Natura et Ratio

sabato, giugno 26, 2021

Per una piena tutela del "capitale naturale"

Ci sono luoghi, sull'Appennino come sulle Alpi, che più di altri meritano la piena tutela di habitat, biodiversità, risorse naturali (acqua in primis): un "capitale" che non possiamo continuare a saccheggiare impunemente, "senza se e senza ma", per interessi meramente privati o per faraoniche mire speculative.


La vera transizione ecologica, e l'adattamento ai cambiamenti climatici (con misure di mitigazione da adottare nelle piccole come nelle grandi città), sono le sfide che si vincono oggi: domani sarà già troppo tardi. Ma la #politica (a tutti i livelli) non sembra ancora aver compreso il dramma che già oggi stiamo vivendo, tra "catastrofi naturali" (alluvioni, siccità, pandemie, ecc.) e sperpero di denaro pubblico in interventi dalla dubbia utilità e opere anacronistiche. Ogni riferimento al PNRR (e ai progetti che saranno finanziati) è decisamente voluto.  

Nel video#montidellalaga  #parconazionalegransassolaga #cascatadellamorricana #acqua #ambiente #natura #habitat #biodiversità 


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sabato, luglio 26, 2014

Chi si sta alzando in piedi per salvare la Terra?

"Who's gonna stand up and save the Earth?"
No, non è l'annuncio di un ambientalista della prima ora, né l'accorato appello/richiesta di chissà quale Associazione che si batte per la tutela del nostro bellissimo e unico Pianeta. E', invece, l'ennesimo manifesto culturale del mitico Neil Young, rocker canadese che non finisce mai di stupire.
Alla soglia dele 70 primavere (il 12 novembre 2014 festeggia 69 anni!), il mitico Neil se ne esce con una nuova canzone all'indomani dell'ennesimo tour con i fidi Crazy Horse che ha toccato l'Europa e anche l'Italia: a Barolo, lo scorso 21 luglio, io c'ero, non è stato un sogno e davanti a me c'era lui, il 'loner' impegnato da sempre su più fronti (sociali, ambientali e culturali).
Io c'ero e... posso dirvi che è stato semplicemente fantastico: di poche parole, come sempre del resto, Neil ha imbracciato le sue chitarre ed ha stupito tutti ancora una volta.

Questo il testo della nuova canzone, tradotto velocemente in italiano (scusatemi per eventuali imprecisioni e/o inesattezze), con una risposta chiara e perentoria alla domanda ridondante del titolo e del refrain: "...tutto inizia da te e me!"

Chi combatterà per salvare la Terra?

Proteggi la natura (wild = "natura selvaggia o primigenia")
figlio del domani
proteggi la Terra
dall'avidità dell'uomo
abbatti le dighe
combatti il petrolio
proteggi le piante
e rinnova il suolo
Chi combatterà per salvare la Terra?
Chi dirà che ne ha avuto abbastanza?
Chi affronterà la "grande macchina"?
Chi combatterà per salvare la Terra?
Tutto inizia da te e me!
Vieta i combustibili fossili
traccia il confine
prima di costruire
un altro gasdotto
vieta l'estrazione (*fracking)adesso
conserviamo l'acqua
e costruiamo una vita
per i nostri figli
Al diavolo le dighe
salva i fiumi
alla fame gli speculatori
e cibo ai benefattori
costruisci un sogno
salva il mondo
noi siamo il popolo
conosciuto con il nome di Terra
Chi combatterà per salvare la Terra?
Chi dirà che ne ha avuto abbastanza?
Chi affronterà la "grande macchina"?
Chi combatterà per salvare la Terra?
Tutto inizia da te e me!
Chi combatterà per salvare la Terra?
Chi dirà che ne ha avuto abbastanza?
Chi affronterà la "grande macchina"?
Chi combatterà per salvare la Terra?
Tutto inizia da te e me!
Chi combatterà per salvare la Terra?

