Tavernelle di Serrungarina (PU) ­ Ore 21.15
Vi invitiamo a partecipare al Conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Consiglio Comunale riunito in seduta straordinaria a:

-Dott. Ferdinando Laghi
Direttore U.O. di Medicina Interna ­ Ospedale di Castrovillari (CS) e referente per la provincia di Cosenza dell'Associazione Medici per l’Ambiente ­ ISDE Italia

-Dott.ssa Patrizia Gentilini
Vice Presidente dell’Associazione contro Leucemie e Linfomi (AIL) per la provincia di Forlì-Cesena
Vice Presidente per il Nord Italia dell’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia (International Society Doctors for Environment)

Giovedì 2 Agosto 2007
Anfiteatro Rastatt Sassonia di Fano ­ Ore 21.15
DEMOCRAZIA, SALUTE, ENERGIA, RIFIUTI.

Presiede: Ammiraglio Pio Bracco
Saluto del Sindaco Stefano Aguzzi

-Prof. Gianni Tamino
Docente di Biologia generale e di Fondamenti di Diritto ambientale al Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova

- Prof. Federico Valerio
Presidente della Sezione di Genova di Italia Nostra e chimico ambientale presso l'Istituto Tumori di Genova

- Dott.ssa Patrizia Gentilini

- Dott. Ferdinando Laghi

Venerdì 3 Agosto 2007
Piazza Pio Franchi De¹ Cavalieri ­ Calcinelli di Saltara (PU) ­ Ore 21.15
LA RETTA V.I.A.: GLI ERRORI E LE OMISSIONI DELLA REGIONE MARCHE NEL PROCEDIMENTO PER L¹INCENERITORE DI ³BIOMASSE² DI SCHIEPPE. LE AZIONI PER DIFENDERE I DIRITTI E IL TERRITORIO.
Saluto del Sindaco Dott. Tullio Renzoni

TAVOLA ROTONDA
-Alfredo Sadori
Coordinamento dei comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano

-Prof. Gianni Tamino
Docente di Biologia generale e di Fondamenti di Diritto ambientale al Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova

-Prof. Federico Valerio
Presidente della Sezione di Genova di Italia Nostra e chimico ambientale presso l'IST di Genova

-Dott. Stefano Montanari
Direttore scientifico Nanodiagnostics Modena

-Dott. Arch. Francesco Scoppola
Dirigente Ministero dei Beni culturali. Università La Sapienza

-Avv. Maria Raffaela Mazzi

-Avv. Corrado Canafoglia

-Adriano Mei
Coordinamento dei comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano


Ringraziamo i produttori locali che dalle ore 20 di venerdì offriranno una degustazione di prodotti tipici enogastronomici.
Ci congratuliamo con il Comune di Serrungarina per l'iniziativa intrapresa.
Ringraziamo gli amici de “La tua Fano” e della sezione di Fano-Pesaro di Italia Nostra per la preziosa collaborazione.
Ringraziamo: SEV srl ­ Lucrezia, 22 srl ­ Fossombrone, Pedini cucine srl ­Lucrezia.

Coordinamento dei comitati per la difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano

mercoledì, luglio 25, 2007

INCENDI E RESPONSABILITA'

Ricevo da un amico sul tema "incendi" e pubblico volentieri il suo intervento, relativo in particolare alle Marche. Grazie, Danilo!

