Natura et Ratio

martedì, giugno 27, 2006

BOICOTTIAMO LA REGIONE DELLA BAVIERA

Al Presidente della Regione della Baviera
Al Ministero dell’Ambiente regionale di Monaco di Baviera

edmund.stoiber@csu-bayern.de
poststelle@stmugv.bayern.de


Oggetto: la Germania da oggi ha un potenziale turista italiano in meno. Vergogna e amarezza per l’uccisione di un giovane esemplare di Orso bruno.


Con la presente esprimo il mio più grande sdegno per l’uccisione dell’esemplare di Orso bruno "JJ1" avvenuta in territorio tedesco dietro espressa autorizzazione del Ministero dell’Ambiente regionale di Monaco di Baviera.
Non ci sono parole per poter commentare un atto vile, vergognoso, indegno, meschino, vigliacco, assurdo. Mi chiedo come è possibile, arrivati nel 2006, dover assistere impotenti a queste decisioni inspiegabili che rispecchiano una visione miope del mondo naturale, visione in grado di portare ad ignobili soluzioni estreme come quella oggetto della presente lettera.
Non è uccidendo un Orso bruno, o un Lupo, che si risolve il problema di una, dieci, mille pecore sbranate. Non è con questo approccio assassino che si tutela la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, dei turisti, dei pastori, degli animali domestici.
Il progetto Life Ursus, finanziato dalla Comunità Europea, è un progetto italiano che si rivolge, però, ad una specie animale in pericolo di estinzione a livello globale: sono stati spesi dei soldi (anche tedeschi) per la tutela del plantigrado a livello europeo, ed ora la Germania ha ucciso uno dei primi concreti risultati di questo progetto.
Con la presente Vi comunico che adotterò tutti i comportamenti legali, singoli e di gruppo, per boicottare la Vostra regione e i Vostri prodotti. Informerò quante più persone possibili, sia in ambito locale che nazionale, su quanto è avvenuto e chiederò con forza di evitare viaggi, vacanze e attività commerciali con la Germania e in particolare con la regione della Baviera.
Con infinita amarezza e delusione, un cittadino italiano.

lunedì, giugno 26, 2006

26 GIUGNO 2006. L’ITALIA VINCE DUE VOLTE.

Forse non resterà traccia di questa calda domenica di inizio estate, se non negli annali meteorologici e in qualche archivio ministeriale.
Forse non sarà ricordata in modo speciale, perché ci si dimentica in fretta di gran parte del nostro “ieri”.
Eppure l’Italia, oggi, domenica 26 giugno 2006, ha vinto due volte: sul campo (di calcio) e nelle urne (referendarie). Se il rigore di Totti ha fatto gioire il 100% (o quasi) del popolo italico, più del 60% dei cittadini che hanno votato per il referendum sulla riforma della Costituzione ha detto un chiaro e forte NO ad un testo di legge decisamente “di parte”. Si tratta di tre italiani su cinque (dei votanti), quasi ventimilioni tra ragazzi e ragazze, uomini e donne, pensionati e pensionate, del Nord, del Centro e del Sud. Tutti comunisti? Tutti con l’anello al naso?
Posso dire la mia? Non sono comunista, ma sono orgoglioso di essere – come la maggioranza degli italiani – “coglione” e “indegno” per aver riposto la piena fiducia in un testo che ha quasi 60 anni, eppure dimostra di essere ancora giovane “dentro”.
La Costituzione italiana non si può, non si deve cambiare – mescolando buone proposte a svilenti derive “secessioniste”, promosse da chi ha offeso il tricolore, e pericolose forme di accentramento di potere (…tirannia?) – perché anche se esistono “tante Italie”, dal Nord al Sud, tutte indiscutibilmente belle nella loro diversità, è solo grazie ad una visione solidaristica, unita, democratica … che si soffre, si gioisce, si cresce tutti assieme. Nel bene e nel male.
Anche e soprattutto nel rispetto di quanti hanno dato la vita per consegnarci anni dopo … questa vita, pessima sotto tanti aspetti, da farci anche vergognare per certi versi (vedasi, per restare in campo politico, l’elenco di parlamentari condannati con sentenza penale passata in giudicato, o le scellerata riforma ambientale firmata Matteoli e culminata nel laido Testo Unico dell’Ambiente), ma pur sempre degna di essere vissuta attivamente e criticamente.

