Natura et Ratio

mercoledì, aprile 29, 2020

Un'attenzione in più

Nonostante i mille problemi che ci attanagliano (c’è chi sta soffrendo più di altri e sono il primo ad esserne dispiaciuto) e con la rinnovata speranza di tornare quanto prima ad abbracciare i nostri affetti e di rimettere in moto le nostre variegate attività (professionali, culturali, sportive, hobbistiche), sempre nel nel rispetto delle norme igieniche e sanitarie richieste dalle situazioni contingenti, confido in un passo in più.
In una svolta, forse. O in un’attenzione particolare, se volete.

In questo periodo, con le poche eccezioni che conosciamo, siamo rimasti “confinati” entro le quattro mura di casa, ritrovandoci – di fatto – quasi del tutto impotenti ma uniti nell’aiutare concretamente in primis chi si preoccupa della tutela della salute. Rabbia e inedia a parte, che spero non abbiano preso il sopravvento, abbiamo avuto modo di riflettere – chi più, chi meno – sui ritmi della nostra vita e sull’importanza di apprezzare anche le piccole cose. E, magari, anche sul “piacere” (…necessità, in questa fase) di fare molte cose con lentezza e con più attenzione. Ecco. A proposito di fare le cose con più attenzione: perché non portare questa attenzione anche “fuori casa”, terminata o meno che sia l’emergenza, quando si tornerà “operativi”?
Una prima attenzione particolare, che molti di noi stanno già avendo “indoor” presumo, potremmo dedicarla al nostro Pianeta partendo dal più vicino “fuori casa” che abbiamo: il nostro territorio, i nostri ambienti, la nostra… casa (in senso lato). In questi due mesi la natura ha seguito il suo corso e anche nelle nostre zone, con meno persone in giro, si sono palesate – ad esempio – molte più “presenze animali”. E’ verosimile ritenere che due mesi siano un periodo di tempo troppo breve per “disabituare” o ridurre certi comportamenti di millenaria istintiva diffidenza e paura verso l’uomo e le sue “diavolerie”. Ma… fare più attenzione e, in questo caso, rallentare le corse in auto non può che prevenire spiacevoli conseguenze e abituarci, invece, a guardare al mondo sentendoci “co-inquilini” e non spietati o indifferenti “dominatori” di questo Pianeta.

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