Vi rimando anche al dossier "incendi e legalitrà 2003-2006" elaborato da Corpo Forestale dello Stato e Legambiente: leggete bene le cifre degli incendi dolosi e colposi.... da soli coprono 9 roghi su 10!!!
No comment

http://www2.corpoforestale.it/web/guest/ilcfs/ eventiemanifestazioni/iniziative/2007incendilegalita

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Ci volevano i morti carbonizzati a Peschici nel Parco Nazionale del Gargano, c'era bisogno del sacrificio del pilota del canadair, vero EROE, caduto per spegnere un altro incendio "scoppiato" nel Parco Naturale Regionale del Sirente - Velino in Abruzzo, occorrevano le decine e decine di case e villette distrutte dalle fiamme, sempre in aree protette, per far ammettere pubblicamente a Bertolaso, che non è certo un fanatico ambientalista come il sottoscritto, che ci troviamo di fronte ad una "autentica strategia incendiaria criminale". Perché di questo stiamo parlando per spiegare le centinaia di incendi che sono stati appiccati volontariamente in tutto il centro-sud, ma in particolare in Parchi ed aree protette. Peccato che il sottoscritto sia da almeno 15 anni che sostenga questa "tesi" e che la scriva, sia pure su giornaletti a tiratura locale come L'Azione o Geronimo, che certo non possono avere la risonanza di una intervista in televisione, per cercare, invano, di indirizzare coloro che dovrebbero vigilare, indagare e quindi arrestare i veri responsabili di questi atti criminali, che non vengono mai individuati, malgrado tutti sappiano chi siano, compresi gli stessi inquirenti. Invano perché mi sono sempre trovato contro anche gli stessi organi di informazione che, chissà perché, finiscono sempre con il "depistare" l'opinione pubblica incolpando il solito piromane malato, il vecchietto rincoglionito o il mozzicone di sigaretta e, nel caso del territorio fabrianese, il famigerato treno merci ! Miseri scribacchini che osano farsi chiamare "giornalisti", ma che sono solo dei semplici esecutori di ordini impartiti dai loro padroni !
Ho potuto constatare che esiste, per paura o per indifferenza, da parte della popolazione dei piccoli paesi, una sorta di cappa di omertà e di copertura nei confronti di questi criminali incendiari, in quanto probabilmente si tratta di gente del posto o di loro parenti ed amici. La dimostrazione sta nel fatto che solo chi conosce molto bene l’area o risiede stabilmente in zona sa con certezza dove, come e quando appiccare i roghi, scegliendo i giorni più propizi dal punto di vista climatico e di direzione del vento, un elemento sempre decisivo per il propagarsi delle fiamme.Per avere un'idea di questa "strategia criminale" scientificamente messa in atto nella nostra Regione basti dire che in un solo giorno, partendo da nord a sud, sono andati in fumo centinaia e centinaia di ettari di aree protette nel Comune di Borgo Pace (PU) nel SIC “Alpe della Luna – Bocca Trabaria”, a Frontone (PU) nel SIC – ZPS del monte Catria – Acuto – Strega, a Fabriano e Genga (AN) nel Parco Naturale Regionale Frasassi – Gola della Rossa, ad Arquata del Tronto (AP) nei Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e Monti della Laga, ad Acquasanta Terme (AP) in due posti diversi contemporaneamente, ma sempre dentro i SIC del Lecceto d’Acquasanta e del Monte Cerasa. Qualche settimana prima, invece, aveva “aperto le danze” l’incendio al Comune di Fiuminata, guarda caso, scoppiato dentro il SIC – ZPS Monte Gioco del Pallone – Cafaggio. Per chi non lo sapesse, con il termine SIC (Siti di Interesse Comunitario) e con ZPS (Zone di Protezione Speciale) vengono designate quelle zone, derivanti dalle Direttive europee “Uccelli” ed “Habitat”, introdotte per tutelare importanti aree ambientali, particolarmente ricche di biodiversità, sia animale che vegetale. Queste aree sono però, guarda caso, fortemente osteggiate da determinate categorie di persone che chiameremo "antiparco" e rappresentate dai cacciatori, cavatori, enduristi, boscaioli ecc…, che le considerano un “ostacolo” al libero esercizio dei loro passatempi ed attività. Guarda caso, proprio oggi in Consiglio Regionale venivano discusse le Mozioni nn. 163 e 165 e le Interrogazioni nn. 721 e 733 su SIC e ZPS e cioè di come togliere le ultime forme di protezione ancora rimaste per quelle aree e sulla riperimetrazione (in senso riduttivo) delle stesse, quest'ultimo punto portato avanti dai "compagni" Comi e Ricci (quest'ultimo cacciatore dichiarato ). In questo caso, quindi, gli incendi potrebbero essere stati anche un chiaro "avvertimento" ai politici della Regione di quello che potrà accadere durante l'estate alle montagne delle Marche se non verranno tolte le limitazioni presenti nelle aree SIC e ZPS e se non ne saranno ridotti i loro confini! Non è un caso che solo l'area del Monte San Vicino sia stata finora risparmiata, probabilmente perché lì, malgrado i nostri sforzi, non siamo ancora riusciti a far istituire la Riserva naturale di Roti, Acqua dell'Olmo, Canfaito ed Elcito...Capitolo a parte merita il Comune di Fabriano che, lo ricordo, vanta il non invidiabile primato di Comune con il più alto numero di incendi e di ettari bruciati negli ultimi 25 anni di tutta la Regione Marche. Anche questa estate Fabriano ha voluto essere all’altezza della sua “fama” perché dopo il rogo al Parco di Frasassi, sono andati in fumo altri 1.000 ettari di boschi tra Cancelli e Marischio, con un fronte di circa 20 Km., che ha bruciato per 3 giorni consecutivi, in un’area già percorsa ripetutamente dal fuoco negli anni scorsi e che si stava a fatica riprendendo. Naturalmente, anche per questo incendio, come per quello di Frasassi, gli inquirenti e gli organi di informazione daranno la colpa al solito derelitto treno merci a cui, chissà perché, solo quando transita nel territorio fabrianese, si bloccano le ruote le quali poi, provocando scintille, innescano gli incendi. Peccato però, per i sostenitori di questa tesi, che l’incendio abbia preso avvio dalla strada che da Cancelli porta alla statale, in un punto dove la ferrovia passa in galleria! Inoltre, proprio a causa dei ripetuti roghi, lungo quel tratto di ferrovia sono stati costruiti dei muretti taglia-fuoco, che di fatto impediscono il propagarsi delle scintille. Ma, come detto, in questi giorni è un pò tutto il centro-sud ad andare a fuoco e, in questo caso, si potrebbe anche parlare di una "strategia" messa in atto per mettere in difficoltà il già precario Governo Prodi. E, guarda caso, in tutte le Regioni sono le aree protette, quindi le più "pregiate" dal punto di vista turistico, quelle maggiormente "privilegiate" dagli incendi. In Calabria è in fiamme il Parco Nazionale del Pollino, in Puglia quello del Gargano, dove ci sono state due vittime e diversi feriti, in Campania il Parco del Matese, in Abruzzo quelli della Maiella, Abruzzo-Lazio e Molise e del Sirente – Velino dove, purtroppo, come ho detto, è precipitato un canadair impegnato nella difficile e pericolosa opera di spegnimento. Il pilota dell’aereo è morto, da vero eroe, ma a lui non verranno tributati onori e celebrati i funerali di Stato come ad altri “eroi” caduti sui fronti di guerra in Iraq ed Afghanistan. Ma, del resto, cosa volete che contino l’ambiente, la natura, gli alberi, al cospetto dei lucrosi interessi derivanti dal petrolio e dalle industrie armiere?
(Danilo Baldini)

