Natura et Ratio

domenica, agosto 06, 2017

Bere per star bene. Fino a star male...

Car* ragazzuol* che approfittate - giustamente - di festival & sagre estive per divertirvi in compagnia ed allegria: tra le altre cose sappiate che - maggiore età ex lege - un bicchiere (sarebbe più corretto parlare di "unità alcolica") di birra o di vino a pasto va più che bene. Leggasi: ci sono più "vantaggi" che "svantaggi".
Guardando a destra e a manca, però, tra ritrovi celtici, immancabili feste della birra e concerti alternativi, vedo, sento e leggo (anche, purtroppo, dalle "cronache ospedaliere") che "esagerare" sembra essere diventata sempre più "la regola" (o quasi). Che vi posso dire che non sapete già?
Forse che il gusto della bevanda alcolica, dopo il secondo o il terzo bicchiere, non si percepisce più perché abbiam "saturato" i recettori e "obnubilato" il cervello (deprimendo i recettori neuronali fondamentali per diversi neurotrasmettitori quali il GABA e il glutammato), quindi... cui prodest?
Oppure che il fegato, che qualcuno orgogliosamente dice di aver "...di acciaio inossidabile" perché "...regge tutto", si danneggia progressivamente e non riesce più, giorno dopo giorno, mese dopo mese, a riparare le lesioni procurate da questo comportamento "...che ci fa star tanto bene", fino a procurarsi - anche mesi o anni dopo, in modo silente - steatosi, fibrosi, cirrosi e tumori?
Oppure che c'è modo e modo per divertirsi volendo bene a quella meravigliosa macchina che è il nostro corpo, senza per forza esagerare o dimostrare chissà che cosa? Insomma, "est modus in rebus"...
Anche questa è cultura, credo. E anche questo è buonsenso.
Del resto, non c'è niente di più alternativo e speciale di essere... "normali", perché ognuno di noi è già di per se bello, unico e particolare. O no?

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mercoledì, luglio 19, 2017

Salute e.... salute!

Sul fatto che la vita sia soltanto "una" dovremmo essere, in scienza e coscienza, tutti d'accordo.
Penso anche che l'importanza di mantenersi in uno stato di salute buono (senza che questo significhi per forza di cose "sacrificarsi" o "fare troppe rinunce") possa essere considerato un obiettivo condiviso e condivisibile.
Bene.
Ciò premesso mi (vi) chiedo: perché, o persone dotate di intelletto e di buonsenso (e ne avete a sufficienza, se più sopra eravate d'accordo con me), continuate a... "rilassarvi" peggiorando il vostro stato di salute e - indirettamente - la salute di chi vuole bene ?
Mi spiego meglio: perché cercare sollievo (...illusorio), distrazione, benessere (...fittizio) in gesti o azioni o "vizi" che - le evidenze mediche e scientifiche lo mettono nero su bianco da decenni - ci faranno ammalare?

Di comportamenti e azioni "alternative" al fumo (...di tutti i tipi! E anche se ... "ne fumo una al giorno"), all'alcolismo (..."una sbornia ogni tanto che male fa"...), alle droghe... ce ne sono a bizzeffe e fanno star meglio - leggasi m e g l i o - il nostro corpo, stimolando la produzione degli ormoni del benessere e del buonumore!
Insomma, rischiamo di essere felici e rilassati mantendoci in salute :) . Pazzesco, non vi pare?

Quali sono queste azioni "miracolose"? Ve ne elenco giusto alcune:
- abbracciarsi per almeno 20 secondi (va bene anche con un gatto o con un cane, a patto che siano d'accordo ;) ).; - mangiare cioccolato fondente;
- fare una corsetta (o una camminata a passo abbastanza veloce); meglio ancora... iniziare a praticare uno sport (per divertirsi, non per competere e basta!);
- ridere di gusto (per qualche minuto al giorno);
- ascoltare buona musica (e mettersi a ballare!);
- mangiare i cosiddetti "alimenti funzionali" secondo i recenti dettami della nutraceutica (per chi vuole qui c'è da approfondire!);
- leggere un buon libro;
- fare aromaterapia (qui ancora non ci sono molti studi a confermare gli effetti a livello psico-fisico, ma... inalare profumi come quello di lavanda o menta piperita male non fa ;) );
...

PS: ovviamente tutto il "potere" contenuto in queste azioni può non essere sufficiente, se si fa una vita perennemente stressante e se ci si circonda di amici lagnosi e negativi. In questi casi... non fate l'errore di "cadere" nella sigaretta o in altri comportamenti negativi: non fate che peggiorare la situazione.
Cambiate lavoro e/o "amici", no? ;)
#salute #prevenireèmegliochecurare #benessere

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venerdì, luglio 04, 2014

In alcol veritas: poveri noi!

