Natura et Ratio

martedì, marzo 20, 2007

LA REGIONE MARCHE COLPISCE A FONDO L'AGRICOLTURA BIOLOGICA

18 marzo 2007

Comunicato degli agricoltori biologici marchigiani

Ancora una volta Le Associazioni di produttori biologici marchigiani (AMAB, TERRA SANA, AIAB) sono costrette a dichiarare pubblicamente il proprio totale disaccordo su come la Regione Marche sta orientando il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013.
Discutibilissima è infatti la maniera con cui la Regione ha gestito la "concertazione" del Piano di Sviluppo Rurale: dopo avere scritto e affermato pubblicamente che sarebbe stato destinato oltre il 40% del Piano alle misure agro-ambientali, la Giunta ha invece improvvisamente approvato un testo che ha ridotto a poco più del 25% le risorse per queste misure, senza che di questa fondamentale modifica sia stato preannunciato nulla alle nostre Associazioni.
Si tratta di un errore politico madornale. Stiamo parlando infatti di coltivazioni che sono strategiche per la politica agricola regionale e per il largo pubblico: sia perché sono indirizzate ad un settore fortemente dinamico grazie alla crescente richiesta di prodotti garantiti sul piano della sicurezza e della salute; sia perché le Marche hanno da oltre un decennio importanti strutture che hanno costruito con forze proprie filiere produttive di importanza nazionale.
Ancora più stupefacente la novità assoluta, unica a livello nazionale, approvata senza preavviso in Giunta, che dimostra quanto la Regione Marche non abbia presente la realtà dell'agricoltura biologica. È stata introdotta la cosiddetta "degressività", cioè una riduzione progressiva degli aiuti in rapporto alle dimensioni aziendali: in questo modo, dopo avere insistito per mesi sulla competitività delle aziende agricole sul mercato come criterio prioritario di scelta, vengono colpite proprio quelle aziende biologiche che, per dimensioni, sono il perno delle filiere e possono coordinarsi con le aziende più piccole nell'ambito di strutture commerciali comuni.
È veramente paradossale che si colpisca in questo modo l'unico settore produttivo agricolo che, a livello comunitario e nazionale, in tutti i documenti ufficiali, viene indicato come quello che fornisce maggiori garanzie di qualità, tracciabilità e rispetto per l'ambiente, l'unica agricoltura attuale in grado di mantenere un corretto rapporto fra produzione, garanzia al consumatore, uso di energia e conservazione dell'ambiente. Proprio nei mesi in cui a livello mondiale persino i paesi finora più refrattari ai temi ambientali (Gran Bretagna e Stati Uniti) cercano di correre ai ripari.
Il fatto che modifiche così gravi non siano state concertate con le nostre Associazioni si aggiunge alle promesse tuttora non mantenute sui pagamenti del passato Psr: gli agricoltori infatti ad oggi non hanno ancora visto un euro. Di settimana in settimana, si rincorrono notizie di ulteriori rinvii nell'adempimento di questo impegno, rinvii che ovviamente rappresentano ormai un problema serissimo per aziende che da oltre due anni hanno lavorato contando nei loro bilanci su queste risorse. Oramai è evidente che, per esempio, i contributi relativi all'annualità 2006 verranno se va bene percepiti nel 2008.
Le Associazioni del biologico si appellano a produttori, forze politiche e cittadini per mobilitarsi contro una politica regionale di sviluppo agricolo che rischia, colpendo l'agricoltura biologica, di stravolgere il territorio e le tradizioni contadine delle Marche.

AMAB
TERRA SANA MARCHE
AIAB
COPRAMATUR

giovedì, marzo 15, 2007

24 e 25 Marzo: una ricerca alternativa è possibile.



Ogni anno, solo in Italia, quasi un milione di animali sono utilizzati nei laboratori.



In esperimenti crudeli e insensati, in esperimenti che, come dimostrano importanti studi scientifici, non forniscono neppure dati utili alla salute umana.
Ma una ricerca diversa è possibile.
Le alternative già esistono e in molti casi hanno completamente sostituito l'utilizzo degli animali.
Il 24 e il 25 marzo la LAV sarà presente in più di 300 piazze italiane per dire no alla sperimentazione animale.
Dopo 20 anni sta per essere modificata la direttiva europea che disciplina la sperimentazione animale: un'occasione unica per fare concreti passi in avanti verso una ricerca senza animali.
Aiutaci in questa importante e difficile battaglia. Basta una firma.
Se fossero accolte le nostre proposte, ogni anno sarebbero salvati 43.000 animali in l'Italia e 300.000 in tutta l'Unione europea.
E' un cammino difficile e ora più che mai il tuo sostegno è necessario.
Se vuoi aiutarci ancora di più, con un piccolo contributo riceverai l'uovo di cioccolato equo e solidale, per una festa all'insegna del rispetto di tutti gli esseri viventi.
Per conoscere la piazza più vicina a casa tua,
clicca qui.
Il 24 e 25 marzo ti aspettiamo per dire no alla sperimentazione animale, non mancare.
Altre notizie su
www.lav.it
Se non funzionano i link, evidenzia il testo del collegamento e fai copia e incolla sulla barra degli indirizzi, (NB: NON utilizzare il comando Copia collegamento che crea problemi tecnici).
Per conoscere le piazze
http://www.infolav.org/iniziativeincorso/introduzione/
Per sostenere questa campagna con una donazione online:
http://www.unimondo.org/epayment/lav.html
Per visitare il sito della LAV:
www.lav.it