martedì, luglio 24, 2007

MARCHE DI FUOCO




E' ANCORA EMERGENZA INCENDI



Tra sabato 21 e lunedì 23 sono andati in fumo oltre 1000 ettari di boschi marchigiani (dati CFS): i soliti piromani (questi assassini che gongolano nel provocare incendi) e il solito imbecille di turno che getta sigarette o accende fuochi in mezzo al bosco, hanno colpito nel pesarese (Urbino, la moli di Borgo Pace, Frontone, …), nel fabrianese (Cancelli, Marischio, Varano), nel fermano (Porto S. Elpidio-Cascinare) e nell’ascolano (Acquasanta Terme, Montemonaco, Montegallo, Arquata del Tronto).
E’ un’emergenza continua che mette a dura prova il personale del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione Civile. E in situazioni simili, con turni massacranti e riposi minimi per la mancanza (cronica) di personale, può accadere anche l’irreparabile: un Canadair, in attività anche per gli incendi marchigiani, è caduto oggi in territorio abruzzese causando la morte del pilota e il ferimento del co-pilota.
Quando lo Stato e gli Enti locali capiranno che non si può gestire l’emergenza con toppe, pezze e tante pacche sulle spalle del personale, sarà sempre troppo tardi. Bisogna investire nella P R E V E N Z I O N E, sin da domani. Come? Con il buonsenso, che manca oggi sempre di più,…. e:

1) mettendo più uomini sul territorio montano (Forestale, Polizia Provinciale, ecc.) per fare controlli e sorveglianza, coordinando con una regia unica il personale di vigilanza, le guardie ecologiche, i volontari delle associazioni;

2) potenziando i mezzi in dotazione al personale di Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato e Protezione Civile;

3) investendo risorse per fare CULTURA, INFORMAZIONE, PREVENZIONE direttamente sul campo;

4) isolando le linee ferroviarie laddove vi sono situazioni di rischio;

5) mettendo una “taglia” sui piromani e decuplicando le sanzioni per chi non rispetta le poche regole anti-incendio (no a barbecue improvvisati; no alla bruciatura delle stoppie e dei residui delle potature; non gettare rifiuti potenzialmente infiammabili o mozziconi di sigaretta; ecc.);
6) investendo risorse per la protezione della montagna e la tutela dei boschi (attuare rimboschimenti con specie autoctone; gestire con una selvicoltura ad hoc le pinete e le altre formazioni vegetali alloctone a rischio incendio; acquisire al demanio regionale alcune foreste di valore naturalistico; dare un contributo economico ai “custodi del territorio montano”, come allevatori, agricoltori, aziende agrituristiche; ….);
7) chiedendo, perché no, l’ausilio di squadre appositamente formate dell’esercito e dei mezzi dell’aeronautica (… che ci stanno a fare, altrimenti, negli hangar delle basi militari? Li teniamo al caldo solo per fare esercitazioni e simboliche parate in attesa delle prossime missioni di guerra?!?).
Sono richieste che provengono da Marte? Dite che non ci sono i soldi? No, qui vi sbagliate di grosso perché i soldi ci sono, e anche i mezzi. Si tratta di mettere qualche spicciolo del bilancio dello Stato (recuperato dove ci sono sprechi e capitoli di spesa assurdi) a disposizione della montagna, dei pochi abitanti che ancora resistono in zone definite da tutti come “disagiate” (e dimenticate dei politici) e utilizzare i mezzi chiusi in qualche garage.
Uno Stato sempre più assente, la cui inerzia viene generosamente by-passata dall’energia, dall’impegno, dalla buona volontà dei nostri “angeli dei boschi”. Che però, da soli, non possono far altro che tamponare fino alla prossima emergenza. Un dato per finire: sulle circa 60 richieste di mezzi aerei per spegnere incendi ricevute dalla centrale operativa della Protezione Civile delle Marche nella sola giornata di domenica, ne sono state evase (con difficoltà) “appena” una trentina.

giovedì, luglio 19, 2007

EFFETTO “GREEN” SEMPRE PIU’ DIFFUSO IN ITALIA

(.... nonostante la siccità ....)