"Il consumo di alcol rappresenta un importante problema di salute pubblica risultando responsabile in Europa del 3,8% di tutte le morti e del 4,6% degli anni di vita persi a causa di disabilità attribuibili all’alcol. I danni che ne derivano producono effetti non solo sul bevitore ma anche sulle famiglie e sul contesto sociale allargato, a causa di comportamenti violenti, abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e stradali..."


Inizia così il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità su "Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni", pubblicato nel 2014 nell'ambito delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute. Rabbrividisco, da genitore e da insegnante, ma non mi sorprendo più di tanto, dato che ogni sera si vedono giovani bere di tutto, nel leggere che per l'anno 2012 "...nella classe di età al di sotto dell’età legale per la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche (11-17 anni), classe quindi in cui il consumo di bevande alcoliche dovrebbe essere pari a zero, il 22,0% dei ragazzi e il 17,3% delle ragazze dichiara di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno..." Commenti?

Più in generale, le Marche si piazzano sopra la media nazionale per il consumo di vino, mentre per i decessi alcol-attribuibili - i dati sono riferiti al 2010 - siamo tra le regioni che registrano per fortuna i valori più bassi (2,60% sul totale del decessi per i maschi ; 1,31 per le femmine).

Uno dei crucci più grandi di chi, come me, è a contatto quotidianamente con i ragazzi è... come fare per cercare di far capire i danni (e che danni!) di uno stile di vita tutt'altro che sano? Alcol, fumo & sostanze stupefacenti sono un rifugio "sicuro" per molti giovani, spesso trascinati da amici o figure adulte che fungono da "mito" di turno. L'esempio "in positivo" - a casa, a scuola, in palestra e nei luoghi di ritrovo in generale - è fondamentale, oltre ad una base culturale e formativa.
Abbiamo tutti un importante ruolo da svolgere pro-salute nostra e dei nostri figli/nipoti: se deleghiamo ad altri o - peggio - fingiamo di ignorare il tutto, il futuro dei nostri giovani sarà purtroppo segnato!
Non posso non condividere le conclusioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che - tratte dal report - così recitano: "In prospettiva, si può dire che le politiche sull’alcol ancora non riflettono la gravità dello stato di salute, i danni sociali ed economici derivanti dal consumo dannoso di alcol; esse non riescono a essere adeguatamente integrate nel quadro generale della salute, delle politiche sociali e di sviluppo, e non riescono a fornire un’adeguata capacità di garantire coerenza politica e azione congiunta tra i diversi dipartimenti e settori governativi e a tutti i livelli di giurisdizione.
Sarà efficace la politica sull’alcol che garantirà:
‒ l’integrazione delle politiche sull’alcol nelle più ampie politiche economiche e di welfare, contribuendo al reale sviluppo del benessere sociale, sanitario e economico della società;
‒ la coerenza e l’azione “congiunta” tra i diversi ministeri e settori governativi, individuando e attuando i necessari incentivi che forniscono vantaggi ai singoli settori e alla società nel suo complesso;
‒ la coerenza e la partecipazione di soggetti sia pubblici che privati, anche identificando e attuando gli incentivi che avvantaggiano i rispettivi attori pubblici e privati;
‒ l’integrazione di misure di politica sull’alcol in tutte le azioni che promuovono il benessere e stili di vita sani e che riducano il carico delle malattie non trasmissibili e trasmissibili;
‒ la capacità e la possibilità per i comuni, le comunità locali e la società civile di attuare politiche e programmi efficaci sull’alcol che siano uniformati a tutti i livelli della società;
‒ l’erogazione di incentivi, così come di disincentivi, affinché gli individui e le famiglie facciano scelte più salutari in termini di consumo di alcol;
‒ affrontare l’aspetto della domanda, e rispondere al ruolo che l’alcol gioca insieme ad altri fattori nella vita delle persone;
il riconoscimento del fatto che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere, che si tratti di individui, o di comunità, di assistenza sanitaria locale e di organizzazioni di assistenza sociale, di organizzazioni non governative, dell’industria delle bevande alcoliche o del governo.
I Paesi che sono più attivi nella realizzazione di politiche e programmi sull’alcol basati sull’evidenza e sul rapporto costi-benefici avranno benefici sostanziali in termini di salute e benessere, produttività e sviluppo sociale”.

Per scaricare il report (è un file pdf) basta cliccare qui.

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