Viva l’Italia,
presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento.

Viva l’Italia,
l’Italia che resiste!


(Viva l'Italia - F. De Gregori)

lunedì, giugno 19, 2006

DUE APPUNTAMENTI IMPORTANTI NELLE MARCHE (23-25 GIUGNO) SU AMBIENTE, BIODIVERSITA’, RISORSE NON RINNOVABILI

Questa volta approfitto del "mio" blog per segnalare due incontri/appuntamenti importanti che si terranno tra venerdì 23 e domenica 25 giugno nelle Marche (uno agli antipodi dell’altro!!!).

1) Venerdì 23 giugno Michel Fanton, fondatore di una delle più grandi reti mondiale dei Seed Savers nonché autore e curatore del manuale “Salvare i semi”, edito da Civiltà Contadina (www.civiltacontadina.it) e dal GRTA di Cesena, terrà un incontro pubblico sulla rete mondiale dei Seed Savers e sulle azioni di cui si occupa in prima persona.
La conferenza, si terrà alle ore 21.00 presso il palazzo Mediceo di San Leo (PU).
Sarà questa un’interessante occasione per confrontarsi direttamente con un importante personaggio mondiale della salvaguardia dei semi e della biodiversità, un pioniere che ha aperto la strada a tutti noi e che attualmente è a capo della rete di Australia e Oceania. Chi vuole può arrivare qualche ora prima e dalle 18.30 circa, presso la Fattoria “Ca’ del Santo” (località Collina, comune di San Leo), ci sarà una cena condivisa a cui parteciperà anche Michel Fanton, prima di recarci insieme al luogo della conferenza, che dista solamente 4 km dalla fattoria. Mi raccomando la puntualità, perché la cena inizierà alle 19 e terminerà alle 20.30.
www.biodiversita.info
Come funziona la cena condivisa ?
Ognuno parteciperà portando una propria specialità, un proprio piatto regionale o un prodotto tipico della propria zona, che sarà condiviso tra i presenti a buffet. Presso Ca' del Santo troverete piadina calda ed erbe dei campi per tutti. Una comunicazione telefonica preventiva, sia per prenotare un posto sia per ottenere suggerimenti su cosa portare, si rende necessaria per rendere l'organizzazione migliore. (0541924036)
Come arrivare a Ca’ del Santo ?
Indicazione dall’autostrada A14, uscita Rimini Nord. All'uscita dall'autostrada si procede per San Leo. Arrivati a Pietracuta, sulla strada statale per Arezzo-Sansepolcro si svolta a sinistra per salire verso San Leo. Dopo 4 km da quella svolta, tre km prima di San Leo, ci si trova a Collina (Fraz. di San Leo). Li si cerca a destra una indicazione per Pietramaura e si gira. La prima strada a sinistra riporta un cartello per Ca' del Santo. Seguite le indicazioni fino a destinazione. (cell. 3492996042, tel. 0541924036).

2) Sabato 24 e domenica 25 giugno si terrà a Montemonaco (AP) l’incontro-convegno “Acqua, Sangue della Terra”, organizzato dalla Provincia di Ascoli Piceno e dall’UPI in collaborazione con il Comune di Montemonaco e il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua.
Nella giornata di sabato, con inizio alle 10.00 presso la sala convegni della Taverna della Montagna sita in località Foce di Montemonaco, si aprirà il convegno dedicato al tema dell’acqua. Dopo i saluti di rito da parte delle autorità locali, nelle due sessioni – mattutina e pomeridiana – interverranno diversi esperti, coordinati dall’Assessore provinciale Avelio Marini e dal Dr. Marco Stevanin (T. Nanni, G. Giovanetti, D. Fiacchini, F. Preti, S. Diafani, P. Farabollini, M. Emanuele, A. Agapito Ludovici, G. Carraro, P. Gianoni, S. Reolon). L’incontro sarà intervallato, prima della pausa pranzo, alle 13.00 da una degustazione di acqua dei Sibillini direttamente alla sorgente.
Domenica 25, con partenza alle 7.30 dalla Casa del Parco di Foce, escursione guidata al Lago di Pilato con pranzo al sacco e rientro nel pomeriggio (gli organizzatori raccomandano abbigliamento da trekking adeguato).
L’incontro-convegno sarà preceduto nella giornata di venerdì 23 dall’inaugurazione, presso la Chiesa di San Biagio di Motemonaco alle ore 18.00, della mostra fotografica “Acqua, vita dei Sibillini”, curata dal bravo Sandro Polzinetti.
Per ulteriori informazioni: Provincia di Ascoli Piceno (0736.277338 – filieracorta@provincia.ap.it)

martedì, giugno 13, 2006

NO AGLI IMPIANTI DI “TERMOVALORIZZAZIONE”. SI ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA "SPINTA"

