Natura et Ratio

giovedì, febbraio 25, 2016

Buonascuola, circolari ministeriali, gite e viaggi di (d)istruzione. O.... sull'elogio del paradosso

Volete sapere le ultime "chicche" provenienti dal ministero dell'istruzione pubblica (tecnicamente supportato, in questo caso, dal ministero dell'interno)?
Quella più "carina" riguarda una circolare fresca fresca (la n. 674 del 3 febbraio) relativa ai "Viaggi di istruzione e visite guidate". Bene, mettetevi seduti che la storia è interessante ma anche foriera di vertigini e labirintite :)
Se si esclude il più che condivisibile aspetto legato all'organizzazione dell'uscita (in particolare alla scelta della ditta di trasporto, scelta che non deve ridursi al mero criterio economico), tutti gli altri punti di questa circolare sono decisamente paradossali.
In pratica, prima di iniziare il viaggio, preside e insegnanti accompagnatori devono:
- verificare che l'autista abbia la patente (!) e un contratto in regola con la ditta;
- verificare, inoltre, che l'autista non abbia bevuto (e che non beva durante le soste, con "marcatura a uomo" in autogrill e in albergo) e, cosa più importante, che non abbia assunto (e non assuma) sostanze stupefacenti;
- controllare il rigoroso rispetto dei limiti di velocità (diversi a seconda delle condizioni meteorologiche, del tipo di strada e del traffico) e dei tempi di riposo -giornaliero e settimanale - dell'autista;
- verificare la presenza delle cinture di sicurezza e dei relativi pittogrammi, nonché l'uso dei suddetti sistemi di ritenuta;
- ispezionare il mezzo di trasporto al fine di evidenziare potenziali pericoli, manomissioni o difetti strutturali (pneumatici, luci di posizioni e fanali vari, retrovisori, dotazioni di emergenza, tergicristalli, liquidi, batteria, ecc.).
Non ci credete? E' (purtroppo) tutto vero :O
Scaricatevi la circolare e gli allegati, sono veramente "illuminanti" quali indicatori del livello di "sanità mentale" di chi ci rappresenta: la sicurezza è importante, qui nessuno scherza su questo aspetto (e ci mancherebbe, dato che custodiamo il tesoro più prezioso al mondo, i giovani). D'altra parte non si può scaricare tutto sulla scuola e sugli insegnanti, che - a parte il "saper insegnare", cosa peraltro non scontata e comunque non così semplice come sembra - devono conoscere i rudimenti del pronto soccorso, le basi di psicologia e psicopatologia dell'età evolutiva, regolamento d'Istituto, regolamento dei viaggi di istruzione, lingua inglese per CLIL, "patentino" per rilevare i BES, nozioni di diritto civile e penale (perché la legge non prevede ignoranza), normative sull'igiene e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e di vacanza/soggiorno, codice della strada e codice di navigazione, alfabeto morse (anche nella variante marziana), regole del burraco e ricetta del tiramisù vegano.
Questa circolare - del resto - si aggiunge alle altre che prevedono, tra le altre cose, che il docente si premuri:
- di controllare che l'albergo dove alloggeranno gli alunni sia a norma (uscite di sicurezza, estintori, antisismica, ecc.), senza balconi raggiungibili dalle camere e con gli studenti disposti possibilmente nelle camere del pian terreno;
- di avere sempre sotto controllo l'intero gruppo di studenti dei quali è "tutore" ai sensi delle vigenti norme civili e penali, evitando di perderli di vista durante tutto il viaggio;
- di prevenire qualsiasi pericolo dovesse capitare nel corso degli spostamenti (a piedi e con mezzi pubblici).
La cosa bella è che, contingenza per contingenza, se dovesse accadere qualcosa nel corso di un viaggio di istruzione la prima cosa che un giudice va a controllare è se il/i docente/i hanno seguito alla lettera, punto per punto, queste e altre prodigiose circolari.
Per la prossima gita scolastica, dunque, gli insegnati saranno forniti di uno speciale kit comprendente:
- una serie di alcol test, compresi i marker Etilglucoronide-ETG, specifico per autisti di autobus;
- almeno 5 saggi immunoenzimatici ELISA, certificati CE, per la rilevazione di droghe e dei loro metaboliti su campioni biologici come capelli, sangue & saliva (prego autista, sputi qui: è per il test antidroga, ordine del ministero!);
- profondimetro per pneumatici (o calibro di profondità), utile per la misura dello spessore del battistrada;
- misuratore di intensità luminosa per fanali di bus & co.;
- multimetro, caricabatterie e batteria universale di riserva;
- catene da neve (nel caso si rompano quelle in dotazione, che magari sono di scarsa qualità...);
- prontuario per il riconoscimento delle malattie rare (per quelle comuni è sufficiente il colpo d'occhio grazie alla formazione acquisita dopo anni di esperienza);
- infine, un agente di polizia del tipo gonfiabile da usare come deterrente "contra omnia" nel caso se ne ravvisasse la necessità.
Ergo, chi è che si rende disponibile ad accompagnare in gita una classe? Strano, mi sembra di non vedere mani alzate....
W la ‪#‎buonascuola‬ !