(*) fracking


Dopo qualche giorno dal concerto tenuto nell'ambito del festival "Collisioni", cerco di ritornare, con gli occhi della mente, a quelle note che hai "appena" finito di ascoltare assieme ad altri 10-12.000 fan. Ora perso nel traffico, ora seduto sul divano di casa, ascolto le parole della nuova canzone mentre guardo la t-shirt nera con stampata la parola EARTH (realizzata in cotone biologico e regalata dallo staff del cantante agli increduli spettatori entrati nella piazza del concerto) e penso tra me e me: Neil, sei veramente un Grande dei nostri tempi, una persona da seguire e da indicare per il semplice fatto che hai tracciato e stai tracciando una strada per la sostenibilità. Una strada bella larga, come quelle che percorri nelle tue traversate elettriche tra la California e l'Ontario. Una strada per il futuro delle giovani generazioni "...and build a life for our sons and daughters...": long may you run, Neil!!!

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lunedì, agosto 12, 2013

Musica, società contemporanea & difesa dell'ambiente

Che ci azzecca, direte voi, la musica con la tutela dell'ambiente?

In apparenza poco, forse niente. O, pensandoci meglio, anche molto: dipende da diversi fattori, in primis chi è il musicista e, tra le altre cose, a quale platea si rivolge.

Quando chi canta ha un certo seguito e i suoi testi trattano, oltre che d'amore, anche di temi sociali e ambientali non può non "influenzare" il suo pubblico, rafforzandone il legame empatico e trasmettendo loro veri e propri "messaggi" che vanno dritti al cuore.
Non sono molti gli artisti che, in modo più o meno disinteressato, nel corso del tempo hanno sposato in prima persona la "causa ambientalista" andando oltre la singola canzone a sfondo ecologista o la pur lodevole partecipazione ad una giornata per la Terra: tra gli altri mi piace ricordare Paul McCartney, attivista e vegetariano, e Sting, impegnato sia sul campo umanitario (ad esempio con Amnesty International) che come testimonial per la difesa delle foreste pluviali.

Senza nulla togliere agli altri artisti del mondo della musica, però, uno dei personaggi di fama internazionale da sempre impegnati per la tutela dell'ambiente è il "loner" canadese Neil Young. Nato nel 1945 a Toronto e cresciuto tra le praterie e i laghi dell'Ontario (Omemee) e, più a Nord, del Manitoba (Winnipeg), segnato fin da piccolo da gravi problemi di salute, assorbì sin da subito la cultura "rurale" e "folk" dei luoghi frequentati.

Già con il suo primo gruppo, gli Squires (formati nel 1965), nel viaggio verso la Hudson Bay si accorse dell'avanzata scomposta della "civiltà del progresso" e dell'ingiustizia sociale che ha relegato in poche decine d'anni ai margini della povertà i nativi della "First Nation", il popolo indigeno originario che abitava le sconfinate praterie del Canada centro-orientale: "... osservare e rendermi conto di tutto ciò fu un'esperienza che non dimenticherò mai..." (N. Young, 2013). Una delle tante esperienze che lo portarono a scrivere nel 1975 la struggente "Cortez The Killer", leggendaria canzone di denuncia sulle violenze gratuite dei sanguinari conquistadores spagnoli.

Ci sono altri spunti interessanti nella movimentata vita del giovane Neil, situazioni che hanno poi formato le sue radicate convinzioni ecologiste e pacifiste. Senza però sconfinare in un racconto meramente biografico (vi rimando alle note bibliografiche e a questa sezione di un sito a lui dedicato da due giovani e bravissimi "seguaci" del loner canadese), entriamo nel tema di questo post con un paio di esempi di canzoni dedicate a temi ambientali e/o con messaggi legati alla necessità di salvare il nostro Pianeta:
- Mother Earth, vero e proprio inno ambientalista registrato nel 1990 riscritto sulle basi di una canzone folk, che potete ascoltare qui
- Be the rain, tratta dall'intenso album Greendale (2003) ed il cui testo può essere considerato il manifesto younghiano per la tutela dell'ambiente: "...Save the planet for another day...", come avrete modo di ascoltare qui
- Walk like a giant, magnifica long-song inclusa nel recente lavoro Psychedelic Pill (2012), una cavalcata elettrica spezzata da frasi che ricordano come il sogno giovanile di salvare il mondo si sia poi scontrato con una dura realtà:
"...Me and some of my friends
We were gonna save the world
We were tryin' to make it better
We were ready to save the world
But then the weather changed
And the white got stained
..."
La versione estesa (ben 16 minuti di canzone, tra chitarre elettriche & distorsori) vi aspetta qui