Ancora una volta scelte politiche miopi in campo ambientale porteranno gravissime conseguenze sulla salute dei cittadini marchigiani e sull’ambiente, se non ci sarà un coraggioso e meritorio dietro-front.
Questa volta è il problema dei rifiuti a tornare di scottante attualità per noi e per le generazioni future: come sempre non si ragiona sulle cause prime del problema di turno (produzione di rifiuti), ma sugli effetti (discariche) e allora … ecco il via libera agli inceneritori camuffati da impianti di trattamento del rifiuto secco (Maiolati Spontini, bacino gestito dal CIR 33, dove confluiranno anche i rifiuti delle valli Misa e Nevola) e termovalorizzatori (Ancona, bacino 1).
Perché affidare la nostra salute e quella degli ecosistemi in cui viviamo a quattro politici “ignoranti”?
Chi è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini di un Comune, di una Provincia o di una Regione, non dovrebbe prendere decisioni lungimiranti a tutela della comunità intera?
Ha senso, nel 2006, costruire inceneritori “moderni” quando in gran parte del mondo ci si sta accorgendo dell’inutilità e della dannosità di questi impianti, riconvertendoli o distruggendoli?
Cosa c’è dietro l’affaire dei rifiuti qui nelle Marche?
Mi piacerebbe che qualche politico più o meno rampante delle nostre Istituzioni locali possa rispondere a questi semplici interrogativi senza retorica o giochi di parole, ma con sincerità e franchezza.

Qualcuno si starà chiedendo: bene, in linea di principio possiamo anche essere d’accordo con te, ma allora come facciamo a risolvere il problema rifiuti se non si vogliono discariche né inceneritori-termovalorizzatori?
Semplicemente con il buonsenso. Perché con una raccolta differenziata “spinta” (recupero di tutti i materiali riciclabili e compostaggio della frazione organica) si supera tranquillamente l’80% del totale dei rifiuti prodotti: ci sono esempi tutti italiani (dal Nord al Sud, senza distinzione geografica, demografica, produttiva) che meritano di essere copiati, applicati, migliorati.
E il 20% che rimane, dove lo mettiamo?
Si elimina all’origine, incentivando la produzione di merci e prodotti solo ed esclusivamente riciclabili in ogni loro parte. Con le moderne tecnologie tutto questo è possibile, anzi è già una realtà. E’ questo, alla fine, il concetto di sviluppo sostenibile applicato alla gestione delle merci: al bando l’oggetto che appena prodotto è già un rifiuto non riciclabile, sì ai materiali riutilizzabili, recuperabili, riciclabili. Il problema dei rifiuti si risolve all’origine, senza bruciare materiali recuperabili e senza spargere inquinanti ovunque!

A questo punto, però, ci vuole una forte “coscienza popolare” che possa dire un chiaro e forte NO agli impianti di termovalorizzazione di Maiolati Spontini e di Ancona. Nelle Marche abbiamo già un produttore di diossine, furani e polveri sottili (Cosmari, Tolentino, Macerata). Facciamolo non solo per noi, ma per i nostri figli e i nostri nipoti.
NO alle scorciatoie facili-facili in campo ambientale, NO agli intrallazzi politico-imprenditoriali, NO allo sviluppo insostenibile.
SI alla raccolta differenziata, SI al buonsenso, SI alla salute nostra e dell’ambiente che ci circonda, SI ad una politica ambientale lungimirante.
Amici, conoscenti, lettori sconosciuti, Associazioni, Comitati, Partiti, singoli cittadini … è arrivata l’ora di farci sentire nelle sedi appropriate, non deleghiamo ad altri il compito morale e civile di chiedere con voce decisa ai nostri amministratori e politici l’applicazione di scelte che tutelino in tutto e per tutto la salute e l’ambiente! Se non ci muoviamo adesso, domani sarà già “troppo tardi” (altri soldi sprecati per costruire impianti dannosi, altri inquinanti sparsi nelle nostre campagne, altre PM10 e PM5 da respirare in città, …).