giovedì, marzo 01, 2007

LA REGIONE MARCHE... BOICOTTA IL BIOLOGICO?!?

L’Associazione Marchigiana Agricoltura Biologica, dopo la manifestazione regionale dello scorso 15 gennaio 2007, non essendoci più stata occasione di verifica con la Regione degli impegni da essa assunti in quella occasione, ha richiesto e ottenuto la convocazione della Commissione Regionale dell’Agricoltura Biologica, tenutasi martedì 27 febbraio 2007.
Nel corso della riunione, AMAB ha dovuto constatare con rammarico il fatto che gli impegni assunti dal Presidente Spacca e dall’Assessore Petrini non sono stati ad oggi rispettati. In particolare:

1.non ci sono ancora dati certi sui pagamenti dei contributi per la misura F2 (agricoltura biologica) del vecchio piano di Sviluppo Rurale per gli anni 2004, 2005, 2006: risulta anzi che ad Agea non è ancora pervenuta la documentazione necessaria per liquidare i premi che gli agricoltori attendono da molti mesi, né è più accettabile l’indicazione di ricorrere al credito bancario, sia pure agevolato;

2.la struttura del Servizio Agricoltura che, secondo gli impegni del Presidente, doveva essere riorganizzata a fondo, è stata stabilizzata sul personale attuale: sono stati allontanati funzionari che avevano dato buona prova di sé, mentre rimangono in posizioni di responsabilità altri che dimostrano un atteggiamento pregiudizialmente contrario allo sviluppo dell’agricoltura biologica;

3.non sono state accolte le numerose richieste di modifica dell’impostazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale.

Sull’ultimo punto, nel corso della riunione del 27 febbraio è emersa una posizione della Regione Marche che AMAB non può in alcun modo condividere: si intende togliere all’agricoltura biologica il ruolo strategico che essa ha svolto fino ad ora, disperdendo in mille rivoli i fondi destinati alle misure agroambientali;
si favorisce un modello dirigistico di agricoltura, fortemente legato al ruolo degli enti pubblici, del tutto estraneo alla struttura produttiva regionale; si intende espressamente favorire aziende di grandi dimensioni in una Regione in cui il presidio del territorio ed il rapporto diretto col consumatore, la qualità e la multifunzionalità, hanno trovato nelle aziende medio piccole la propria spina dorsale; nel contempo ci si attarda su vecchie polemiche contro colture fondamentali per l’agronomia regionale, come le foraggere avvicendate.

Tali posizioni sono state sostenute dai funzionari presenti in modo estremamente rigido, al punto di arrivare a sostenere che l’esclusione dell’esplicita menzione dell’agricoltura biologica dalle misure su promozione e qualità è legata a quanto imposto a livello comunitario dagli accordi WTO: una
motivazione semplicemente ridicola, che risulta inaccettabile agli agricoltori che da 20 anni hanno sviluppato nelle Marche uno dei tessuti produttivi del biologico più importanti ed efficienti a livello italiano. La Regione ha dimostrato in tal modo una totale assenza di conoscenza della effettiva realtà agricola marchigiana ed una adesione acritica a posizioni non suffragate da dati tecnico-scientifici.

Di fronte a ciò AMAB, con molto rammarico, ha deciso di abbandonare il tavolo di discussione, mettendo a verbale un documento tecnico (che si allega) con le proposte di modifica della bozza corrente del PSR.
AMAB ovviamente resta disponibile a riprendere il dialogo non appena si ripristineranno le condizioni minime di comprensione. Nell’attesa proseguirà la sua difesa dei legittimi interessi dei produttori agricoli, ove occorra nelle nostre piazze, per far comprendere ai cittadini l’importanza di questo dibattito per il
futuro dell’agricoltura, del territorio e della qualità della vita nella nostra Regione.


Associazione Marchigiana per l’Agricoltura Biologica
Via F.lli Bandiera, 61 – 60019 Senigallia (AN)
Tel. 071/7920056 – Fax 071/7922786
E-mail: segreteria@amabmarche.it
C. F. e P. IVA 01093590428