Natura et Ratio

sabato, febbraio 01, 2020

Tra deficit idrico, clima mite e migrazioni riproduttive anticipate

Il gennaio più mite (circa +1.2°C sulla media del periodo) e più asciutto (-89%) del ventennio precedente (1999-2019): il periodo "caldo" e il deficit idrico, purtroppo, proseguono e le conseguenze non saranno... "banali". La situazione che si delinea all'orizzonte è decisamente preoccupante e aumenta la possibilità, nei prossimi mesi, di subire fenomeni estremi di grande impatto sul territorio.
#Dati
La media delle precipitazioni per il mese di gennaio si attesta attorno a 48 mm per la stazione di Montecosaro e 58 mm per quella di Sant'Elpidio a Mare: nel primo mese del 2020 il pluviometro del "Da Vinci" ha registrato appena 5.6 mm di pioggia!
Rispetto alla media dei 4 anni di attività della nostra stazione meteo (42.1 mm), inoltre, nel mese di gennaio è caduto appena 13% della pioggia che solitamente bagna Civitanova Marche.
#daticlimatici #temperatura #piovosità #stazionemeteorologica #IISDaVinci #CivitanovaMarche #crisiclimatica #crisiecologica
PS: tanto per dare ulteriori spunti di riflessione, ieri sera prima migrazione (decisamente anticipata!!!) di Anfibi - essenzialmente Rospo comune - verso alcuni siti riproduttivi dell'hinterland civitanovese, con conseguente strage di animali (schiacciati lungo le strade che si frappongono tra i quartieri di svernamento e stagni, laghetti, fossati).
Se si anticipa troppo la fase riproduttiva, le successive ondate di freddo danneggerebbero irreparabilmente uova, girini e adulti eventualmente in acqua: quando questi eventi "anomali" (anticipo del periodo riproduttivo) si ripetono in tempi brevi (pochi anni di seguito, ad esempio), localmente i contraccolpi negativi sono tali da portare all'estinzione intere popolazioni di Anfibi!

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martedì, maggio 09, 2017

Sulla sensibilità: educazione naturalistica ed empatia

Laboratorio di scienze, ore 13:30 circa.
Le lezioni sono terminate da una decina di minuti, mi metto a riordinare libri e relazioni, controllo la posta elettronica e addento il tramezzino nella... "pausa pranzo" quando sento, alle mie spalle, due voci allarmate: "...prof, prof!!!!".
Mi volto e due studenti entrano trafelati nel laboratorio con in mano un... "carico" tanto anomalo quanto prezioso, rinvenuto appena qualche minuto prima in una via limitrofa alla scuola.
Si tratta di un adulto di Rondone comune (Apus apus) che, con buona probabilità, è andato ad urtare una vetrata ed è caduto a terra. Non presenta ferite superficiali evidenti, le ali sono integre ma... appare decisamente frastornato. Mettiamo l'animale a riposo e in osservazione all'interno di uno scatolone, per verificare se - trascorsa un'oretta - riprende ad essere curioso, attivo e mobile (segno, abbastanza empirico, di buona salute). In caso contrario mi riprometto di chiamare un amico veterinario esperto in avifauna.
Il Rondone comune è un animale spettacolare sia per la peculiare bio-etologia, sia per l'aspetto fisico: corpo affusolato e ali falciformi, è una vera e propria macchina per il volo e, pur "assomigliando" - in apparenza - alle più note rondini, presenta caratteristiche fisiche e comportamentali molto diverse.
Vorace insettivoro, migratore, gran chiacchierone: nel corso dei voli spericolati e acrobatici, i garriti emessi dagli individui permettono loro di conoscere sempre la posizione e le eventuali variazioni di rotta da apportare all'istante.
Generalmente è più "facile" trovare a terra i giovani appena involati dal nido, ma non siamo ancora nel momento "clou": questi apodiformi (come ricorda il nome) possiedono delle zampette molto corte non adatte per garantire la locomozione o una spinta verso l'alto per prendere il volo (come avviene negli altri uccelli). Esemplari che cadono a terra, dunque, se non vengono salvati difficilmente tornano a volare e finiscono tra gli artigli di qualche predatore.
Qui qualche consiglio utile, visto che tra qualche settimana potrebero servire.
Più in generale, per saperne di più sui rondoni consiglio questa pagina divulgativa.
Ringrazio di cuore i ragazzi (Giacomo e Alessandro) per aver operato questo salvataggio su strada: potevano restare indifferenti e passare oltre, o fermarsi e limitarsi a guardare, col rischio che un veicolo o un gatto ponessero fine alla storia.
E invece - e di questo, scusatemi, ne vado molto orgoglioso :) - di fronte ad un animale in difficoltà lo hanno soccorso senza esitazioni. Guardate, non è così banale o scontato: la sensibilità e l'attenzione verso animali che non siano cani e/o gatti (per riferirsi a quelli con cui più comunemente abbiamo a che fare) è una dote molto, molto rara. Che si apprende in età giovanile: bisognerebbe lavorare di più sui temi di educazione naturalistica fin dalle scuole elementari, per acquisire quell'empatia che da grandi difficilmente riusciremmo a sviluppare. Storie da #IISDaVinci #CivitanovaMarche :)

PS: volete conoscere la fine della "storia"?
Dopo un paio d'ore, ispezionato e idratato, l'animale è tornato più che attivo (muovendo le ali e manifestando una certa "volontà" di rimettersi in volo), segno evidente che si era ripreso dal probabile urto. Se avesse avuto danni più seri... sarebbe rimasto immobile e frastornato, come più volte in passato mi è capitato di osservare per questa ed altre specie. Al primo tentativo di 'accompagnamento al volo'... è ripartito senza apparenti problemi, sfrecciando nel cielo come solo i rondoni sanno fare :D Buona vita, Apus!

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