In termini tecnico-golfistici, il green altro non è che quel settore del campo da golf con l’erbetta mantenuta sempre e costantemente di un verde brillante e ad un altezza di circa 3-4 cm.
La pallina da golf, una volta lanciata sul green, rotolerà dolcemente verso la buca, per la gioia del giocatore di turno.
Che c'azzecca la siccità con il golf? E il green?
In questi giorni di caldo e afa, vi sarete senz’altro accorti dello stato di sofferenza dei nostri fiumi (ridotti a rigagnoli color marroncino… anche maleodoranti) e avrete notato i colori pressoché giallognoli che sta assumendo la vegetazione dei campi non coltivati, delle zone incolte, dei prati-pascoli montani. Colori che stonano, e non poco, con quelli verdi brillanti di alcuni giardini privati. E’ l’effetto “green” che si sta diffondendo sempre più velocemente in tutta Italia: nonostante la siccità imperante, malgrado ci siano persone costrette a rifornirsi d’acqua dalle autobotti della Protezione Civile per le loro necessità quotidiane, esistono persone distinte che dall’alto della loro condizione mentale superiore e verdeggiante aprono rubinetti e sifoni per annaffiare l’erbetta del proprio giardino.
Migliaia di litri di acqua che finiscono sui nuovi campi da golf urban-rurali (pardon, sui giardini di questi intelligenti personaggi) a tutte le ore, sia in quelle più afose (quando al terreno finisce si e no un 20% dell’acqua spruzzata), sia nottetempo….
Qualcuno dirà: vabbè, saranno fatti loro, avranno il loro pozzo per l’acqua, e a te che te ne importa?
E’ il principio che contesto, quello che porta a consumare acqua (spesso e volentieri si tratta di acqua potabile!!!!) per avere un giardino sempreverde da far vedere e invidiare. Mentre ci sono persone e animali, fuori dal green, che non hanno nemmeno una goccia d’acqua inquinata da bere….

mercoledì, luglio 11, 2007

SPAVENTOSO INCENDIO BOSCHIVO NEL CUORE DELLE MARCHE!!!




A fuoco oltre 100 ettari di rimboschimenti a conifere e boschi di latifoglie nel Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Tutta colpa, sembra, di un treno merci dai freni difettosi.





Diario-Cronaca
Siamo nel cuore delle Marche, nello splendido scenario del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi (comuni di Arcevia, Cerreto d’Esi, Fabriano, Genga e Serra San Quirico, in provincia di Ancona): 10.000 ettari di boschi, ruscelli, centri storici ben conservati. Nel regno dell’Aquila reale, del Lupo, della Salamandrina dagli occhiali. Nonostante biechi interessi privati stiano cercando di distruggere questo lembo di natura (ampliamento delle cave esistenti e attività estrattiva in tunnel sotterranei), oggi l’emergenza è un’altra.
Ve la racconto brevemente, con la rabbia in corpo e le lacrime che non riescono ad uscire, con le parole scritte direttamente dal “fronte”.