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venerdì, luglio 04, 2014

Sfaticato d'un insegnante: lavori 18 ore a settimana e hai 3 mesi di ferie!

Il "problema dei problemi" che grava sui lavoratori della scuola (NB: mi riferisco, in particolare, alla secondaria di secondo grado, che poi è quella che conosco meglio dato che dal 2008 sono entrato in questo mondo; per la primaria e la secondaria di primo grado le cose sono leggermente diverse) è l'insieme dei luoghi comuni e delle leggende metropolitane che aleggiano come spettri sempre più reali attorno al settore dell'istruzione pubblica, creando equivoci, generando critiche "a prescindere" e un'infinità di battutine ironiche (che, lo assicuro, feriscono molto chi fa questo mestiere con passione, facendolo diventare quasi una... "missione educativa").

Senza approfittare troppo della vostra pazienza - scusatemi in anticipo per la prolissità, ma l'argomento è complesso e merita un approfondimento non troppo semplicistico - e senza nascondere la triste realtà dei lavativi e degli svogliati che troviamo anche nel nostro settore, provo a "sfatare" almeno i due miti principali, mettendo in luce quali sono le peculiarità nascoste del lavoro di insegnante:

--> le "famose" 18 ore
Le 18 ore settimanali (orario di cattedra) sono quelle che facciamo frontalmente con i ragazzi, in classe, nel corso delle lezioni ordinarie. Un professore - magari fosse così, avrei trovato un "lavoro" niente male! - non svolge ogni settimana 18 ore, ma almeno il doppio, e qui sotto provo a motivarvi tale "aggravio". Tenete però ben presente che, da contratto, un insegnante viene pagato per le "sole" 18 ore contrattuali (lo stipendio, al netto delle ritenute di legge - che ammontano a circa il 30-35% del compenso - è pari a 1300-1400 euro mensili) e tutto quello che fa "extra" sono "fatti suoi". Cioè, allo Stato non importa un fico secco come e quanto lavori...

Perché, allora, da 18 a... 36/ore settimanali (...ma, in realtà, sono molte, molte di più!)?
Perché non sono comprese nell'orario di cattedra:
- le (almeno) 80 ore/anno per gli incontri con le famiglie (ora settimanale e colloqui), le riunioni mensili dei Consigli di Classe (ogni docente ha, in media, tra le 4 e le 6 classi), del Collegio Docenti, del Collegio di indirizzo di corso, del Dipartimento cui afferisce il docente (Matematica/Scienze/Lettere...);
- le decine di ore/anno obbligatorie per i corsi di aggiornamento su sicurezza e prevenzione (che spesso vengono realizzati in comuni distanti dalla città dove ha sede la scuola, e per i quali non prendiamo un euro di rimborso, ma vabbè... sono comunque importanti... ammesso e non concesso che servano a qualcosa per come sono organizzati!);
- le ore dei corsi di formazione (a partecipazione volontaria e a proprie spese per ciascun docente, ma sappiamo benissimo quanto è importante aggiornarsi su argomenti quali informatica, corsi CLIL, LIM, e-book, innovazioni tecnologiche e disciplinari, attività ed esperienze di laboratorio, nuove metodiche di insegnamento curricolare, ecc.);
- le ore necessarie a preparare e correggere compiti in classe, ricerche di gruppo, attività di laboratorio, attività IBSE, esercizi pratici (e sappiamo quanto c'è bisogno oggi di fare pratica, specialmente nelle materie scientifiche....);
- le ore extra che si impiegano per preparare e correggere i test INVALSI e quelli delle prove per la certificazione delle competenze degli alunni del 2° anno (...un obbligo di legge, ma la normativa non ha la copertura economica... siamo in Italia, del resto!);
- le ore extra che i docenti dell'ultimo anno di corso fanno per preparare i ragazzi all'esame di Stato (correzione tesine, elaborati e ricerche; approfondimenti disciplinari; ecc.);
- le ore/anno (anzi, le giornate intere, notti comprese!!!!) impiegate come accompagnatori in gite/visite guidate (per le quali non prendiamo un euro in più, né rimborsi: è tutto "a gratise");
- le ore/settimana che impieghiamo per registrare voti/argomenti svolti/assenze/ritardi/progetti/verifiche/ecc. su pc (il cosiddetto "registro elettronico");
- le ore/anno che si impiegano per preparare e rendicontare progetti (dal livello comunale a quello internazionale, partecipando a bandi europei che finanziano esclusivamente i costi sostenuti dai ragazzi), e sappiamo benissimo quanto è importante preparare i ragazzi a certe tematiche e a certi ambiti lavorativi;
- le ore/settimana che servono per preparare le attività di laboratorio (per un esperimento di chimica, ad esempio, oltre al tecnico di laboratorio - quando c'è, e non sempre c'è; e anche se c'è, spesso è un tecnico specializzato in altro settore che a scuola funge da "jolly" tuttofare - che mi prepara materiali e postazioni, bisogna predisporre schede specifiche, selezionare le strumentazioni e pre-verificarne il funzionamento, allestire eventuali postazioni multimediali, ecc.);
- le ore/settimana di programmazione disciplinare (inizio anno), di aggiornamento di metà anno (fine primo quadrimestre), di predisposizione delle attività di recupero degli alunni con debito (tra gli scrutini del primo quadrimestre e le valutazioni intermedie del secondo), di rendicontazione delle attività svolte (fine anno);
- le ore/mese che si impiegano per preparare la partecipazione ad iniziative di ampliamento dell'offerta formativa, quali le "Olimpiadi delle Biologia/Chimica/Fisica";
- le ore/mese per attività di orientamento in ingresso e in uscita, per la preparazione delle visite alle principali Università del territorio, per le giornate di "scuola aperta"....