Spero, con queste poche righe, di aver "incuriosito" sia il lettore occasionale, capitato qui chissà per quale motivo, che i miei "affezionati" follower: Neil Young è un personaggio unico nel suo genere e il suo impegno va ben oltre le singole canzoni, come dimostra peraltro il progetto ribattezzato "LincVolt - Repowering the American Dream", che trovate ben descritto in questo sito web curato dallo stesso Neil che aggiorna di tanto in tanto la "Lincoln Gazette": si tratta, in poche parole, di una nuova generazione di auto di grossa cilindrata dotate di un motore elettrico alimentato ad etanolo derivante da biomassa di scarto (che, quindi, finirebbe o bruciato nelle centrali elettriche o in qualche discarica), con livelli ridottissimi di emissioni di gas inquinanti.
Un progetto che in questi ultimi due anni è diventato realtà, come avrete modo di leggere nel sito LincVolt e in un breve estratto in italiano che trovate qui.
Ma perché proprio un veicolo di grossa cilindrata? Non è un controsenso? Ce lo spiega lo stesso Neil:
"...continuo ad avere la sensazione che LincVolt possa dimostrare qualcosa di veramente importante su ciò che si può realizzare. Sto cercando di creare un'automobile di lusso ecocompatibile. Su ciò che vuole questo Paese sono realista. Le auto piccole non saranno mai il desiderio di tutti, perciò le auto grandi e i pickup devono essere sostenibili. Questo farà la differenza: le persone a cui piacciono i veicoli di lusso hanno la possibilità di pagare per questa innovazione e, se fosse disponibile, lo farebbero..." (N. Young, 2013). E, di certo, anche il mercato delle auto di media e piccola cilindrata si adeguerebbe a questa tecnologia.

Non è possibile non citare, infine, il lodevolissimo impegno sociale del cantautore, condiviso con l'attuale compagna Pegi: dall'organizzazione di serate di beneficenza per la raccolta fondi per il "Farm-Aid", così da sostenere l'agricoltura sociale (Neil è, peraltro, un fautore del biologico) come avrete modo di leggere qui, al finanziamento della scuola per bambini con gravi problemi fisici e di linguaggio legati a diverse forme di paralisi cerebrale, The Bridge School (fondata proprio da Pegi Young nel 1985), per "finire" con le battaglie pacifiste a suon di note taglienti e testi audaci (da "Love and war" a "Rocking on the free world").

Time fades away, è proprio vero! Lunga vita all'istrionico poeta dell'Ontario, oggi come ieri splendido interprete dei sogni di pace, giustizia e rispetto per l'ambiente che molti di noi cullano ancora tra cuore e mente.
Ad majora!

D.F.

Fonti consultate:
Neil Young, 2013. "Il Sogno di un hippie", trad. di "Waging Heavy Peace" (Feltrinelli Editore)
Neil Young, 2009. "The Archives Vol. 1 1963–1972". Reprise Records
Marco Grompi, 2003. "Neil Young 1963-2003: 40 anni di rock imbizzarrito". Editori Riuniti, 2003

Foto del post:
Alchemy Tour, concerto di Neil Young & Crazy Horse all'Ippodromo "Le Capannelle" di Roma (26.07.2013)

Post Scriptum: mi scuseranno, spero, i fan di Neil Young per le eventuali forzature e/o imprecisioni contenute in questo post ma... ognuno di noi ha i propri limiti! D'altra parte tutto è migliorabile e perfettibile, quindi... attendo correzioni e integrazioni, grazie :)

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