Martedì 10 luglio, ore 21.56
Sto scrivendo approfittando di una postazione di fortuna durante una pausa nelle operazioni di spegnimento di uno spaventoso incendio che sta interessando il cuore del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Il 10 luglio sarà ricordato a lungo dagli abitanti delle frazioni di Genga e Serra S. Quirico, e dal personale che si sta adoperando per salvare il salvabile.
Si tratta di un fronte di circa 8-9 km che ha devastato almeno 100 ettari di bosco (alcune latifoglie e le micidiali conifere alloctone, veri e propri fiammiferi in attesa di essere accesi), ma i conti li faremo nei prossimi giorni, a fiamme spente. Speriamo nella pioggia, che però non si fa vedere, o in qualche miracolo.... per chi ci crede. Oltre 90 persone, tra personale dei VVF, CFS, Parco e volontari, sono impegnate dalla tarda mattinata di oggi, quando il passaggio di un treno merci con i freni bloccati ha scatenato, da Castelplanio a Genga-S. Vittore, una serie di focolai che si sono in un attimo arrampicati lungo gli assolati ed aridi versanti delle montagne del Parco, nella zona della Gola della Rossa, a poche decine di metri dalla stupenda Valle del Vernino (Falcioni, Pontechiaradovo, Mogiano, Palombara, Pierosara, Cerqueto).
E' un disastro di proporzioni immani, tra vegetazione distrutta, carcasse di animali morti soffocati dal fumo e dalle fiamme, altri animali in fuga chissà dove.... ci vorranno decenni senza altri incendi per recuperare almeno in parte, se sarà possibile, questo ennesimo incendio preventivabile!!!!!
Trenitalia pagherà i danni? Risarcirà la comunità ? Rimboschirà i versanti inceneriti?
Ora è difficile pensare al domani, tanta è la rabbia e l'impotenza. Speriamo che le fiamme vengano presto domate per impostare un piano di recupero. Speriamo anche che le Istituzioni competenti ripensino totalmente questi piani anti-incendio che, seppur bellissimi su carta, devono scontrarsi con la mancanza di mezzi e di uomini. La forestale nel Parco opera con 5 persone 5, i Vigili del Fuoco rischiano di chiudere i comandi di Ancona e Jesi per mancanza di personale....
Scusatemi lo sfogo, ma la Regione Marche spende circa 2 milioni di euro di risorse destinate alla Protezione Civile (e quindi anche alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi) per organizzare la venuta del Papa a Loreto (prevista per il prossimo mese di settembre), e per i nostri boschi... e per i "santi" uomini e donne che rischiano la vita tra le fiamme, c'è qualche spicciolo e il classico trafiletto sul giornale, con tante belle parole spese dal politico di turno al convegno di questa o quella organizzazione.
Venendo alle proposte del day-after, si potrebbe lanciare sin da subito una grande sottoscrizione pubblica, magari anche come associazioni ambientaliste, in favore del Parco e della rinaturalizzazione dei luoghi incendiati: "10.000 alberi per la Gola della Rossa” o qualcosa di simile.
Vi terrò aggiornati, per quello che posso.

Mercoledì 11 luglio, ore 15.20
A più di 24 ore dai primi focolai, la situazione è ancora critica in particolare per le vallecole che dalle frazioni di Mogiano e Palombara di Genga risalgono verso M.S. Pietro e Case Collepeccio. Per ora lo sperone roccioso di Case Col Saluccio ha tenuto il fuoco lontano dalla parte più interna della Valle del Vernino, ma il forte vento spinge il fuoco in tutte le direzioni e si avvistano nuovi focolai o si riattivano quelli vecchi.
Speriamo che i mezzi aerei (un canadair, un elicottero del servizio AIB delle Marche e il nuovissimo elicottero Erickson del Corpo Forestale dello Stato) possano domare gli incendi ancora attivi, e dare così l'aiuto decisivo alle squadre di terra già in azione per circoscrivere i focolai e per effettuare una prima bonifica dell'area.
Al prossimo (e ultimo, spero!) aggiornamento!

sabato, luglio 07, 2007

7.7.07 - LIVE EARTH

Oggi si è tenuto un concerto per la Terra in varie città del mondo, cui hanno aderito oltre 150 artisti e cantanti internazionali. Una rete televisiva italiana ha trasmesso, tra un’esibizione e l’altra, alcuni approfondimenti tematici (cambiamenti climatici, biodiversità, ecc.). Uno di questi si è soffermato sulla situazione passata e attuale della foresta amazzonica: storie di disboscamenti più o meno legali voluti da multinazionali del settore del mobile e del polo agro-chimico, e immagini di popolazioni indigene ridotte alla fame per garantire il progresso del “nord” del mondo, dopo secoli di crescita culturale indipendente e di auto-sostentamento in perfetto equilibrio con la natura.
Terreni disboscati, dissodati e sterilizzati da incendi e monocolture di soia. Soia che serve per alimentare gli allevamenti intensivi di bovini da carne, anche questi sorti dal nulla nel bel mezzo della foresta che fu. Il tutto per il mercato dei “ricchi”, che hanno uno stile di vita elevato per mantenere il loro ben-essere, che sprecano in media il 15-20% del cibo che acquistano, che sono i principali artefici – assieme alle multinazionali e ai politici progressisti e sviluppisti – dei disastri ambientali odierni e futuri, cambiamenti climatici inclusi (dato che le foreste sono i principali “sequestratori” di gas serra e in particolare della CO2).