David Fiacchini
david.fiacchini@libero.it
http://naturaetratio.blogspot.com

giovedì, giugno 08, 2006

APPELLO AL MINISTRO DELL'AMBIENTE

Raccolta di firme per un appello al ministro dell’ambiente per la certezza del diritto ambientale a vantaggio di tutti

Fonte: "Diritto all'Ambiente" a cura del Dottor Maurizio Santoloci http://www.dirittoambiente.net/home.php

Dopo il Testo Unico Ambientale: basta con i rompicapo legislativi e con i principi di diritto incomprensibili e per pochi iniziati e vestali del diritto"Diritto all’Ambiente" promuove unaRACCOLTA DI FIRME PER UN APPELLO AL MINISTRO DELL’AMBIENTE PER UNA LEGGE SU RIFIUTI/ACQUE CHIARA E SEMPLICE E PER LACERTEZZA DEL DIRITTO AMBIENTALE A VANTAGGIO DI TUTTI…Servono poche norme, semplici, leggibili ed applicabili da tutti!Diciamolo francamente: la nuova normativa su rifiuti ed acque è diventata ormai un rebus dai contenuti totalmente impazziti. Ed ogni giorno che passa l’innesto incontrollato ed incontrollabile di nuove regole e controregole del tutto disarmoniche, tra loro e rispetto al testo base, aumenta la non penetrabilità reale di tutti i principi normativi.Questo impianto ormai è solo per una ristretta casta di iniziati, e di fatto è incomprensibile per tutti coloro che – controllati e controllori – sono tenuti comunque a decifrare i pezzi sconnessi di questo puzzle impazzito alla ricerca di un logica giuridica e procedurale che – semplicemente – non esiste.Oggi non si tratta più di una legge non condivisibile in parecchi contenuti ma comunque chiara nei concetti espressi, ma di un sovrapporsi di regole e norme dentro e collateralmente al T.U. che hanno creato una monade normativa impenetrabile con contenuti e concetti che sono totalmente incomprensibili. Attenzione: non più non condivisibili, ma non decodificabili, non leggibili, fuori di ogni regola di media logica e percepibilità. Per tutti. Titolari di aziende, tecnici e funzionari della pubblica amministrazione, operatori di polizia addetti al controllo.Un corpo alieno di regole e controregole che si evolvono di giorno in giorno, di ora in ora in una massa mostruosa di principi intrecciati, dove i precetti sono frantumati dentro il T.U. in aree diverse e poi fuori e poi di nuovo le sanzioni decentrate in altre aree; dove le definizioni viaggiano su binari virtuali rispetto poi alle regole alle quali si dovrebbero ricollegare, e le interpretazioni sono soggettive e mutevoli secondo l’incasellamento di vari pezzi di precetti e regole pescati qua e là. Ogni incastro dà un quadro di puzzle diverso. Ed infine lo stillicidio dei decreti attuativi nuovi ma anche ed addirittura vecchi ha fatto implodere questa monade in un sordo boato interno che ha decretato la soluzione finale per regole già in se stesse scritte per vestali del diritto ed oggi da pura astrazione teorica senza collegamento alcuno con la realtà delle cose concrete di tutti i giorni. Ogni principio di certezza del diritto è demolito sotto i colpi di questa legislazione incomprensibile che da un lato è indecifrabile e dall’altro – proprio per questo – si presta alle interpretazioni ed applicazioni più diversificate ed incontrollate. Con danno per tutti: per i titolari di aziende che non sanno come operare e come mettersi in regola, per le pubbliche amministrazioni che non sanno come gestire le autorizzazioni ed i regimi amministrativi, per gli operatori di polizia che non riescono a decodificare sul strada regole impenetrabili e che stanno vivendo una fase di stallo operativo pericolosissima. A tutto vantaggio di chi delinque e naviga in questa situazione di incertezza generale alimentando i propri affari criminali; con