...mi fermo qui, ma ce ne sarebbero altre di voci, più specifiche e variabili da scuola a scuola (stage, vacanze-studio estive, certificazioni linguistiche, ecc.)...

Ora, per quantificare solo una di queste voci (quella dei compiti e delle relazioni, ad esempio), considerato che un insegnante ha - in media - tra le 4 e le 6 classi (io, ad esempio, quest'anno ne ho avute 7) e stimando un numero medio di alunni/classe pari a 28 (io ho anche classi da 33 alunni), il lavoro extra cattedra lo si fa per circa 140 alunni (200 nel mio caso).
Quindi, diciamo... 140 compiti, 140 relazioni, 140 schede di laboratorio, ecc. ecc. ogni mese da ottobre a maggio. Anche il più rapido dei prof. per correggere un compito o una scheda, ed assegnare le relative valutazioni, impiega almeno 4-5 minuti (ed è superveloce, ve lo assicuro): solo questo equivale ad almeno 30-50 ore/mese "extra" senza alcuna retribuzione aggiunta, come è sempre stato del resto... .
Può bastare per giustificare il fatto che svolgiamo qualcosina in più delle 18 ore? Che sfaticati 'sti prof., eh?
--> I mesi di vacanza dei prof. Spesso veniamo derisi da chi afferma che un docente ha 3 mesi di ferie d'estate, più Natale e Pasqua. E' una generalizzazione assolutamente falsa e ingiustificata: a parte qualche rarissima eccezione (gli insegnanti di religione cattolica, ad esempio), terminate le lezioni e conclusi gli scrutini (prima fase) di giugno, iniziano le operazioni degli esami di Stato. Io, ad esempio, ho terminato oggi (dal 16 di giugno al 4 luglio, ma c'è chi ancora deve finire i lavori delle commissioni). Poi ci sono i corsi di recupero estivi (per seguire chi ha avuto l'insufficienza), gli esami finali per evitare la bocciatura, gli scrutini (seconda fase).
In alcune scuole, come ad esempio la mia, queste procedure che di fatto concludono l'anno scolastico si svolgono a luglio (quindi io, nel 2014, andrò ufficialmente in "ferie" attorno al 16-17 luglio!), in altri istituti si terranno l'ultima settimana di agosto. Da fine agosto/primi di settembre, poi, si ricomincia con riunioni e attività di programmazione pre-avvio del nuovo anno scolastico. Ora, dove sono questi 90 giorni di ferie... qualcuno me lo deve spiegare: sarei ben felice di farmeli tutti ;-)

Riuscite a capire perché ci sentiamo presi in giro quotidianamente? Considerate anche che, nonostante tutto e tutti, siamo sempre a contatto - giorno dopo giorno - con il futuro del nostro Paese, formando coscienze e conoscenze dei nostri figli: voi, con quale spirito entrereste domani in classe?

Ad majora... if possible!

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