Bambini, uomini, donne e anziani abitanti della foresta amazzonica sono così costretti ad abbandonare le loro terre, a perdere la loro dignità di persone, per trasferirsi nelle baraccopoli delle periferie delle principali megalopoli brasiliane. Sono i nuovi poveri, quelli del progresso e dello sviluppo. Sono cittadini di questo mondo, privati della loro terra, delle loro radici, della loro cultura. Che diventano un problema sociale poiché nel mondo non c’è più posto per loro e diventano terreno fertile per famelici avvoltoi umani (prostituzione, microcriminalità, traffici illeciti, ecc.).

Sapete qual è stata la scena più significativa, o almeno quella che più mi ha colpito, dello speciale sulla foresta amazzonica? Quella del Bradipo fermo in mezzo ad una strada (la “transamazzonica”, circa 5000 km tra asfalto e terra impraticabili per 4 mesi all’anno), in evidente difficoltà. Questo mammifero dalle abitudini “sedentarie” è specializzato per vivere solo e soltanto sugli alberi, nutrendosi di germogli e foglie: non potendo strisciare o camminare, sul terreno non riesce quasi a muoversi. Dopo aver tagliato gli alberi e costruito una strada che divide in due la foresta, il Bradipo non ha più alcuna possibilità per vivere in quell’ambiente a lui totalmente estraneo: o finisce sotto le ruote di un tir che trasporta tronchi, o muore di stenti sul terreno.
Una metafora realistica sulla fine dell’umanità? Chissà se anche i nostri politici se ne accorgeranno, prima o poi…. e se raccoglieranno la sfida, rispondendo alla chiamata della Terra.


A questo punto penso – e non solo il solo – che per salvare veramente il nostro Pianeta l’unica strada sia la nostra auto-estinzione, cui ci stiamo avvicinando a velocità supersonica! La strada è quella giusta

mercoledì, luglio 04, 2007

AAA VENDESI MONTAGNE, FLORA E FAUNA

Accorrete numerosi nella terra di nessuno, ovvero nelle mitiche Marche!


E’ con grande soddisfazione che consiglieri e assessori della ridente Regione Marche annunciano di aver finalmente completato l’opera di svendita del territorio montano regionale e invitano calorosamente tutti gli amici cavatori, cacciatori, boscaioli, industriali dell’energia pulitissima, “fuoristradisti” & co. ad approfittare dei saldi di fine stagione.
Ecco qualche esempio di quello che si può fare da oggi 4 luglio 2007:
- cave sotterranee, con tunnel turisticizzabili per escursioni ipogee da sogno, da realizzare anche nei Parchi e nelle Riserve naturali, facendo attenzione però a non prosciugare del tutto le ultime sorgenti perenni. Altrimenti poi come facciamo con i lavoratori delle quasi-multinazionali che hanno in gestione la rete acquedottistica?
- ceduazioni complete di tutti i boschi ricadenti all’interno di SIC e ZPS, in qualsiasi condizione e a qualsiasi quota. Come dite, c’è il vincolo idrogeologico? Ma quale vincolo, chiedete agli Uffici e Vi sarà dato!
- sentieristica per escursionisti da utilizzare come bellissimi tracciati per moto, quad e fuoristrada. Al termine della competizione i partecipanti saranno anche ricompensati per e importanti opere idraulico-forestali realizzate (solchi per lo scorrimento dell’acqua, spargimento di sassi e ciottoli ovunque, ecc.) e per aver contribuito a spostare gratuitamente per alcune decine di km gli animali selvatici presenti nella zona;
- torri eoliche alte quanto volete, da mettere dove volete (sono escluse le pertinenze di politici & imprenditori senza scrupolo. E’ per questioni di privacy, di questi tempi….). Se poi non c’è vento? Tranquilli, la prossima Festa di Partito la facciamo su in montagna e chiederemo a compagni e compagne di soffiare forte forte!