il rischio poi di errori in buona fede anche da parte di aziende oneste che possono diventar e- loro malgrado – terreno di coltura involontario per gli appetiti di chi delinque sistematicamente ed in via professionale…"Diritto all’Ambiente" – sollecitato dai propri lettori – lancia dunque una grande raccolta di firme per la CERTEZZA DEL DIRITTO AMBIENTALE…Ci rivolgiamo a TUTTI coloro che sono parte lesa e destinatari di danno derivante da questa legislazione illegibile incomprensibile. Ai titolari e rappresentanti di aziende, certi che la loro tendenza generale a rispettare le regole trova ostacoli e pericolose trappole in questi geroglifici giuridici vigenti; ai tecnici ed ai funzionari della pubblica amministrazione, che stanno lamentando coralmente insormontabili difficoltà di lettura e gestione di queste norme; agli operatori di polizia statale e locale che ci stanno tempestando con le loro richieste di chiarimenti, i loro condivisibili dubbi e le collettive difficoltà operative su strada; ai consulenti ed ai professionisti impegnati nella decodificazione del rompicapo giuridico in atto. L’incertezza del diritto fa male a tutti, controllati e controllori, e crea danni sociali, giuridici, economici, politici ed amministrativi rilevantissimi.Chiediamo a tutti di firmare il nostroAPPELLO AL MINISTRO DELL’AMBIENTEper una legge su rifiuti ed acque semplice, chiara, leggibile ed applicabile da tuttied in particolare per una legge che:1) preveda in un unico contesto la regola e la sanzione ed esponga in termini lineari e chiari cosa si può fare e cosa non si può fare, e subito dopo vada a specificare la connessa sanzione;2) contenga ogni regola in un solo articolo o in più articoli ma tutti omogenei, seguenti ed in ordine logico senza rinvii, incisi, frantumazioni di regole e deroghe sparsi su tutto il testo normativo;3) non preveda sottintesi, richiami dati per scontato, innesto di altre leggi e controregole dopo qualche articolo; 4) riporti definizioni tecniche e principi espressi ed unitari, collegati con il mondo delle cose concrete e senza bizantismi teorici ed astratti;5) esponga il principio sostanziale, la regola formale, la procedura da seguire e le attività amministrative connesse in un unico contesto, tema per tema, con un senso unitario e compiuto, senza rinvii ad altre integrazioni già uscite o che non usciranno mai;6) determini un taglio netto con il passato, senza creare continui raccordi con testi pregressi e creando così un sistema giuridico temporalmente attuale dall’inizio alla fine;7) elimini il meccanismo di incrociare precetti e sanzioni, regole e procedure con collegamenti ad altre leggi, costringendo all’esame contestuale di tante leggi diverse, e consenta al lettore di rintracciare ogni principio solo nel testo quadro emanato in una disciplina che abbia un senso applicativo omogeneo e completo. Chi vuole aderire al nostro appello può farlo compilando il form pubblicato sul nostro sito visitando la pagina:http://www.dirittoambiente.net/appello/appello.html Consegneremo l’appello e le adesioni al Ministro dell’Ambiente. E’ possibile anche sottoscrivere l’appello semplicemente inviando una mail a appelloministro@dirittoambiente.net scrivendo “aderisco al vostro appello per la certezza del diritto ambientale”;oppure stampando il modulo pubblicato in calce ed inviandolo, dopo averlo compilato, al fax 0744/271596.Grazie a quanto vorranno contribuire a questo movimento di opinione!Dott. Maurizio Santoloci - Direttore di "Diritto all'Ambiente"Per chiarimenti e contatti: appelloministro@dirittoambiente.net - Infoline 348/0352978 - Tel. segreteria 0744/220970 - fax 0744/271596