A margine di questa nota dobbiamo far notare, seppur a malincuore, che all’atto delle votazioni c’è stato qualche distinguo tra consiglieri e assessori (tra gli altri citiamo i soliti rompiscatole Binci e Altomeni, e l’assessore Amagliani. Ma chi li ha votati questi qua?!?! Presidente Spacca, per favore, ci pensi Lei ad azzittirli, magari facendosi aiutare dal fido assessore bau-bau-signorsì-Carrabs).
Accorrete numerosi, ma fate presto, prima che le future generazioni possano obiettare e dire qualcosa. Ah, il progresso e lo sviluppo!

domenica, luglio 01, 2007

A SETTEMBRE ARRIVA IL PAPA A LORETO, CHE BELLO!

VOLETE SAPETE QUANTO CI COSTA LA SUA PASSEGGIATA MARCHIGIANA?

2,5 M I L I O N I D I E U R O !


Nei giorni scorsi i quotidiani locali hanno dato grande risalto a questa notizia (che vi riassumo qui di seguito):

L'AGORA' DEI GIOVANI A LORETO
Quasi 800 giovani delegati in rappresentanza di 50 Paesi dell'Europa e del Mediterraneo si uniranno ai loro coetanei italiani nell'incontro con il Papa in programma a Loreto per l'1 e il 2 settembre. Per definire il campo d'azione dell'Agorà dei giovani, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, ecco qualche cifra: la Regione Marche sostiene l'Agorà con 700 mila euro a titolo di partecipazione diretta (cifra già iscritta nel bilancio 2007). Il decreto n. 75 del 16 aprile scorso del Presidente Gian Mario Spacca stanzia altri 1,5 milioni di euro di fondi, derivanti dallo Stato e destinati alle calamità naturali (residuo del bilancio 2005) e ulteriori 270 mila euro per l'impiego di personale della Protezione Civile a Loreto.

A parte Rifondazione Comunista (con il sempre attivo Michele Altomeni), nessun consigliere o Assessore regionale mi sembra abbia chiesto spiegazioni su come verranno utilizzati i quasi 2,5 milioni di euro per questa due-giorni.....
Il primo commento che mi è venuto in mente, appena letta la notizia, è stato questo:
a-l-l-u-c-i-n-a-n-t-e-!
Ma come, non passa giorno senza sentire lamentele e mancano i fondi per tutto (sanità, ambiente, infrastrutture, cultura, servizi sociali….), i Vigili del Fuoco stanno per chiudere bottega, la Forestale va in giro a piedi e le associazioni della Pubblica Assistenza fanno la colletta e la Regione che fa?!?
Stanzia DUEMILIONIEMEZZODIEURO, diconsi 2,5 milioncini di euro (pari a quasi 5 miliarduccoli delle vecchie lirette, se non sbaglio), prendendoli peraltro dai fondi destinati alla protezione da calamità naturali e alla Protezione Civile, per fare la festa al tipo vestito di bianco che ha deciso di incontrare i suoi ragazzi a Loreto.
E ci mette pure il personale della Protezione Civile a fare servizio, tanto paghiamo noi cittadini (con le tasse e i balzelli regionali) contentissimi e felicissimi di questa inaspettata visita papale che porterà tanta gioia e allegria, qualche tonnellata di rifiuti da smaltire in discarica, la blindatura di Loreto e dintorni, ecc., ecc., ecc..

Scusate, ma l'incontro non si poteva fare in Vaticano?
E come security e personale vario, non si poteva cooptare un centinaio di guardie svizzere (…visto che in quei giorni a Roma saranno disoccupati, o quasi)?
E, infine: a cosa servono DUEMILIONIEMEZZODIEURO per la due giorni?
Ai posteri, anzi, al cielo l’ardua sentenza.
Amen.