venerdì, giugno 02, 2006

LA FESTA DEL 2 GIUGNO: NON SOLO PAROLE E ONORI !

Doverosa premessa: sono pacifista al 100% (con un passato da Carabiniere ausiliario molto “critico” con il sistema), non sono anti-americano (Bush ed i suoi scagnozzi, però, non li sopporto) e penso che le guerre, tutte le guerre, da quelle fatte con le armi, con le prigioni (per chi non la pensa come la classe dirigente), con le religioni, con le parole, siano la brillante dimostrazione dell’aberrante stupidità umana. In questa sede provo a non entrare nel merito dell’eterno dibattito che c’è tra chi è “pro” o “contro”guerre, eserciti & co. . Dico solo che, come in tutte le situazioni, anche nelle forze armate, nelle forze dell’ordine e nei corpi di polizia ci sono persone brave, oneste, serie, piene di buonsenso. E, purtroppo, ci sono anche gli “invasati” (Genova-Bolzaneto docet), che tutto dovrebbero avere fuorché una divisa.

La festa della Repubblica Italiana, che nella versione mediatica è entrata nelle nostre case con la sfilata multicolore delle forze armate, le varie polizie ed i corpi volontari, ha il merito di mostrare al “grande pubblico” i volti e le divise di chi, con passione, svolge ogni giorno il proprio ruolo all’interno dei compiti di difesa della patria. Io vorrei soffermare l’attenzione, però, su almeno un aspetto che mi sta a cuore: i mezzi super-tecnologici che sfilano sono solo quei 4 o 5 da parata, oppure ce ne sono abbastanza da coprire tutte le Regioni in caso di reale necessità ? Per la serie: ci facciamo belli in TV, ma poi quando ci sono calamità naturali (terremoti, frane) o emergenze improvvise (incendi, incidenti, ecc.) … di questi mezzi non ce n’è neanche l’ombra!

Mentre a Roma sfilano centinaia di uomini e donne in divisa sotto gli occhi delle più alte cariche dello Stato, nelle caserme e nei comandi stazione di tutta Italia c’è carenza di personale, di mezzi, di strumentazione. Non si riesce a coprire i turni per le attività di prevenzione, di controllo del territorio, di aiuto della popolazione.
Nella nostra zona, tanto per fare un esempio, rischia di chiudere lo storico comando stazione di Arcevia del Corpo Forestale dello Stato: attualmente è presidiato da un solo forestale, per un territorio vasto migliaia di ettari …. Anche i Vigili del Fuoco di Ancona sono stati costretti a forme di protesta clamorose negli ultimi mesi: sono a corto di personale, ci sono ragazzi che non possono godersi le meritate ferie, e in alcune situazioni particolari non riescono ad avere una squadra di soccorso pronta ad uscire in caso di chiamata. Immaginate se un giorno arrivasse la chiamata al 115 per un incidente o un incendio e l’operatore fosse costretto a dire: mi dispiace, non abbiamo uomini da mandare!!!!
Ci rendiamo conto che alcuni comandi stazione dei Carabinieri devono pagarsi di tasca propria la benzina, altrimenti le auto stanno ferme in caserma ? Ma dove siamo arrivati ?
Ai Carabinieri viene imposto di fare servizio ed essere visibili soprattutto durante le feste più importanti, come Pasqua e Natale, davanti ai supermercati e nelle ore di punta, per farsi vedere. Poi, finito il turno, non c’è più nessuno che controlla il territorio …. Vi sembra una situazione intelligente ?
Può anche succedere che in alcune strade ti trovi a passare ad un posto di controllo della Polizia e, pochi chilometri più avanti, quello della Municipale e ancora più su … pure quello dei Carabinieri. Poi nel raggio di 100 km più nulla …. Mi è successo più di una volta!!! Questo è il coordinamento “interforze” che abbiamo in Italia, complimenti!!!
Care “Autorità dello Stato”, le sfilate sono anche belle ma quel che contano sono i fatti, non le uniformi piene di medaglie, medagliette di cresime & comunioni, e tante altre pataccone.
Vogliamo finalmente dare più mezzi e più uomini dove servono veramente ?
Vogliamo finalmente creare un numero telefonico unico per segnalare emergenze di qualsiasi tipo ? Vogliamo finalmente creare una struttura unica cui rispondano Carabinieri, Polizia e Finanza, così da coordinare i loro interventi sul territorio (…altrimenti ci si ritrova in fantozziane scene, come quella di un carabiniere in divisa che ferma un poliziotto in borghese che a sua volta stava pedinando un pericoloso mafioso …. che così fa perdere le sue tracce)?
Vogliamo finalmente dismettere gli eserciti in tenuta da guerra e potenziare la Protezione Civile e tutti i corpi ad essa collegati, utili veramente in situazioni di emergenza e come “esercito di pace” ?
Vogliamo finalmente professionalizzare i corpi che sono a difesa dell’ambiente e del territorio, come i Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale dello Stato ?
Insomma, di lavoro da fare ce n’è tanto e le cose da cambiare sono parecchie. Ce la faremo a cambiare la cultura della guerra in cultura della pace ?
Tanto per fare cultura consiglio di andare a leggere qualche pagina qui: www.addioallearmi.org